Workers – Pronti a tutto

 di Lorenzo Vignolo

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Workers - Pronti a tutto

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Interpreti: Dario Bandiera, Alessandro Bianchi, Michelangelo Pulci, Nicole Grimaudo, Alessandro Tiberi, Francesco Pannofino, Nino Frassica, Paolo Briguglia

Origine: Italia, 2012

Durata: 105'

Distribuzione: Istituto Luce

Filippo (Alessandro Bianchi – Come trovare nel modo giusto l'uomo sbagliato) e Sandro (Michelangelo Pulci – Come trovare nel modo giusto l'uomo sbagliato, Come se fosse amaro) sono proprietari dell'agenzia interinale Workers e hanno lo scopo di trovare lavoro alle persone. Davanti a loro scorre gente di ogni tipo a caccia di impiego. Il film si divide in tre sorie. Nella prima Alice (Nicole Grimaudo – Baarìa, Mine Vaganti, L'amore fa male, Baciato dalla fortuna) sogna di fare la truccatrice e intanto trucca cadaveri per un’agenzia di pompe funebri.? Nel secondo episodio, la stessa agenzia trova un impiego a Giacomo (Alessandro Tiberi – L'amore non basta, Generazione mille euro, Boris – Il film) che dovrà fare il badante a un uomo paraplegico insopportabile, Mario (Francesco Pannofino – Lezioni di cioccolato, Diverso da chi?, Boris – Il film, Faccio un salto all'Avana).? Infine, Italo (Dario Bandiera – Oggi sposi, Italians, Baciato dalla fortuna) che lavora in un allevamento bovino in cui si selezionano i tori per la riproduzione ed è l'addetto a raccogliere il seme per la campionatura. Italo non si vergogna di questo lavoro finchè non incontra una ragazza che si innamora di lui pensando che fosse un chirurgo e, così, inizia a fingere.?

Il progetto di Workers è nato qualche anno fa da un’idea del produttore Galliano Juso. Trattandosi di un film a episodi l’intenzione iniziale era quella di affidare ogni singola storia a un regista diverso. La scelta finale invece è poi caduta su Lorenzo Vignolo, regista proveniente dai videoclip, che vanta collaborazioni con Bugo, Litfiba, Mario Venuti e Baustelle. Il regista dichiara: “Prima di pensare al tipo di regia che avrei adottato, ho capito che era massima priorità per me lavorare bene in fase di sceneggiatura, ciò mi ha permesso di seguire passo per passo l'evoluzione delle storie, dar loro una direzione che fosse il più vicino possibile alle mie corde. Ho basato il film sul piacere stesso di raccontare le storie, ben consapevole di rischiare di trovare qualcuno a cui non interessi affatto, ma questo è il rischio di chiunque si metta in gioco. Per questo motivo la recitazione non è mai sopra le righe e i dialoghi e il montaggio sono basati sulla relazione e l'ascolto”. La pellicola è stata girata in otto settimane a Torino, definita dal regista la "location perfetta per un film legato al mondo del lavoro".

(M.C.)

 

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