"I 2 soliti idioti" – Incontro con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio

i 2 soliti idioti
Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, accompagnati dal produttore Pietro Valsecchi (già Pigmalione cinematografico di Checco Zalone) parlano del film e del fenomeno che ha creato. La pellicola,  in sala dal 20 dicembre, entrerà di prepotenza nella battaglia degli incassi natalizi con una tiratura di 500 copie.

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E' stata una conferenza stampa molto accesa quella che oggi, alla Casa del Cinema di Roma, ha seguito alla proiezione per la stampa romana de I 2 soliti idioti. Francesco Mandelli (Generazione Mille Euro, Manuale d'amore, Natale a New York, Natale a Miami) e Fabrizio Biggio (I soliti idioti), accompagnati dal produttore Pietro Valsecchi, già pigmalione cinematografico di Checco Zalone, infatti iniziano subito sul piede di guerra, pronti a rispondere per le rime ad eventuali attacchi dei giornalisti. Invece, al di là delle loro aspettattive, l'incontro si è svolto in un clima tranquillo, permettendo a tutti di parlare seriamente del loro fenomeno e del loro futuro. La pellicola intanto, il prossimo 20 dicembre, entrerà di prepotenza nella battaglia degli incassi natalizi con una tiratura di 500 copie. 

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 Valsecchi, cosa pensa dei suoi due soliti idioti?

 

La Taodue in questi anni, grazie a Checco Zalone e ai due Soliti idioti, oltre ad ottenere degli incassi incredibili sta proseguendo un percorso che ha scombinato il panorama comico italiano. Soprattutto con questi due ragazzi, con i quali abbiamo realizzato due film e stiamo già pensando al terzo, stiamo facendo qualcosa di veramente importante. Molti, e parlo di voi giornalisti, hanno attaccato il nostro "Dai, cazzo!". Ma cazzo è la parola nella lingua italiana più usata dopo ciao. Non facciamo gli ipocriti! I soliti idioti hanno la capacita di parlare di tutti noi con un linguaggio vero e contemporaneo in cui i giovani si rispecchiano. Noi vecchi rincoglioniti, e mi ci metto anche io, forse non sappiamo ridere di noi stessi e non capiamo che i loro personaggi sono esasperazioni del nostro mal costume. Cosa sono Ruggero e Gianluca se non l'estremizzazione di un rapporto padre-figlio sballato? Dobbiamo riconoscere che il cinema dei soliti idioti è immediato, scritto dai giovani e per i giovani. Comunque, se ancora non vi ho convinto, come direbbe Ruggero, a voi er giudizio a me l'incasso.

 

 

E' solo il linguaggio triviale il segreto del vostro successo?

 

Fabrizio Biggio: Io credo che noi abbiamo avuto da sempre la fortuna di avere una grandissima libertà di espressione. Sia agli inizi con Mtv, sia dopo con Pietro, siamo sempre stati messi nelle condizioni ideali per mettere in pratica qualsiasi idea. Noi non ci siamo mai limitati e abbiamo messo in scena un modo di scherzare molto vicino a quello della gente comune, che in molti casi va ben oltre quello che facciamo noi sullo schermo. Io e Francesco quando lavoriamo siamo i primi a divertirci come dei matti e finchè non ci stancheremo continueremo cosi.

 

Francesco Mandelli: Il nostro personaggio principale, quello che ci ha dato più successo, è Ruggero De Ceglie. La cosa che molti non capiscono è che lui è un pupazzo. Ruggero è l'esasperazione di un determinato tipo di personaggio che gira oggi in Italia. Non è volgare il fatto che lui dica cazzo, ma la sua continua ricerca di fregare il prossimo, di trovare la via più semplice. Ecco, è la scorciatoia la vera volgarità. La parolaccia è solo un simbolo che sintetizza quello che è per davvero. Sia chiaro noi, con i nostri personaggi, rappresentiamo il male. Se vuoi mostrare determinate persone devi usare il loro linguaggio altrimenti è meglio lasciare perdere.

 

 

 

Nel film ci sono molte citazioni e riferimenti, come si è lavorato alla sceneggiatura?

 

Mandelli: Le tante citazioni non sono state fatte tanto per farle, ma le abbiamo messe nella storia quando credevamo fossero l'espediente comico migliore. Poi, per il resto il film, è stato scritto molto sul set. Quest'anno, tra il successo del primo film, la comparsata a San Remo e la turnè, non abbiamo avuto molto tempo per lavorare, quindi mentre giravamo e ci venivano le idee le mettevamo subito in pratica. Da questo punto di vista dobbiamo ringraziare il regista Enrico Lando e la nostra collega Myriam Giovanelli che non sono impazziti per i nostri cambiamenti continui.

 

 

 

Voi siete amatissimi dai giovani, come vivete questa situazione?

 

Biggio: Molto bene. Io sono molto orgoglioso che molte delle nostre battute siano entrate nel linguaggio comune. Mi fa capire che questi non sono tormentoni vuoti e buttati li. E poi, quando senti i ragazzi che ti citano, ti viene in mente il momento esatto in cui a casa stavi creando quella battuta e la cosa non può non farti felice.

 

Mandelli: Anche io sono molto contento di questo amore nei nostri confronti ma voglio sottolineare che noi non abbiamo e non vogliamo avere niente a che fare con l'educazione dei ragazzi. Non è il nostro compito. A me, l'educazione non me l'ha data la televisione o il cinema, ma i miei genitori. Quando per casa cantavo Elio e le storie tese, che hanno alcuni testi molto forti, mia madre mi prendeva a schiaffi, ma non mi diceva di non ascoltarli, solo di comprendere bene quello che dicevo e facevo. Lo stesso apporto va tenuto con i nostri personaggi. Noi non siamo nè educativi nè diseducativi. Noi siamo distruttivi.

 

 

Come mai Teocoli è truccato come Mario Monti?

 

Mandelli: Beh, visto che Ruggero è il simbolo di tutti quegli italiani volgari che cercano continuamente sotterfugi per fare i propri comodi, era obbligatorio che il suo nemico fosse un uomo come Monti, ovvero un personaggio che cerca di vivere nel rigore e nella serietà. Sono due ideali che si vedono contrapposti, oggi, sulla scena politica. E non è un caso, poi, che Teocoli nel film venga ucciso.

 

 

Progetti per il futuro?

 

Pietro Valsecchi: Stiamo lavorando tutti insieme al famigerato I soliti idioti a new york. Questa trasferta americana però non vuole essere una deriva itinerante della saga, come hanno fatto con i cinepanettoni, ma piuttosto una sfida per aprire ai soliti idioti una piattaforma mondiale. L'idea infatti è quella di fare un film in inglese con due personaggi italo-americani, non un Ruggero e un Gianluca in trasferta. I personaggi di Francesco e Fabrizio sono universali e mi sembra giusto che vengano portati anche fuori dai confini italiani.

 

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