Vita da Carlo

Una serie in 10 puntate divertentissima e amara dove un ispiratissimo Verdone si divide tra autobiografismo e finzione. Dal 5 novembre su Amazon Prime

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Chissà se Carlo Verdone ha visto Mr. Corman, la serie su Apple Tv+ creata da Joseph Gordon-Levitt. Il contesto ovviamente è complemente diverso ma Vita da Carlo ha in comune il modo come gli altri personaggi travolgono il protagonista nella loro vita, in particolar modo familiari e amici. C’è soprattutto una figura simile al convivente interpretato da Alfredo Castro in Mr. Corman ed è uno scatenato Max Tortora che lo coinvolge nei suoi problemi con la moglie. In più mentre Verdone viene riconosciuto continuamente per strada e deve fare anche dei selfie controvoglia, Tortora invece una volta viene confuso per Christian De Sica, un altra per il proprietario di una pizzeria e infine è protagonista di una scatenata corsa in macchina assieme a Verdone per andare allo stadio con esito tragico.

Già dal titolo, c’è molto di Verdone in Vita da Carlo: l’ipocondria, il tentativo di uscire dai suoi soliti personaggi e fare un film drammatico, il riconoscimento internazionale con la vittoria della Palma d’oro a Cannes con un film dal titoo L’incrocio delle ombre che il suo sceneggiatore Lucio Nuchi (interpretato da Pietro Ragusa) definisce un film “alla Murnau” mentre il suo produttore Ovidio lo insulta perché in 270 pagine non succede nulla.

Vita da Carlo potrebbe essere il Truman Show di Verdone. Con la sola differenza che l’attore e regista romano è consapevole di essere ripreso nella sua quotidianità. In pubblico è sempre disponibile con tutti e non nega mai un selfie. La casa invece è una prigione. Fa fatica ad addormentarsi e soprattutto in casa c’è il fidanzato della figlia che è particolarmente invadente e non se ne vuole andare neanche dopo che è stato lasciato. Un giorno, un suo sfogo in cui c’è tutto lo slancio d’amore per Roma dopo che un ragazzo ha fatto un incidente col motorino per colpa di una buca, viene ripreso dai presenti e rilanciato dai social e Verdone si ritrova candidato come sindaco di Roma.

Vita da Carlo è una serie in 10 puntate (su Amazon Prime dal 5 novembre) divertentissima e amara dove Verdone evidenzia ormai il rifiuto verso le situazioni comiche e i personaggi che l’hanno portato al successo. Dal produttore interpretato da Stefano Ambrogi (dietro il suo personaggio si nasconde De Laurentiis?) che vuole trasformare il suo “o famo strano” in “o famo vecchio” alla gente comune che gli dice “sei sempre da Roma” ci sono due momenti in cui il cineasta ritrova tempi e ritmi perfetti del suo miglior cinema: l’incontro con Haber ubriaco di notte che gli dice che lo accusa di essere stato fortunato e menefreghista fino alla donna malata terminale che prima gli vuol far ripetere le sue battute più celebri, poi gli dice che “negli ultimi film si è un po’ appiattito” infine lo tempesta di telefonate.

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Tra autobiografismo e finzione, una nuova avventura per il cineasta che condensa gran parte della sua filmografia e, che oltre a Tortora, vede protagonisti anche Anita Caprioli nei panni della farmacista, Monica Guerritore in quella dell’ex-moglie, oltre ad Antonio Bannò, Pietro Ragusa, Caterina De Angelis, Filippo Contri, Giada Benedetti, Maria Paiato, Claudia Potenza e Andrea Pennacchi. Diretto da Verdone con Arnaldo Catinari e scritto da Nicola Guaglianone, Menotti, Pasquale Plastino, Ciro Zecca, Luca Mastrogiovanni, Vita da Carlo indica la strada migliore all’attore-regista per rinnovarsi e l’esito è sicuramente felice. Ogni personaggio è messo adeguatamente a fuoco anche nelle sue debolezze grazie a una scrittura attenta nel far emergere la complessità dei caratteri. Poi quando Verdone va a briglia sciolta, trascina tutti con sé.

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.8

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.18 (11 voti)
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