Bergamo Film Meeting 32 – Incontro con Pierre-Luc Granjon

Pierre-Luc Granjon

Il 32esimo Bergamo Film Meeting ha dedicato all’animatore Pierre-Luc Granjon una mostra con disegni, bozzetti e progetti dei suoi lavori. Il giovane artista ha oggi incontrato il pubblico che ha avuto modo di assistere alle proiezioni di tutti i suoi corti.

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Il 32esimo Bergamo Film Meeting ha dedicato all’animatore Pierre-Luc Granjon una mostra con disegni, bozzetti e progetti dei suoi lavori e la proiezione di tutti i suoi lavori. Il giovane artista ha oggi incontrato il pubblico.Il 32esimo Bergamo Film Meeting ha dedicato all’animatore Pierre-Luc Granjon una mostra con disegni, bozzetti e progetti dei suoi lavori. Il giovane artista ha oggi incontrato il pubblico che ha avuto modo di assistere alle proiezioni di tutti i suoi corti.

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Nei tuoi lavori è sempre molto presente il mondo della natura e soprattutto degli animali. Come mai?

Ci sono spesso animali nei miei film ma non è fatto apposta. Di solito sono muti tranne nella serie de Le quattro stagioni che non sono state scritte soltanto da me: qui parlano e sono molto antropomorfizzati. Invece di solito nei miei film sono testimoni e vittime dell'agire degli umani e fanno emergere cos'è un umano, la sua vera natura. Per esempio ne Il bambino senza bocca il coniglio è lì, permette alla vera natura del bambino di essere sotto i riflettori, emergere e caratterizzarsi.

 

 

Il lupo biancoIl tuo cinema può essere considerato per bambini? Se sì, non pensi che la scena del taglio della testa ne Il lupo bianco sia troppo forte?

Quando scrivo non penso a un pubblico, scrivo per me – un po’ egoisticamente. Penso che, in quanto essere umano, se interessa a me ci sarà qualcun'altro che ne sarà interessato. I miei film hanno come eroi spesso dei bambini, il che ha fatto in modo che io fossi precocemente etichettato come autore per questo tipo di spettatori. La cosa si è rivelata comoda e vantaggiosa: gli animatori che realizzano film per adulti fanno fatica ad essere distribuiti, per quelli che si rivolgono ai bambini la distribuzione più facile. Quindi questo mi ha aiutato e ha allargato il mio pubblico. Per quanto riguarda la questione tra cosa e giusto far vedere a un bambino oppure no, non è certo far vedere un coniglio a cui tagliano la testa che costituisce questa frontiera. La stessa scena può essere fatta in modo diversi. Ad esempio io non l'ho fatta per niente splatter o aggressiva. Questo vale per tutto il cinema. Si può mostrare e parlare di tutto anche ai bambini. Conta il modo, in questo caso non violento o scioccante.

 

 

LeonQuanto tempo ci vuole per realizzare un film di animazione?

Sappiamo che ci sono 24 fotogrammi in un secondo. Nell’animazione uguale, si scattano i singoli fotogrammi ma tra l'uno e l'altro si fanno i movimenti. La successione crea l’illusione del movimento. Quindi il processo è molto lento, soprattutto per i gesti complessi e soprattutto quando parlano contemporaneamente. Per Le quattro stagioni c’erano 3 animatori, ognuno realizzava 6 secondi di film al giorno. Ci sono voluti quattro mesi di lavoro per ogni episodio.

 

 

C’è una certa equivalenza tra Il lupo bianco e Peter & the wolf di Suzie Tempelton?

Con Suzie Tempelton, non ci conoscevamo prima di questi film. In realtà anche adesso non ci siamo mai incontrati ma lei era in una giuria in Polonia che ha dato il primo premio al mio film. Quando ho visto il suo Peter & the wolf l'ho amato molto, soprattutto per il modo di rappresentare la natura, quell’atmosfera prima che la musica cominci.. Che è  dura, grezza, con quel tipico inverno che associo all'est Europa. Ci sono legami: i nostri film sono usciti insieme in Francia, cioè in uno stesso programma di cortometraggi e io ne vado molto fiero.

 

 

La grande belvaHai in programma un lungometraggio?

Ho un progetto che si intitola L'esercito dei conigli. Dopo il taglio politico de La grande belva torno all’universo familiare. Ci sono tre eroi bambini nel Medioevo, è una storia complessa. Ci sono conigli giganti e carnivori che sono molto cattivi se si ha paura di loro. Adesso sto cercando finanziamenti.

 

 

Quanto vale oggi l’artigianalità nell’animazione?

Qualche anno fa ero preoccupato per l’avvento del digitale nell'animazione, sembrava il destino che doveva travolgere tutto. Però poi ho visto che ci sono molte scuole di animazione dove fanno 3D ma dove sono molto legati alle tecniche artigianali, al piacere di fare le cose a mano, fabbricare, sperimentale. È la nuova generazione. Accanto al 3D che è dominante ci sarà sempre una corrente alternativa anche perchè c'è il piacere di fabbricare con le mani, disegnare, sporcare, rovinare la carta. A volte ci sono registi 3D che sentono il bisogno di sporcare l’immagine per ottenere un risultato simile all’animazione tradizionale. Anche le nuove generazioni sono attaccate alle tecniche tradizionali. Per questo non ho più timore.

 

 

 

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