Victor – La storia segreta del Dottor Frankenstein, di Paul McGuigan

McGuigan si riappropria del moderno Prometeo di Mary Shelley scegliendo di lasciare quasi del tutto fuori campo il mostro, per raccontare il Victor che deve ancora diventare il Dottor Frankenstein

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Una notte di fulmini. L’uomo che volle farsi Dio. E la sua creatura. Sì, conosciamo la storia. E’ quella stessa storia, oggi più urgente che mai, che continua a popolare i sogni e le visioni, le ossessioni e le paure dell’umanità da quasi duecento anni. In tempi forsennati di prequel, reboot, spin-off, sequel, variazioni sul tema e ritorni, il regista di Slevin e Push, Paul McGuigan, si riappropria del moderno Prometeo di Mary Shelley scegliendo, a differenza delle traiettorie indie virate al dark dell’altro Frankenstein appena passato sul grande schermo, quello di Bernard Rose, di lasciare quasi del tutto fuori campo il mostro e la sua eccedenza rispetto al mondo, per delineare invece un racconto sulle origini, immerso nelle atmosfere goticheggianti di un’affascinante Londra vittoriana, che si appresta, con tutte le sue contraddizioni, a fare il suo ingresso nell’era della scienza e della tecnica. Per dischiudere le porte del mondo di quel Victor che deve ancora diventare il Dottor Frankenstein, la scrittura dello sceneggiatore di Chronicle, Max Landis, figlio di John, lui sì cineasta davvero capace di “giocare con i corpi come se fosse materia da plasmare”, abbandona il referente letterario e, inseguendo un’angolatura narrativa, la versione di Igor, mai intrapresa prima, si dirige là dove ha preso vita l’assistente di Frankenstein, ovvero l’immaginario cinematografico.
victor frankensteinQuel che ne vien fuori è un melodramma confuso e tutto di superficie che, senza disdegnare l’azione, va lambendo i territori dell’horror-thriller, mentre, tra questioni etico-teologiche, riflessioni sul significato della deformità e sfide intraprese, al di là del bene e del male, per superare i limiti dell’umano, continua a perdersi nella moltiplicazione delle sue deviazioni e personaggi. A svanire nel rumore di fondo non sono solo le cupe ossessioni, moraliste e religiose, del detective di Scotland Yard di Andrew Scott, l’inedito rapporto di fiducia, stima e amicizia che va costruendosi tra l’Igor di Daniel Radcliffe e il Victor, sfacciato e folle, di James McAvoy, o la profondità solo accennata delle dinamiche sentimentali tra Igor e Lorelei, ma anche e soprattutto le motivazioni, l’universo emotivo e le ombre interiori che McGuigan, nella sua dichiarazioni d’intenti iniziale, ci promette di esplorare. Il tutto è attraversato, tanto per non deludere le aspettative cinefile, dall’ormai immancabile giostra citazionista, che fa sfoggio di se stessa sin dall’iniziale fuga rocambolesca ambientata nel circo, con il gobbo ancora senza nome che presto diventerà l’Igor di Victor Frankenstein nei panni di un novello Elephant Man truccato da Edward mani di forbice. E, così, dopo aver scomodato Tod Browning, la coppia Paul McGuigan/Max Landis si lancia a capofitto e con evidente compiacimento in un girotondo di ammiccamenti e rimandi, che non dimentica ovviamente James Whale e Mel Brooks e si concede, per la gioia nerd, anche il vezzo di un riferimento alla Hall H del Comic-con. Ma a differenza di Tim Burton che in Frankenweenie trova la vita “ricucendo tra loro i brandelli e le folgorazioni delle sue visioni a partire dal grande classico di James Whale”, McGuigan si smarrisce nella sterilità di un gioco fine a stesso, incapace di emozionare. Come la materia senz’anima delle immagini di Guy Ritchie, al quale occhieggia di tanto in tanto, Victor – La vera storia del Dottor Frankenstein è un film troppo preso dal funzionamento del suo meccanismo perché il suo cuore possa davvero iniziare a battere. It stays dead.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 

Titolo originale: Victor Frankenstein
Regia: Paul McGuigan
Interpreti: James McAvoy, Daniel Radcliffe, Jessica Brown Findlay, Andrew Scott, Charles Dance, Freddie Fox
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 109’
Origine: USA, 2015

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array