War. La guerra desiderata, di Gianni Zanasi

Forse uno dei più importanti film politici italiani degli ultimi anni, tra Ben Stiller e Marco Bellocchio (Marcia trionfale). Un cinema che ha il coraggio di osare e di far(ci) impazzire. Grand Public

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È stato scritto nella primavera del 2019 prima dell’invasione dell’Ucraina. Ma War. La guerra desiderata, è maledettamente dentro il nostro tempo. Nei ‘safari’ sui cittadini di colore che scappano, nell’esaltazione di Giuseppe Battiston che grida ripetutamente “scattare”, nelle storture burocratiche del protagonista (ottimo Edoardo Leo) che si muove come in un labirinto e sembra tornare sempre allo stesso punto e che potrebbe essere resuscitato dalla dimensione grottesca del cinema di Elio Petri.

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Tom, laureato in lettere antiche con specializzazione in lingue romanze, sognava altro dalla vita. Ma, dopo che il fratello ha inghiottito un flacone di barbiturici ed è fermo in un letto d’ospedale, deve mandare avanti l’allevamento di vongole. Lea invece è la figlia maggiore del Sottosegretario alla Difesa ma, contro il volere paterno, lavora come terapeuta all’Asl. I due si conoscono perchè a Tom serve l’autorizzazione per riavere la patente, dopo che è stato fermato dalle forze dell’ordine perché si è fatto una canna. Nel frattempo un incidente diplomatico tra Spagna e Italia sta facendo scoppiare una guerra con la Francia che si è messa di mezzo. Tom e Lea, con la loro vita incasinata, sono gli unici che potrebbero fermarla.

Chissà perché nei locali si sente sempre la musica degli anni ’70 e ’80: Bette Davis Eyes, 99 Luftballoons… Ha la marcia di una war-comedy statunitense che potrebbe arrivare da un film di Ben Stiller come Tropic Thunder ma Zanasi incrocia anche il cinema di Bellocchio nella deformazione delle istituzioni militari come Marcia trionfale. War. La guerra desiderata è un film totalmente fuori controllo già nei momenti degli omicidi della ragazza italiana di 22 anni all’inizio e nel gesto di follia di Battiston. Ha la dimensione corale e la mancanza di equilibrio di La felicità è un sistema complesso ma è molto più riuscito per come trascina dentro la storia e mostra tutte le storture e le corruzioni delle pratiche burocratiche come aveva fatto con le indagini catastali dei terreni in Troppa grazia. Il primo incontro tra Edoardo Leo e Miriam Leone è già un gran momento di cinema, proprio per come gioca sull’attrazione/distanza, per come già delinea i caratteri dei due protagonisti dove in ogni loro incontro il film decolla. Ma soprattutto riesce a conciliare la storia privata dei protagonisti con la Storia (la guerra) che potrebbe segnare per sempre il presente. War. La guerra dimenticata è forse uno dei film italiani più politici degli ultimi anni perché non pretende di esserlo. Il futuro è già il presente. Le strade di Roma piene di carroarmati dove si piomba in pieno cinema bellico, si alternano con quelle completamente vuote del loockdown senza (finalmente!!!) nessun richiamo alla pandemia.

Zanasi si conferma uno dei cineasti italiani che, anche negli esiti meno riusciti, sanno tirare fuori il meglio dai suoi attori. Qui basta anche il momenti di Stefano Fresi che racconta la storia di Virginia, una ragazza soprannominata il ‘pube de oro’ che in realtà è un passaggio per narrare la sua storia.

War. La guerra desiderata parte e si dirige in più direzioni. Sembrano gli schizzi su un dipinto. Non ha la pretesa di mostrare il presente ma anzi si serve del cinema per provare a scapparci. Il ralenti di Tom e Lea che cercano di passare il posto di blocco tra le guardie in aeroporto è proprio il tentativo di una (impossibile) difesa per marciare alla propria velocità. Perché gli interessa raccontare i suoi personaggi, quello che gli succede, come nella crisi esistenziale del musicista rock di Non pensarci che non è più un film di 15 anni fa ma di ora. Proprio per questo ci sono tante possibili storie d’amore, che non debbono essere per forza quelle classiche. La corsa di Lea dietro l’aereo del fratello che sta decollando è una di quelle più trascinanti che ci sono dentro il film. Si, forse c’entra anche Top Gun.

 

Regia: Gianni Zanasi
Interpreti: Edoardo Leo, Miriam Leone, Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano Fresi, Antonella Attili, Massimo Popolizio, Bruno Todeschini, Anna Mouglalis, Marco Tè, Paolo Briguglia, Daniele De Angelis, Sergio Pierattini, Teco Celio, Filippo De Carli, Agnese Claisse, Lorena Cesarini, Barbara Alberti
Distribuzione: Vision Distribution
Durata: 130′
Origine: Italia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4
Sending
Il voto dei lettori
2.87 (38 voti)
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