Visions du Réel 53: tutto il programma

Il festival si svolgerà a Nyon dal 7 al 17 aprile prossimi. Previsti 160 film da 68 paesi diversi, con ampio spazio dedicato a titoli riguardanti la questione ucraina. Bellocchio ospite d’onore

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Il festival di Nyon si terrà quest’anno completamente in presenza, dopo un’edizione completamente in digitale e una in modalità ibrida. Visions du Réel vuole infatti sfruttare gli aspetti positivi dell’online e infatti renderà comunque disponibile una selezione di film anche da remoto (circa 50 film visibili tramite il sito ufficiale in territorio svizzero dall’11 al 18 aprile), insieme alle masterclass e ad alcune attività per figure professionali. Il programma di quest’anno include 160 film di cui 124 in selezione ufficiale. Tra questi 124 titoli (selezionati da un totale di 3 000 iscrizioni), 85 saranno première mondiali, 19 internazionali e 19 prime svizzere. I paesi partecipanti sono 68 e i film prodotti o coprodotti dalla sola Svizzera sono 26. Infine, la percentuale di registe è molto alta, considerato che rappresenta il 43% del totale. Ad aprire il festival il 7 aprile sarà Fire of Love, sui vulcanologi Katia e Maurice Krafft.

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Visions du Réel, svolgendosi inevitabilmente a ridosso dei tragici eventi che stanno coinvolgendo il territorio ucraino, si è posto l’obiettivo di supportare artisti e i registi ucraini ma allo stesso tempo ha espresso solidarietà nei confronti di tutti i cineasti e cittadini russi che stanno manifestando la loro resistenza. Sono diverse infatti le opere dedicate alla delicata situazione attuale: A House Made of Splinters, di Simon Lereng Wilmont, nella sezione Grand Angle e The Earth is Blue as an Orange, di Iryna Tsilyk, film di chiusura del festival (che termina il 17 aprile), girato nel 2020 nella regione del Donbass. Importante è anche la presenza di un altro regista ucraino, Sergei Loznitsa, con il suo Mr. Landsbergis, in proiezione speciale, dedicato alla figura di Vytautas Landsbergis, carismatico leader del movimento per l’indipendenza della Lituania, che ha portato il paese a separarsi dall’URSS nel 1990. Altra proiezione speciale è quella di Elizabeth, film del recentemente scomparso Roger Michell (Notting Hill, Il ritratto del duca) in occasione dei 70 anni di regno della regina Elisabetta.

L’Italia è invece presente con ll posto – A Steady Job, di Gianluca Matarrese e Mattia Colombo, anche questo parte della sezione Grand Angle, che racconta le migrazioni da sud a nord in cerca di lavoro, specialmente dopo la crisi sanitaria degli ultimi anni. In selezione internazionale e anteprima mondiale Tara di Volker Sattel and Francesca Bertin, coproduzione italo-tedesca. Fondamentale per il nostro paese è anche la presenza di Marco Bellocchio come Guest of Honor. Sarà dedicata a lui una retrospettiva comprendente circa una decina di film, la quale, passando tra titoli più noti e documentari di nicchia, arriva fino a Marx può aspettare. Gli altri due ospiti della prossima edizione di Visions du Réel sono il regista algerino Hassen Fehrani e la cineasta americana Kristen Johnson.

Maggiori informazioni sul programma del festival sono presenti all’interno del sito ufficiale.

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