Voce e Sguardo – Tra Cinema e Psicoanalisi

18 aprile – 27 giugno 2008, cineforum a cura di Fulvio Sorge Docente Psichiatria 'Università degli studi di Napoli " Federico II " Doc. Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza 

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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Voce e Sguardo
 tra cinema e psicoanalisi
(cineforum)
 
18 aprile – 27 giugno
 
a cura di
Fulvio Sorge
Docente di Psichiatria presso l’Università degli studi di Napoli “ Federico II “
Docente dell’Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza
 
Gli incontri sono organizzati da:
                                                                                                         
Dipartimento di Neuroscienze e del Comportamento             Scuola  Lacaniana del Campo Freudiano              evaluna libreria, napoli
Clinica Psichiatrica
Università Federico II, Napoli
http://www.neuroscienze.unina.it                                                                      http://www.scuolalacaniana.it                                                       www.evaluna.it
 
 
 
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PROGRAMMA
 
VENERDI’ 18 APRILE –  Il dolce domanidiAtom Egoyan Canada, 1997
 
Un vecchio spiritual nero ed un poemetto inglese dell’800 sono i suoni e le parole che contornano la intransigenza del dolore, la fatalità delle azioni, la terribilità del destino cui i personaggi sono esposti.    Una declinazione della voce come racconto, favola,mito. 
La dimensione magica in cui muovono i loro passi  i personaggi del film conduce proprio  lì, alla terra gioiosa del dolce domani. Al suono del pifferaio magico immaginato da Robert Braunwing,  si mostra l’orrore che si nasconde dietro l’apparente vita serena di una comunità montana, se ne delinea l’inesorabilità del percorso che produce una perdita senza resti, sottrazione radicale  che non può costituire alcuna elaborazione del lutto. Quando le pareti della magica grotta si chiudono sui bambini che il pifferaio di Hamelin vi ha condotto allora tutto è perduto .Resta il bianco della neve, l’azzurro del cielo e la vecchia melodia che scorre per le valli. Non c’è più nessuno.
 
 
 
 
 
Al termine della proiezione ne discuterà:
Giovanni de Renzis Analista della Società Psicoanalitica Italiana
 
 
VENERDI’ 9 MAGGIO – Quattro minutidi Chris Kraus Germania, 2006
 
Suonare la musica con tutto il proprio corpo, costruire nel momento in cui si vuole anche distruggere, prendere a morsi l’insopportabilità del silenzio, sapere che, dentro le note, non c’è comunicazione possibile, che si suona solo per se stessi e che la musica si produce come quelle parole e quegli affetti che son al di là di ogni dialogo e comprensione, che viene secreta dalla carne dell’anima come un dolore al dl là di ogni dolore e di ogni redenzione.  L’Altro in questione, al di là dei ruoli istituzionali, delle vicende personali che lo hanno portato a proporsi come maestro, della comunanza , della somiglianza delle sofferenze interiori che vorrebbero trovare rifugio e asilo nella musica , è un al di là irraggiungibile se non attraverso l’atto, la violenza scritta sul corpo. L’Altro non esiste, ciò non significa che di te non goda.
 
 
 
Al termine della proiezione ne discuterà:
Fabio Ciaramelli
Ordinario di Filosofia del Diritto Università degli Studi di Catania
 
 
VENERDI’ 16 MAGGIO – Cachè (Niente da nascondere)di Michel Haneke Francia, 2005
 
 
Algida quanto perturbante e radicale messa in questione di una soggettività che si crede sovrana e, attraverso l’esercizio consapevole dei propri sensi, costruisce il mondo. Siamo proprio certi che tutto sia visibile? A chi pertiene allora lo sguardo che, nel sagace montaggio del film , si produce come erratico e mette in scacco la dimensione della logica e del senso, che valorizza la costitutività della realtà come inaffidabile, che sostiene l’opzione di un reale del corpo animato da passioni originarie fuori di ogni presa simbolica?
 
 
Al termine della proiezione  ne discuteranno:
Rosa Maria Salvatore
Docente di Filmologia e di Storia e critica del cinema Università degli Studi di Padova 
Ignazio Senatore
Psichiatra, Università degli Studi di Napoli Federico II
 
 
 
VENERDI’ 30 MAGGIO – Eraserhead – la mente che cancelladi David Lynch Usa, 1977
 
Viaggio al termine della notte il primo film del regista americano mette in scena la dimensione perturbante di una famiglia ai limiti dell’umano, dove la voce diviene suono, grido, angoscia. La storia non ha la struttura di un racconto ed è intramezzata da sequenze oniriche il cui intreccio con la trama originale è spesso indistinguibile.  Le immagini bucano lo schermo e producono irritabilità, disorientamento, tormento. L’uomo vi appare nel funzionamento istintuale del  proprio corpo, nella dimensione dell’atto, disabilitato al linguaggio, esposto nelle sue viscere, come nei quadri di Francis Bacon. I personaggi mostrano l’indistricabile groviglio tra carne e anima, prossimo all’animalità di una vita disumana, pura pulsione che vuole mostrarsi ma non raccontarsi e che si colloca in una no man’s land e si costruisce intorno al suono insopportabile del pianto di un bambino. Dell’angoscia della nuda vita un distillato purissimo.
 
Al termine della proiezione ne discuterà:
Giancarlo di Pietro
Docente di Psichiatria Università degli Studi di Napoli Federico II
 
 
VENERDI’ 20 GIUGNO – Inseparabilidi David Cronenberg Canada, 1988
 
Magnifica variazione sul tema del doppio e delle catastrofi che sono in agguato quando la soggettività si affida e si regge sul cotè narcisistico. Sarà proprio l’intervento di una donna, del femminile che rappresenta minaccia insopportabile per la persistenza del soggetto che si percepisce esistente solo in ragione dello sguardo del doppio,  a destabilizzare la coppia nella  versione psicotica di pousse a  la femme, a produrre l’incrinatura  e l’esplosione delle dinamiche speculari, sul crinale della perversione che anima e sostiene i gemelli protagonisti.
 
 
 
Al termine della proiezione  ne discuteranno:
Maria Teresa Catena
Docente di Filosofia Teoretica Universita degli Studi di Napoli Federico II
Valeria Sorge 
Docente di Storia della Filosofia Università degli Studi di Napoli  Federico II
 

 

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VENERDI’ 27 GIUGNO – Mulholland drivedi David Lynch Usa, 2001
 

 

 La dimensione dell’enigma, del non tutto, di una deriva immaginaria che cerca di codificare il reale e disporlo a un’organizzazione di senso è magistralmente rappresentata, mostrata dall’autore; la verità è un nastro di Moebius che continuamente si trasforma nel suo opposto, che continuamente si arricchisce di particolari indispensabili a che la storia continui quanto del tutto inutili all’opzione di comprendere. Se Mulhollald Drive è, nella realtà, una strada parallela al famoso Sunset Boulevard, nel film essa ne costituisce la versione inconscia, ma si tratta dell’inconscio di Lacan,  della pulsione scopica che, inesorabilmente fa il giro di un oggetto perduto e di questo percorso gode, in cui ogni interpretazione si presenta come un coup de dès, ogni costruzione è minata nelle sue fondamenta, e il ghigno della morte si dispone sotto il sembiante di un teschio di una sposa che ride.
 
Al termine della proiezione ne discuterà:
Chiara Mangiarotti
Scuola Lacaniana di Psicoanalisi – Associazione Mondiale di Psicoanalisi,
Docente dell’Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza
 
 
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evaluna – libreria delle donne – napoli piazza bellini 72

 

 

 

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