When It Rains in LA, di David M. Parks
Erede di un certo cinema trash, il film è una grossolana versione di un home invasion fortemente stereotipato e pieno di difetti tecnici e di scrittura. Orribile

Oggi, come un tempo accadeva “perlustrando” i palinsesti televisivi (ormai sostituiti nella loro funzione dalle logiche algoritmiche delle piattaforme), le sessioni notturne di navigazione possono ancora condurre gli utenti a imbattersi in prodotti audiovisivi dalla dubbia qualità, caratterizzati il più delle volte da regie asettiche e prive di particolare acume, performance attoriali approssimative, montaggio sconclusionato e sceneggiature che definire banali e scadenti sarebbe un eufemismo.
È la stessa sensazione che si prova guardando When It Rains in LA, che in un certo senso si potrebbe considerare come l’ultima declinazione di un determinato tipo di cinema trash, il quale, negli ultimi anni, si è adattato ai diversi spazi di fruizione mediale, passando dal circuito home video al web (basti pensare ai film della nota casa di produzione Asylum o a creazioni nostrane come la webserie The Lady ideata da Lory Del Santo).
Se, nel caso dei vari Sharknado e simili, si poteva intravedere una specie di intento comico di fondo, in questo film – diretto dall’indipendente David M. Parks – si tenta invece di realizzare una versione dell’home invasion che, tuttavia, non ha nulla a che vedere con gli esponenti più noti del genere (The Strangers, Funny Games, ecc.), risultando in una banale accozzaglia di stereotipi e situazioni cliché.
In circa un’ora e venti minuti, si assiste alla parabola di Sascha (Monroe Cline), una ragazza dell’est Europa che, per consolarsi della recente scomparsa dell’anziano marito, si reca a Los Angeles con l’intento di visitare alcuni amici e trascorrere una notte in compagnia, noncurante del fatto di essere pedinata da killer incappucciati, che sembrano in qualche modo legati al suo passato.
I difetti che costellano l’opera sono numerosi e, al di là dei dialoghi noiosi e inutilmente dilatati, delle sequenze horror che sono tutto fuorché spaventose, degli attori senza espressività e di una sceneggiatura solo prevedibile, resta ben poco da aggiungere su un film che ambisce a poco più di un posizionamento da algoritmo. Orribile.
Titolo originale: id.
Regia: David M. Parks
Interpreti: Eric Roberts, Monroe Cline, Mike Ferguson, LeeAnne Bauer, Leslie Stratton, Felix Merback, Thomas Gipson, Natasha Stricklin, James Di Giacomo, Mikki Mase, Tori London, Kevin Czako, Taylor Brianna
Distribuzione: PopCorn Distribution
Durata: 80′
Origine: USA, 2025