Si è tenuta oggi a Roma la presentazione di Zootropolis, l’ultimo film d’animazione Disney diretto da Byron Howard e Rich Moore, che arriverà nelle sale italiane il 18 febbraio. Per l’occasione erano presenti i due registi accompagnati dal produttore Clark Spencer e le voci italiane del film Massimo Lopez, Teresa Mannino, Frank Matano, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

Nel corso di 92 anni di storia i Walt Disney Animation Studios hanno portato avanti una lunga tradizione di film incentrati su animali parlanti, ma Zootropolis colloca i suoi personaggi in un contesto estremamente contemporaneo fondendo alla perfezione modernità e tradizione. “Tutti noi siamo cresciuti guardando i classici Disney in cui gli animali erano i protagonisti – afferma Rich Moore – mi viene da pensare a Robin Hood, a Il libro della giungla, ma anche a Il re leone, e il nostro obiettivo era proprio quello di ricreare l’appeal classico di questi capolavori fondendolo con un argomento quanto mai attuale come quello dell’integrazione”. E Byron Howard continua dicendo:Abbiamo realizzato il mondo di Zootropolis in analogia con il mondo degli umani, e questo è l’aspetto più divertente. I nostri animali usano il cellulare e vanno a lavoro come noi, ed è proprio dall’immedesimazione con lo spettatore che nasce l’umorismo del film. Una scena particolarmente divertente è quella dei lentissimi bradipi che lavorano alla motorizzazione, che sicuramente faranno venire in mente a tutti i tempi lenti della burocrazia.

Ma non è tutto. Zootropolis è anche un film poliziesco, un perfetto buddy cop movie in versione animata, in cui individui opposti sono costretti a collaborare. Judy e Nick infatti sono un coniglio e una volpe, nemici naturali per definizione, ma è proprio dal loro incontro-scontro che nascono gag esilaranti. “Noi amiamo molto i film polizieschi e ci siamo ispirati proprio ai classici anni ’80 del genere come L.A. Confidential, 48 ore e Arma letale – hanno dichiarato i registi – Abbiamo studiato le convenzioni del genere per poi rivederle e rivisitarle in chiave Disney, tenendo sempre a mente che per un bambino questo potrebbe essere il primo poliziesco a cui assiste. La convivenza pacifica tra prede e predatori è ciò che rende Zootropolis una città unica al mondo, composta da quartieri che celebrano culture differenti, da Tundratown a Piazza Sahara, dal Distretto di Foresta Pluviale a Little Rodentia, ma nella sua composizione non si riconosce un’unica città. “Zootropolis rispecchia il design di alcune città asiatiche e americane, ma ha anche alcuni quartieri che richiamano quelle europee. il nostro obiettivo era inserire in un’unica città tante città diverse in modo tale che chiunque potrebbe immedesimarsi in una di queste. Ma Zootropolis non è perfetta, e dietro l’ideologia ideale che la governa si nasconde l’ombra del pregiudizio tra prede e predatori.

Come spiegano i creatori del film: “Judy è una coniglietta ottimista, inesperta del mondo al di fuori di Tana dei conigli, ed è convinta che in città chiunque voglia diventare ciò che vuole, mentre il suo compagno di avventure Nick è più cinico e realista. Il tempo trascorso insieme dimostrerà a entrambi che la città ha lati positivi e negativi e il mondo non si può cambiare se prima non si cambia se stessi. Zootropolis infatti vuole essere un romanzo di formazione, che travalica il lieto fine per dimostrare che non può esistere un mondo perfetto, ma che si può fare qualcosa per renderlo più vivibile cercando di raggiungere l’equilibrio tra le specie animali, ed è proprio questo che la rende una storia autentica, in cui tutti noi possiamo identificarci.