"Ho scelto di non scegliere la vita". Spaccato di droga e vita da cani a Edimburgo, anni Novanta e spazi sub-urbani per un gruppo di outsider che scatta una fotografia lucida e visionaria della banalità post-moderna. Sabato 1° ottobre all'01.50 su Italia 1.
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Contare i treni che passano: ecco cosa c'è da fare in Scozia, nei dintorni di una città europea, fuori dal sistema incasellato casa-lavoro-famiglia-automobile-frigorifero…Dall'omonimo romanzo di Irvine Welsh e con la sceneggiatura di John Hodge, Danny Boyle firma un film che – finalmente – racconta senza sconti, pregiudizi e pietismi una storia di eroinomani dal loro stesso punto di vista. Trainspotting colpisce per questo come uno schiaffo. Altro che repulsione, disapprovazione, paura: i suoi anti-eroi, un po' come i personaggi di Andrea Pazienza o di Arancia Meccanica, si fanno amare praticamente da subito. Ma soprattutto, per la prima metà del film verrebbe quasi voglia di capire che cos'è quest'eroina dagli effetti miracolosi, che cos'è una vita di birre e iniezioni, da un pub all'altro, stravaccati sui prati, ad anni luce da ogni regola o rispetto per il resto del mondo. Crudo, cattivo, soprattutto visionario e livido nello scavalcare i confini tra realtà e trip impensabili – viaggi nel viaggio che lo spettatore si ritrova a fare nella mente del protagonista Renton, che cade all'indietro risucchiato nell'estasi dell'ennesimo buco – mescolando scenari reali e mentali, Trainspotting è capace di coinvolgere ed entusiasmare: sembra andare dalla parte 'sbagliata', fatto apposta per sollevare benpensanti polveroni. Ma, più o meno a metà percorso, qualcosa capovolge completamente tutto: il film, la storia, i personaggi si ripiegano su se stessi, su quell'ulteriore "Preparo la roba" che arriva alla morte di un neonato nella culla. E' allora che, come i sintomi di una crisi di astinenza, i lati oscuri/evidenti dell'eroina vengono vomitati sullo schermo, il giocattolo si rompe, gli occhi si aprono: c'est la vie, non c'è fuga che tenga, non c'è viaggio senza ritorno dal mondo che non hai scelto. E allora "Tirando avanti, fuori dai guai, in attesa del giorno in cui morirai!" Renton cammina verso la vita normale, col sorriso beffardo e disincantato di Ewan McGregor: fuori dall'autodistruzione, ma solo perché non serve. Disincantato e beffardo, comico e terrificante: una delle istantanee più felici di un pezzo di realtà, quello dell'eroina, che il cinema abbia mai scattato.
TRAINSPOTTING di Danny Boyle
Con Ewan McGregor, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller, Kevin McKidd, Robert Carlyle, Kelly MacDonald
Gran Bretagna 1996 (94')
SABATO 1° ottobre ore 01.50 Italia 1
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