Griselda, di Andrés Baiz

Riesce a perdere le tracce degli immaginari dai quali attinge, e a riformulare nuovi interessanti mix. La poca attenzione ai personaggi però fa cedere l’impianto visivo e narrativo. Netflix

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La serie Netflix tratta da a una storia vera, racconta l’ascesa della criminale Griselda Blanco. Sofía Vergara, che stavolta prende parte a un progetto più “maturo” rispetto quelli cui ci ha abituato (Modern Family), la vediamo prendere le redini della situazione e imporsi come figura centrale del traffico di cocaina proveniente dalla Colombia. Partendo dalla separazione col marito (che significa assassinio) Griselda prende in fretta un aereo per Miami, in piena notte portando al sicuro i suoi figli. È difficile capire le sue priorità, stando a quanto vediamo. Perché lei sembra costantemente divisa tra l’amore verso i suoi cari e la voglia di redimersi. L’impero che crea, come ci viene ribadito più volte, è frutto del suo duro e sporco lavoro e proprio per questo sembra non disposta a svendere l’attività – non importa quanto si possa offrire.

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Griselda è un prodotto che riesce a perdere le tracce degli immaginari dai quali attinge, e a riformulare nuovi interessanti mix. A guardare la divisione dei tempi, come tra quelli passati a parlare d’affari o quelli spesi a cena con la famiglia, sembra di assistere a uno dialogo tra mondi separati (e di assistere alla ripetizione di temi già largamente visti in Breaking Bad). La Miami che ci viene mostrata è ambivalente: le inquadrature dall’altro stile Grand Theft Auto I si combinano bene con i frangenti al limite della telenoveas. E viene da pensare a come si è giunti a questa commistione dei linguaggi. Gli ambienti della serie diretta da Andrés Baiz (Narcos, La verità nascosta) sono funzionali anche quando ci mettono di fronte una Miami da cartolina, che trasmette calma e rassicurante nostalgia.

Sicuramente Griselda nasce ed esce nel momento migliore se si parla di ripensare alla nostalgica voglia di vintage. Nei costumi e nelle scenografie attraversate dai personaggi si respira un’aria sufficientemente autentica. Contemporaneamente però sembra impossibile sottrarsi all’effetto déjà vu ed estraniarsi dalla storia è facilitato anche dalla poca attenzione nella caratterizzazione dei personaggi; che a più riprese mostrano una debolezza nei gesti e nelle azioni poco digeribile. Ma tutto sommato Griselda funziona, e nella divisione degli elementi costitutivi gioca tutte le sue carte migliori. Non è certamente una miniserie spartiacque, pensando anche al poco riscontro in termini di numeri all’uscita, e l’impressione che resta è quella di guardare, appunto, una cartolina. Sarebbe bello poter estendere lo sguardo al di fuori dei margini, ma il punto di vista è rigido e predefinito, senza possibilità di fuga.

Titolo originale: id.
Creata da: Andrés Baiz, Doug Miro, Eric Newman, Carlo Bernard, Ingrid Escajeda
Interpreti: Sofia Vergara, Alberto Guerra, Martín Rodríguez, Juliana Aidén Martinez, Vanessa Ferlito, Christian Tappan
Distribuzione: Netflix
Durata: 55′ circa a episodio
Origine: USA, 2024

 

La valutazione della serie di Sentieri Selvaggi
2.6
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Il voto dei lettori
3 (2 voti)
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