Del Brocco dimentica gli sceneggiatori: la reazione della WGI

In seguito alla presentazione delle nuove produzioni Rai Cinema in cui l’AD non ha citato gli sceneggiatori, il sindacato ha rilasciato un comunicato per rivendicare il proprio ruolo professionale

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Lo scorso 29 aprile si è tenuto l’incontro con la stampa “A riveder le stelle” in cui l’amministratore delegato Paolo Del Brocco ha annunciato i titoli delle nuove produzioni Rai Cinema per il 2021. Tanti i nomi femminili presenti nel catalogo, tra cui Alice Rohrwacher con La Chimera, Chiara di Susanna Nicchiarelli e poi ancora Laura Bispuri, Ginevra Elkann, Jasmine Trinca, Elisa Amoruso e Emma Dante. Tra i titoli presentati emergono i sequel 2 e 3 di Diabolik dei Manetti Bros., l’attesissimo esordio di Alessandro Celli Mondocane, Qui rido io di Mario Martone e il nuovo film di Marco Bellocchio, La conversione. E poi Pupi Avati, Michele Placido, Sergio Rubini, Matteo Rovere, Nanni Moretti, Paolo Taviani, Pietro Marcello, Jonas Carpignano, Michelangelo Frammartino, Roman Polanski…

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A distanza di pochi giorni, la Writers Guild Italia, il sindacato degli sceneggiatori italiani, ha rilasciato un comunicato segnalando il fatto che nella cartella stampa diffusa al termine dell’incontro, contenente tutti i titoli dei film, dei registi, degli attori e delle società di produzione coinvolte, non fosse stato nominato nemmeno uno sceneggiatore. Una mancanza grave, che solleva nuovamente l’attenzione su un problema tutto italiano relativo al riconoscimento dato dalle istituzioni di settore al ruolo degli sceneggiatori nel processo creativo e industriale della macchina-cinema e del mondo dello spettacolo in generale. Che si tratti anche solo di una leggerezza, di una distrazione da parte di Del Brocco, questo fatto è sintomatico di una concezione purtroppo ancora diffusa e ormai anacronistica del regista come unico autore di un film.

Attraverso la campagna #NoScriptNoFilm, WGI e 100autori hanno chiesto che venga riconosciuta la giusta dignità artistica agli sceneggiatori. “L’iniziativa ‘No script No film’ parte da lontano: la visibilità degli sceneggiatori in Italia è sempre stata un problema. Sono anni che combattiamo per dare ai nostri soci l’importanza che meritano. Eppure ci siamo resi conto che non bastava e che serviva una scossa, un momento in cui lo ‘screenwriter’s pride’ venisse fuori in tutta la sua baldanza. La campagna social che abbiamo lanciato in queste settimane – #NoScriptNoFilm, riprende lo stesso concetto che lanciammo un anno e mezzo fa con lo slogan ‘Non siamo lavoratori invisibili’. Anche in questo caso abbiamo voluto mettere in luce che dietro ogni serie tv, ogni film, ogni prodotto audiovisivo, c’è un lavoro decisivo di scrittura, un’attività autoriale che richiede tempo, competenze, risorse, cultura, ricerche” ha dichiarato Giorgio Glaviano, presidente di Writers Guild Italia. La zona d’ombra in cui sono relegati gli sceneggiatori alimenta inoltre forme di opacità nei rapporti di lavoro che hanno spinto la WGI a proporre l’adozione di un contratto tipo che permette di regolare in maniera trasparente le condizioni per la cessione dei diritti relativi allo sfruttamento economico dell’opera e il rispetto dei tempi di pagamento. Intanto si attende che Paolo Del Brocco corregga la cartella stampa caricata sul sito della Rai.

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