DVD "Into Darkness – Star Trek", di J.J. Abrams
Dopo Star Trek del 2009, J. J Abrams ripropone una lettura della saga interstellare attraverso la riappropriazione e la ricostruzione personale del villain Khan che assume connotazioni fisiche e storiche nuove. La correzione dei riflessi – dovuta all'uso delle lenti – apportata nel nuovo Into Darkness – Star Trek è evidente anche nell'edizione DVD che cura, inoltre, gli aspetti tecnici audio/video e regala un comparto di contenuti speciali interessante. Da Universal

Anno: 2013
Durata: 127'
Regia: J.J. Abrams
Distribuzione: Universal
Genere: azione, fantascienza, avventura
Cast: Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg
Formato DVD/video: 2,40:1
Audio: italiano Dolby Digital 5.1, inglese Dolby digital 5.1
Sottotitoli: italiano, inglese
Extra: il nemico del mio nemico, da nave a nave
IL DVD
Esce l'edizione DVD di Into Darkness – Star Trek per Universal, il secondo capitolo della saga diretta da J.J. Abrams interpretata da Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana e Simon Pegg. Questo film aggiunge al cast il villain interpretato da Benedict Cumberbatch.

L'esperienza audio interessante grazie ad una traccia dolby digital multipista in italiano ed inglese, perfettamente udibile. Anche nelle scene d'azione non si perde la percezione realistica dei suoni. Amplificata dalla colonna sonora di Michael Giacchino.
.jpg?resize=400%2C238&ssl=1)
Entrambi i livelli caratterizzati da immagini provenienti direttamente dal set. Il primo descrive il il viaggio di Kirk e Khan dalla Enterprise alla Vengeance attraverso lo spazio cosmico. Il girato tutto in digitale è stato composto dentro una sola camera a sfondo verde. La pre – visualizzazione che ha consentito di correggere le espressioni dei corpi e sguardi attoriali, coadiuvata da un massiccio intervento di post produzione per l'aggiunta di detriti e la creazione dello sfondo spaziale. La seconda – "l'approdo" dei due sulla Vengeance – invece è girata quasi per intero in pellicola. Gli effetti speciali sono stati naturalizzati al massimo grazie all'azione rapidissima. Un grande capannone con l'ausilio di pochi accorgimenti diviene una nave spaziale moderna, sensuale, sinistra ed inquietante – come dice Abrams. Il teleobbiettivo sparato sulle pareti, l'uso sapiente delle luci puntate sul pavimento ridipinto di nero che diviene pista d'atterraggio per Kirk e Khan, lasciando in penombra tutto il resto, le cianfrusaglie degli stuntman in lontananza, illuminate da dietro, consente d'immaginare gli interni di una nave spaziale senza l'intervento della pre – visualizzazione e di una massiccia correzione in postproduzione semplicemente grazie alla velocità alla quale sono tirati i corpi (appesi a fili). Velocità che non consente all'occhio umano di scindere perfettamente i fotogrammi.