XII EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO-OPERE PRIME

17-26 LUGLIO 2008 GALLIO – Altopiano di Asiago (VI)

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XII EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO-OPERE PRIME
GALLIO (VI)   
 
17-26 LUGLIO 2008 GALLIO – Altopiano di Asiago (VI)
 
La kermesse cinematografica patrocinata dalla F.I.C.E. (Federazione Italiana Cinema d’Essai), con la collaborazione del Comune di Gallio, il Consorzio Turistico Asiago 7 Comuni e la Comunità Montana, è giunta alla dodicesima edizione.
Il cinema italiano torna sull’Altopiano per una delle più importanti rassegne del panorama cinematografico nazionale, un vero e proprio trampolino di lancio per giovani autori al debutto nel lungometraggio.
 
 
Dodici le pellicole in concorso. Tra tutte, la più conosciuta e conseguentemente favorita è “La ragazza del lago”, il primo lungometraggio di Andrea Molaioli, premiato quest’anno in occasione dei Nastri d’Argento come migliore regista esordiente, per un lavoro che ha raccolto anche dieci statuette ai premi David di Donatello. 
A tenere testa alla pellicola del regista romano anche l’opera prima di Fabrizio Bentivoglio, attore molto apprezzato, passato dietro la macchina da presa per “Lascia perdere Johnny!”, film che ha visto recitare insieme i fratelli Servillo, Toni attore e Peppe cantante (Avion Travel).
A concorrere con il film più premiato e l’attore più blasonato, un’agguerrita compagine di autori meno conosciuti ma non per questo tecnicamente meno validi. C’è chi è passato alla Berlinale come “La terramadre” di Nello La Marca e “Corazones de Mujer” di Kiff Kosoof (nome d’arte di Davide Sordella e Pablo Benedetti), chi come Stefano Odoardi con “Una ballata bianca” ha vinto in una rassegna negli Stati Uniti (Tiburon International film Festival) o come Vittorio Rifranti “Tagliare le parti in grigio” in una europea (Festival Internazionale del film di Locarno).
Roberto Cuzzillo con “Senza fine” porta sullo schermo un film sul delicato tema dell’inseminazione artificiale eterologa, mentre un’altra coppia di registi (Lorenzo Conte e Davide Barletti) racconta le vicende di un boss della Sacra Corona Unita, in un film “Fine pena mai”, liberamente tratto dal romanzo autobiografico “Vista d’interni” che narra la storia di Antonio Perrone, condannato a 49 anni di carcere, scontati in stato di isolamento totale secondo l’articolo di legge 41 bis.
Curiosa ambientazione dell’opera prima di Andrea Papini “La velocità della luce”, in autostrada tra Roma, Genova e Parma.   
Il Festival del Cinema Italiano di Gallio quest’anno registra anche una nutrita partecipazione al femminile.
A dispetto del suo nome Catherine Mc Gilvray, padre australiano e madre francese, è nata a Roma e diplomata al centro sperimentale. La sua opera prima “L’iguana” è tratto dall’omonimo libro di Maria Ortese. Dopo un lungo purgatorio cinematografico durato tre anni e causato da un taglio al budget è diventata realtà “Ossidiana”, il primo lungometraggio di Silvana Maja, ispirato alla vita della pittrice napoletana Maria Palliggiano, morta suicida a 36 anni. Ne aveva invece solo 25 Marta Gervasutti quando realizzò “Nuvole basse d’agosto”, film del quale ha scritto anche la sceneggiatura, tratta dal soggetto del suo prof. alla scuola di cinema di Milano.
 
 
Gallio dunque si conferma oltre che piacevole località turistica, anche vetrina unica per i giovani autori del cinema italiano, garantendo alle loro opere prime una notevole visibilità. Il primo biglietto da visita della rassegna cinematografica è dato dal Comitato di Patrocinio della stessa, composto dai registi Ermanno Olmi, Mario Brenta e Franco Piavoli e il poeta e musicista Bepi De Marzi. Dello stesso Comitato faceva parte anche lo scrittore Mario Rigoni Stern recentemente scomparso, che verrà ricordato nella giornata conclusiva del Festival con la proiezione del documentario Ritratti di Carlo Mazzacurati.
 
 
Quest’anno la manifestazione inizierà un giorno prima, con un evento alquanto suggestivo ed insolito. L’organista Ferruccio Bartoletti, diplomatosi in organo e composizione organistica al Conservatorio Pollini di Padova, tra i primi in Italia a realizzare opere interattive d’improvvisazione all’organo, che coniughino narrazione, poesie ed immagini cinematografiche, accompagnerà la proiezione del film muto Christus, girato a colori nel 1916 da Giulio Cesare Antamoro e recentemente restaurato dalla Cineteca del Comune di Bologna.
 
 
Vetrina dei primi lungometraggi, Gallio quest’anno spazierà anche nel mondo del documentario, presentando cinque lavori che hanno riscosso importanti riconoscimenti. Uno su tutti “In fabbrica” di Francesca Comencini, che aveva già raccontato le distorsioni e i pericoli insiti nel mondo del lavoro in “Mi piace lavorare – Mobbing” e con questo ultimo prodotto ha vinto il Premio “Cipputi” come miglior film sul mondo del lavoro al Torino Film Festival del 2007.
 
 
Al Festival delle Opere Prime non poteva mancare quella di un grande maestro scomparso lo scorso anno. Un omaggio a Michelangelo Antonioni autore di “Cronaca di un amore”, pellicola del 1950.
 
 
Un altro omaggio anche a Ugo Pirro (nome d’arte di Ugo Mattone), che è stato uno dei più grandi sceneggiatori italiani. Due gli Oscar vinti per il miglior film straniero: “Il giardino dei Finzi Contini” e “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” pellicola del 1971 diretta da Elio Petri, che verrà proiettata sullo schermo del Cineghel.
 
 
Con il lungometraggio di Damiano Damiani “Il giorno della civetta” si festeggerà il settantesimo compleanno di Claudia Cardinale, mentre il novantesimo anniversario della fine del primo conflitto mondiale, così devastante su tutto il territorio vicentino, verrà ricordato con il film di Francesco Rosi “Uomini contro”, ispirato al romanzo “Un’ anno sull’Altipiano” di Emilio Lussu.
 
 
Esattamente cinquant’anni fa il 30 luglio 1958 il Trenino dell’Altopiano che collegava Piovene Rocchette con Asiago partì per il suo ultimo viaggio. Di lì a poco i convogli e la linea ferroviaria, che era stata inaugurata il 10 febbraio 1910, vennero gradatamente ma inesorabilmente smantellati e distrutti. Per ricordare quel mezzo di trasporto dalla gente così tanto amato, nel cartellone del Festival di Gallio è prevista la presentazione del libro “C’era una volta il Trenino dell’Altopiano….viaggi, storie e ricordi lungo la ferrovia” e la proiezione dell’unico film interamente girato sull’Altopiano, “L’ebbrezza del cielo” di Giorgio Ferroni, pellicola del 1940 nella quale, anche se solo in pochi fotogrammi, il Trenino appare in tutto il suo storico splendore.
 
 
Il regista Emidio Greco, presidente della giuria del Festival e il produttore Gianluca Arcopinto, giurato nella stessa manifestazione, presenteranno durante la kermesse di Gallio i loro ultimi lavori, rispettivamente “L’uomo privato” e “Angeli distratti”, docufiction ispirata al testo teatrale “Canto per Fallujah” di Francesco Piccolini, che rappresenta anche l’opera prima di uno dei più coraggiosi produttori indipendenti del cinema italiano.

 

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Tutte le proiezioni si terranno presso la Sala Cineghel, nel comune di Gallio sull’Altopiano dei 7 Comuni.

Per informazioni 0424/658937- 3472412366 info@cineghel.it  www.cineghel.it
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