"Tortora, una ferita italiana": il no del Festival di Roma

Alcuni deputati del PD chiedono la proiezione del docufilm presso Palazzo Montecitorio

 

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Sono passati trent'anni da quel 17 giugno 1983, giorno maledetto per uno dei personaggi più amati della storia della televisione italiana, il giorno in cui Enzo Tortora fu arrestato con l'accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico. Una delle pagine più tristi e oscure della malagiustizia italiana questa, che è stata ripercorsa dal documentarista Ambrogio Crespi nel suo docufilm Tortora, una ferita italiana, escluso dai film in concorso al Festival di Roma. Questa decisione così netta ha indignato i deputati del Partito democratico Michele Anzaldi, Enzo Amendola, Tiziano Arlotti, Franca Biondelli, Lorenza Bonaccorsi, Francesca Bonomo, Chiara Braga, Giovanni Burtone, Ernesto Carbone, David Ermini, Luigi Famiglietti, Francesco Saverio Garofani, Federico Gelli, Gero Grasso, Enzo Lattuca, Alberto Losacco, Ernesto Magorno, Giovanna Martelli, Pierdomenico Martino, Colomba Mongiello, Nicodemo Olivero, Giovanna Palma, Angelo Senaldi e Mino Taricco che hanno scritto una lettera corale alla Presidente della Camera Laura Boldrini, avanzando la proposta di proiettare in anteprima il documentario presso Palazzo Montecitorio.  (s.p.)

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