inizioPartita. Death Stranding (PS4) – La recensione

L’implementazione finale di Death Stranding è deliberatamente segnata da una forte impronta artistica. Probabilmente, è il gioco cui Hideo Kojima voleva dar vita, e, per fortuna, ci è riuscito…

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Metacritic, il sito-web che aggrega le recensioni e le valutazioni di videogiochi, ha recentemente eliminato circa 6.000 valutazioni negative lasciate dagli utenti commentatori su Death Stranding, causando ciò un innalzamento automatico dello score totale dell’ultimo gioco di Hideo Kojima. La cosa è stata scoperta da un utente di Reddit, che ha notato che tra il 4 e il 5 Dicembre 2019 le valutazioni negative degli utenti per Death Stranding su Metacritic erano diminuite da 9.335 a solo 2.906. In confronto, le valutazioni positive degli utenti nello stesso periodo erano aumentate da 8.368 a 8.446. La valutazione finale del gioco, per quel che riguarda l’utenza, è quindi balzata da 5,1 a 7,4.

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Il packshot di Death Stranding (PS4)

Il packshot di Death Stranding (PS4)

Metacritic non ha emesso alcun annuncio prima di rimuovere le valutazioni negative degli utenti per Death Stranding. Tuttavia, dopo che il fatto ha ricevuto l’attenzione mediatica necessaria, un portavoce del sito-web si è affrettato ad affermare che esse sono state tolte perché contrassegnate per attività sospette, aggiungendo che i moderatori esaminano regolarmente le valutazioni e le recensioni rilasciate da tutti gli utenti Metacritic, nonché quelle segnalate dagli stessi utenti perché violano i termini di servizio del sito, e provvedono a rimuoverle.

Certo che 6400 recensioni negative non sono poche. Magari erano effettivamente frutto di un’attività di negative review-bombing (una pratica commerciale scorretta, con la quale, sottotraccia, la concorrenza di un determinato publisher cerca di influenzarne negativamente le vendite, attribuendo caratteristiche negative alle produzioni di quest’ultimo attraverso recensioni fake, spacciandole per quelle di utenti delusi dall’acquisto, in modo da dissuadere altri utenti dall’effettuare la stessa spesa), ma il numero elevato delle stesse fa un po’ riflettere.

In certe situazioni può, in effetti, lecitamente sorgere il sospetto opposto, e cioè che ci si trovi di fronte ad un “ammorbidimento” veicolato dall’alto su di una valutazione negativa che rischia di avere un serio impatto sulle vendite (…ed anche questa è una pratica scorretta). Perché, se un videogame a conti fatti non merita l’acquisto, le recensioni negative non vanno nascoste “sotto il tappeto” come la polvere che da fastidio, anche quando si tratti di produzioni milionarie. Un esempio lampante di ciò è stato Anthem, che ad inizio 2019 si è rivelato un flop di vendite memorabile. Sicuri che Metacritic intenda rimanere serio baluardo informativo, in definitiva, tutta la questione finisce per imperniasi sul fatto che Death Stranding risulti effettivamente un capolavoro videoludico, oppure che si tratti solamente dell’ennesima produzione “pompata” attraverso l’hype mediatico.

Non si può certo negare che Kojima non sia capace di creare universi narrativi visionari e disturbanti...

Non si può certo negare che Kojima non sia capace di creare universi narrativi visionari e disturbanti…

Abbiamo già messo in luce alcuni punti di forza del titolo. Quindi ci si può francamente accostare alla produzione con una certa tranquillità.

In aggiunta a quanto già enucleato, possiamo ricordare che la mappa di gioco di Death Stranding è davvero enorme; uno strano amalgama di quelli che dovrebbero essere gli Stati Uniti, ed, in molti casi, il gameplay spinge al “backtracking”, cioè a rivisitare anche zone già esplorate. Tuttavia, dato che il mondo virtuale di gioco è in continua evoluzione grazie all’online, dovendo tornare in un’area che ci ha causato ogni tipo di problema la prima volta che ci siamo capitati, finiremo per scoprire che altri giocatori hanno, nel frattempo, costruito strade, ponti, generatori di energia, luoghi per la condivisione di rifornimenti ed ogni genere di cose adatte a rendere l’esperienza di gioco più fruibile. Questa esperienza di gioco “allargata” e condivisa anche per il giocatore singolo è senza dubbio l’asso nella manica di Death Stranding e la cosa che – si sospetta – contribuirà a fidelizzare i gamer per molto tempo, anche dopo che avranno completato per intero lo storyplay.

Tuttavia, ci sono anche parecchie lacune.
Ad esempio, volendo prettamente focalizzarci sulle meccaniche di gioco, i pochi combattimenti contro i boss in Death Stranding appaiono poco avvincenti e mai convincenti. Il più interessante si ripete per tre volte, e nessuno degli altri è particolarmente memorabile. La cosa più vicina ad uno scontro con un boss finale, alla fine, si riduce nello sparare ad un certo “affare” per cinque minuti consecutivi, cosa che non risulta emozionante. Queste sezioni di combattimento evidenziano anche problemi con l’idea che sta alla base della gestione dell’inventario, che diventa problematica nelle fasi concitate del gameplay.
I controlli, poi, non sono rimappabili. I giocatori controllano Sam (il protagonista in-game) con la levetta analogica sinistra e la videocamera con la levetta analogica destra. Possono usare la levetta analogica sinistra anche per correre, il pad direzionale serve a gestire l’inventario ed i pulsanti L2 e R2 vengono utilizzati per bilanciare il peso. Quasi ogni singolo pulsante viene utilizzato sul controller e molte sezioni del gioco richiederanno la contemporanea pressione di più pulsanti nella giusta sequenza di controllo per essere superate, rendendolo un titolo piuttosto tecnico, per aficionados delle console.

La mappa di gioco di Death Stranding è enorme... chiedetelo a Sam...

La mappa di gioco di Death Stranding è enorme… chiedetelo a Sam…

Detto questo, Death Stranding è senza dubbio il degno risultato di un progetto dal budget elevato, a nostro parere il più ambizioso ed audace dai tempi di Metal Gear Solid 2. La sua implementazione è deliberatamente segnata da una forte impronta artistica, tanto che non si fa fatica a scorgere l’ombra di Kojima in ogni sequenza dal taglio cinematografico. Probabilmente, è proprio il gioco cui lui voleva dar vita, e, per fortuna, ci è riuscito. Un’idea coraggiosa che va rispettata: questo rappresenta, in sintesi, la presente produzione. C’è, infatti, molto da apprezzare in quest’idea, e non si può non sottolineare il magico spirito di cooperazione che è capace di instillare nel giocatore.

Tuttavia, il pur intrigante nocciolo del gameplay, distante anni luce da quanto ci hanno abituato a sperimentare le altre produzioni contemporanee, viene tragicamente affossato da scenari di combattimento poco chiari e da una storia lenta e tortuosa. Certamente non adatta ad un parco giocatori di giovanissimi (…ed in effetti il PEGI segnala correttamente che è adatto ad un pubblico adulto). Ma anche molti ventenni probabilmente snobberanno il titolo, lasciandolo sugli scaffali e preferendogli altri blockbuster natalizi.

Pur rimanendo un gioco tra i più memorabili che si abbia avuto l’occasione di provare da un po’ di tempo in qua (…se ci si cimenta con Death Stranding, non ci si pente certamente della scelta), non gli si può attribuire giocoforza una valutazione elevata, dato che diversi settori del gameplay sono stati implementati in maniera superficiale, un po’ come se si sia preferito sorvolare su di essi, quando, invece, avevano bisogno di maggiore attenzione.

Ad ogni modo, ci pare piuttosto positivo il fatto che, nell’industria videoludica, sia rimasto in piedi almeno un editore tanto pazzo da essere disposto a firmare un assegno in bianco ad un altro pazzo autentico, lasciandogli la libertà di dar sfogo alle proprie pazzie.

 

Requisiti PS4:
– Da utilizzarsi con (consigliato): PlayStation 4 Pro (1 TB)
– Dispositivo di controllo: DualShock 4 Wireless Controller
– Internet: Richiesta connessione internet stabile (possibilmente a banda larga) per il download del gioco dal PlayStation Network, e per accedere ai contenuti online
Voto: 75/100
Tipologia: Azione / Avventura
Produttore:
Kojima Productions
Sviluppatore:
Kojima Productions
Distributore:
Sony Interactive Entertainment / 505 Games

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