"Animals united 3D", di Reinhard Kloos e Holger Tappe


Probabilmente è giusto giudicare il film nell’ottica di un prodotto per un pubblico dai sei anni in giù; perché è indiscutibilmente a loro che è rivolta la storia. Forse (questa è più che altro una provocazione) ci sarebbe più il bisogno di stuzzicare la suggestionabilità di un bambino e, anche con la dovuta delicatezza, metterlo a parte del reale pericolo che questo mondo si trova a fronteggiare. Liberamente tratto dal romanzo La conferenza degli animali di Erich Kastner

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Animals united 3DNel deserto del Kalahari, in Botswana, la vita trascorre tranquilla e gli animali attendono in pace l’arrivo dell’annuale piena del fiume Okavango per fare scorta d’acqua. Ma il flusso è bloccato da un’enorme diga, costruita per creare il lago artificiale davanti allo sfavillante hotel Eden Paradise, che ospita (paradossalmente) la 168sima conferenza mondiale sul clima. Ad infoltire la fauna desertica, si aggiungono due tartarughe ultracentenarie, cacciate dalle Galapagos a causa dell’incagliamento di una petroliera. Un orso polare che si dà alla fuga terrorizzato dal disfacimento dei ghiacciai in Antartide. Un canguro, fuggito dalle radure australiane per colpa dell’incendio colposo provocato da un motociclista. E un gallo, sfuggito alla mannaia di uno chef nella cambusa di una nave. Tutti loro sono accomunati da una piaga forse invincibile: l’uomo.

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Liberamente tratto dal romanzo La conferenza degli animali, dell’apprezzato scrittore per bambini Erich Kastner, Animals United tenta la non facile impresa di divertire lasciando un solco profondo nella coscienza dello spettatore. Probabilmente è giusto giudicare il film nell’ottica di un prodotto per un pubblico dai sei anni in giù; i personaggi non troppo ben delineati (spicca su tutti il gallo francese Charles), i dialoghi semplici e la trama lineare minano a tratti l’attenzione di un adulto ma hanno sicuramente un diverso effetto su dei bambini. Perché è indiscutibilmente a loro che è rivolta la storia. Loro sono il futuro di questo mondo che sta andando a rotoli per colpa nostra. E non è una caso che sia proprio Maya, figlia del manager dell’hotel, l’unico essere umano con una coscienza. “Ehi, papà, non ti preoccupare. I soldi non sono tutto, cosa importa. Ciò che conta è che loro (gli animali) siano felici”, parafrasando una delle ultime battute del film. Tutto troppo semplicistico, anche se lodevole, il timore è che il messaggio si perda. Quindi il dubbio è legittimo. Per quanto possano essere onorevoli i propositi, è davvero giusto considerare così poco l'intelletto e la sensibilità di un bambino? L’intrattenimento è una cosa, l’impegno sociale è un’altra. E ben venga il 3D, anche se nel caso specifico di basso impatto. L’impegno sociale però è un altro paio di maniche. Forse (questa è più che altro una provocazione) ci sarebbe più il bisogno di stuzzicare la suggestionabilità di un bambino e, anche con la dovuta delicatezza, metterlo a parte del reale pericolo che questo mondo si trova a fronteggiare.
Insomma, in un’epoca dove trova spazio un capolavoro come Wall-E, si può dare più credito all’intelligenza di un bambino.
Sicuramente rimane un buon tentativo, tenendo poi conto delle sue origini. Produzione tedesca (la Ambient Entertainment GmbH è al terzo lungometraggio animato), il che vuol dire che qualche cosa si muove anche da quelle parti anche per quanto riguarda l'animazione.
Ma ciò che veramente sorprende e si eleva dal resto è in finale. Sotto certi versi inquietante. Tutti gli animali del pianeta invadono New York, forse la città più potente del mondo. Una scena solenne, memorabile.
Davvero, cosa succederebbe se un giorno si rivoltassero contro di noi? Beh, senza retorica, ce lo saremmo meritato.
 
Titolo originale: id.
Regia: Reinhard Kloos e Holger Tappe
Distribuzione: Moviemax
Durata: 93'
Origine: Germania, 2010
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