Il sentimento di fronte al nuovo video di Björk, Stonemilker, tratto dal suo ultimo album Vulnicura, è lo stesso che accompagna ogni nuovo lavoro dell’artista islandese: meraviglia, stupore, entusiasmo. Una ventata sempre nuova di aria fresca e rigenerante, un punto di vista inaspettato, una performance sensoriale a 360.
In questo caso, a 360 gradi non è solo l’esperienza emotiva, ma anche quella visiva con cui lo spettatore stesso è chiamato ad interagire. Il video di Stonemilker, infatti, è stato realizzato per la tecnologia Oculus Rift, dunque per l’esperienza virtuale.
Oltre ad essere tridimensionale, il video è interattivo: utilizzando le frecce sullo schermo proprio come con la street view di Google Maps, si può seguire il fluttuare della cantante, di giallo vestita, movimento impreziosito dallo splendido paesaggio islandese che la circonda, Su e giù, destra e sinistra, mare cielo e terra. La possibilità di scegliere il punto di vista che si preferisce.
Il video è ovviamente costruito intorno all’idea che i nostri mouse volteggeranno impazziti tanto che, Björk, ad un certo punto, inizia a muoversi dal punto di vista frontale, si sdoppia, invita palesemente lo spettatore ad unirsi alla sua danza, a condividere emozioni e paesaggio. Un paesaggio speciale, dato che, in quella stessa spiaggia Björk ha composto proprio questo pezzo.

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Empatia e condivisione sono, d’altra parte, anche i contenuti principali del testo del brano. All that matters is Who is open chested And who has coagulated Who can share And who has shut down the chances Show me emotional respect I have emotional needs I wish to synchronize our feelings. Sincronizzare i sentimenti. Il concetto più semplice e antico del mondo applicato alla realtà virtuale, dove chiunque sfugge e si nasconde, dagli altri e dalla propria identità. In questo marasma caotico e poco affascinante Björk riesce ad inserirsi con decisione e poesia. Ci chiede di seguirla nel paesaggio, ma anche di perderla, di perderci. Nei sassi e nel mare d’Islanda, passando per la sua danza ipnotica. È sì interessante usare le frecce e viaggiare nel video ma lo è altrettanto non muovere mai il cursore. Un eterno ritorno pieno di ispirazione.

Björk, più di chiunque altro, è fonte di ispirazione, di ammirazione perfino. È l’esempio più sorprendente di come si possa essere al passo con i tempi mantenendo sempre intatta la propria poetica.
Merito della riuscita di questa esperienza a 360 gradi è anche del regista del video, Andrew Thomas Huang, autore, per la stessa Björk, del video di Black Lake, che si è messo a totale disposizione della creatività dell’artista. L’intimità era l’obiettivo di questo progetto, ha detto Huang. Dando a Björk la libertà di muoversi nell’intera location senza restrizioni, e dando al pubblico un’esperienza personale con lei, attraverso la realtà virtuale.
Il video è stato girato in poche ore a causa della marea e, visto che il tipo di videocamera adoperato riprendeva tutto l’ambiente intorno, sia il regista che la troupe si sono nascosti dietro i cespugli, lasciando Björk da sola con la camera, senza sapere cosa stavamo riprendendo in realtà. Tutto quello che ricordo è che guardavo fissi i gusci perlacei delle conchiglie tra i miei piedi durante le riprese, sentivo i suoni che riverberavano contro le rocce sul bagnasciuga e ogni tanto facevo capolino per guardare di nascosto il duetto di Björk con la videocamera.
I(n)spirazione. Espirazione.

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