Vieni come sei, di Richard Wong

Sottrae la figura del disabile dalla contemplazione patetica di cui è spesso oggetto al cinema, raccontandone con ironia le difficoltà relative alla sfera sessuale. Incide poco, ma è sempre sincero

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

Al pari dei loro fragili protagonisti, generalmente i film sulla disabilità soffrono di un problema congenito, che li porta a compromettere quelle stesse argomentazioni su cui vorrebbero tanto articolare un discorso positivo e umano. Nelle narrazioni più superficiali, le condizioni (psico)fisiche dei personaggi diventano spesso oggetto di una contemplazione patetica, che sull’altare di un sentimentalismo eccessivo, sacrifica la loro realtà in funzione di una becera alterità di raffigurazione, derubricandone così le figure a meri veicoli emotivi. Un andamento da cui Vieni come sei cerca (con successo) di astrarsi, per seguire la via filmica già illustrata da Oasis all’inizio del millennio: rappresentare cioè chi è affetto da disabilità come un essere umano, con tutto il portato di difetti, pregi e fantasie – perlopiù erotiche.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Nel raccontare allora la storia di tre ragazzi/uomini disabili, che in contro alle proprie difficoltà somatiche, intraprendono insieme un viaggio dal Colorado al Canada per liberarsi dallo stigma della verginità in un bordello altamente specializzato, Vieni come sei insegue le tracce umanitarie del maestoso film coreano, declinandole in termini propriamente comici. Diversamente da quello di Lee Chang-dong, l’approccio alla materia da parte di Richard Wong è più edificante, meno oscuro e dirompente, ma comunque efficace nei modi in cui traccia un disegno sincero ed esilarante dei problemi con cui i personaggi si interfacciano quotidianamente. Le condizioni dei protagonisti di fatto non sono mai oggetto di stigmatizzazione. Al contrario è da lì che il film muove lo spirito umoristico che lo contraddistingue, con i personaggi che vivono ironicamente quella stessa normalità che le narrazioni più pietose trattano come anormalità. Perché in quanto esseri umani, essi non possono nascondere i propri difetti. Sono spesso fallibili, ridicoli, lascivi, e (ri)cercano, come tutti noi, quei piaceri in cui affogare le tribolazioni del quotidiano. E in questo senso, Vieni come sei non ha forse la forza per trascendere il genere (la sex dramedy) in cui iscrive le sue mosse, da un prospettiva tanto narrativa quanto estetica. Ma quel che non gli manca è il coraggio con cui rilegge attraverso la lente comica una materia comunque delicata, a cui restituisce sempre il giusto spessore drammatico.

Titolo originale: Come as You Are
Regia: Richard Wong
Interpreti: Grant Rosenmeyer, Hayden Szeto, Ravi Patel, Gabourey Sidibe, Janeane Garofalo
Distribuzione: 102 Distribution
Durata: 106′
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.3
Sending
Il voto dei lettori
5 (2 voti)
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative