Addio ad Aldo Lado

Da La corta notte delle bambole di vetro a L’ultimo treno della notte, addio ad Aldo Lado, tra le firme di punta del nostro cinema di genere anni ’70

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Il cineasta e sceneggiatore Aldo Lado, conosciuto anche con lo pseudonimo di George B. Lewis, ci ha lasciati sabato 25 novembre 2023 all’età di 89 anni nella sua casa di Roma dopo alcuni mesi di malattia.

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Nato a Fiume il 5 dicembre 1934 e cresciuto a Venezia, Lado è stato uno degli esponenti del cinema di genere in Italia, realizzando circa una ventina di opere per cinema e televisione, con numerose collaborazioni di alto livello, tra cui quella con Ennio Morricone.

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La sua carriera nel mondo del cinema ha avuto inizio come aiuto regista di noti professionisti come Maurizio Lucidi e Bernardo Bertolucci. Lado ha iniziato la sua carriera registica nel 1971 con La corta notte delle bambole di vetro, con Jean Sorel, e ha proseguito con Chi l’ha vista morire? (1972), ambientato a Venezia, che narra di omicidi di bambine e segreti celati nel passato dei protagonisti.

Nel 1973 ha realizzato una delle sue opere più importanti, Sepolta viva, un melodramma dagli accenti horror in costume, che ha visto il debutto dell’attrice Agostina Belli. L’anno successivo ha diretto La cugina, una torbida storia d’amore tra due cugini che fin dalla fanciullezza si punzecchiano con piccoli giochi erotici e che da adulti diverranno amanti.

Il 1975 è l’anno della sua consacrazione. Dirige infatti L’ultimo treno della notte, una delle pellicole più violente mai prodotte in Italia Il film, un rape and revenge movie, ha avuto il commento musicale di Ennio Morricone, e alcuni critici hanno notato somiglianze con le opere di Wes Craven. Per altri, invece, come Morando Morandini, “Il film è un drammatico sovraccarico di efferatezze varie, senza alcun rispetto per la logica e la verosimiglianza…”. 

Lado non si è limitato al thriller e all’horror; nel 1979 ha diretto L’umanoide, un action fantascientifico con un cast internazionale che includeva nomi come Richard Kiel e Arthur Kennedy. Un misto tra Guerre stellari e Frankenstein Il film narra di un futuro remoto, successivo a un devastante conflitto nucleare, il pianeta Terra, ora denominato Metropolis, sembra attraversare un periodo di pace duratura sotto la guida giusta e sagace di un individuo noto con il titolo di Grande Fratello.

Nel 1981 torna alla regia con La disubbidienza, un dramma ambientato durante la seconda guerra mondiale, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia e con Stefania Sandrelli.

La chance del 1994 è stato il suo ultimo film prima di tornare nel 2012 con Il Notturno di Chopin. Durante la sua vecchiaia, Lado si è dedicato alla scrittura. Il suo racconto Il gigante e la bambina, dedicato a Lucio Dalla, è stato incluso nell’antologia Nuovi delitti di lago” (Morellini Editore) nel 2016, segnando il suo debutto nella narrativa.

Nel 2018 ha pubblicato il thriller Mastino, vincitore del premio della Critica al Premio Letterario Internazionale di Cattolica 2019 e del primo premio per romanzo edito al Premio Internazionale Giovanni Bertacchi di Sondrio nel 2020.

 

Ecco la top tre delle sue opere più importanti:

L’ultimo treno della notte (1975)

L’umanoide (1979)

 

La corta notte delle bambole di vetro (1971)

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