"Visions", di Luigi Cecinelli

visions

Alla sua prima vera opera cinematografica Luigi Cecinelli, sembra aver ripassato da poco la lezione dei tanti maestri e artigiani del nostro cinema. Alle prese con una storia in bilico tra l’horror e il thriller. Tirando le somme l’esame del ‘genere’ è stato superato 

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visionsGiocare con i sogni e la realtà, con i corpi e le maschere. Muoverli a proprio piacere come estremi lembi di un racconto da distendere e attorcigliare. Così spesso il cinema di genere, mai termine ultimamente è stato più abusato, ha lavorato di fioretto nella storia dell’immaginario. Fondendo l’infinita capacità di produrre rappresentazioni della macchina con la semplicità di una scrittura mai troppo complessa. Alla sua prima vera opera cinematografica Luigi Cecinelli, curriculum ricco di regie per video clip e televisione, sembra aver ripassato da poco la lezione dei tanti maestri e artigiani del nostro cinema. Alle prese con una storia in bilico tra l’horror e il thriller con un immersione senza fiato nel mondo dei serial killer del grande schermo, dal Silenzio degli innocenti a Seven, Cecinelli ci mette tutto il coraggio e la buone intenzioni per rinverdire quell’orgoglioso e generoso pezzo di cinema made in Italy (Bava, Argento e soci). La storia: segnato dalla strage di vittime e di un’intera squadra speciale lo psichiatra e profiler di serial killer Fredrick Leemen (Steven Matthews) decide di mollare il caso ancora aperto del folle sanguinario ribattezzato Spider. Tornato al lavoro clinico si ritrova a seguire un paziente diverso dagli altri, Mat (Henry Garrett) risvegliatosi dopo un coma. Il giovane inizia ad avere raccapriccianti incubi notturni fin troppo realistici. L’amicizia con un altro ragazzo ricoverato lo fa imbattere nei vecchi archivi di Leemen che

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costudiscono su nastro le scene del crimine degli omicidi di Spider. Da questo momento gli incubi di  Mat si trasformano in una vera e propria ossessione per le vicende di Spider e lo portano ad incontrare una giornalista che segue da anni il caso, Hope (Caroline Kessler). I tre decidono di sfruttare le visions di Mat per indagare sulle vittime ancora nascoste di Spider. Con l’aiuto del dottor Leemen riescono ad arrivare nell’ultimo covo di Spider toccando con mano l’atroce e sadica tortura messa in scena dal serial killer. Appassionate gioco tra sogno e realtà si diceva all’inizio, ebbene questo cinema si nutre fin dalla scrittura del sottile filo che unisce gli incubi notturni al sangue  truculento delle sevizie di un serial killer. Palcoscenico ideale per dilatare il proprio sadismo visivo. In questo spazio creativo la regia di Cecinelli è capace di scattare verso il proprio immaginario e di aprirsi allo sguardo solo quando si libera del legaccio di un mosaico degli indizi ridondante di verbosità. Di un testo troppo attorcigliato e mai veramente disteso. Manca il fioretto, ma tirando le somme il coraggio di un progetto internazionale e di una produzione indipendente fanno ben sperare. L’esame del ‘genere’ è stato superato 

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Titolo originale: Visions
Regia: Luigi Cecinelli
Interpreti: Henry Garrett, Jakob Von Eichel, Caroline Kessler, Steven Matthews, Ralph Palka
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 95'
Origine: Italia, 2009

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    4 commenti

    • sembra invitante…alemeno non sarà il solito film italiota su lui che ama lei, però è gay ed ha un tumore…

    • sparare sul cinema italiano è come sparare sulla croce rossa!!! Finalmente un regista giovane che si mette in gioco.

    • ma perchè è uscito solo a roma sud???

    • Il solito buco nero del sistema cinema italiano!! Ma se i film non escono nelle sale quale prospettiva e futuro hanno! Che strano modo di promuovere i registi esordienti. E poi comabattiamo la pirateria con leggi assurde!!