jeen-yuhs: A Kanye Trilogy, di Coodie Simmons e Chike Ozah
La docuserie assume la valenza di una grande rievocazione storica e culturale dell’hip-hop, dalla quale partire per comprendere maggiormente la figura folle di Ye. Su Netflix…
20 Luglio 2020: in South Carolina Kanye West fa il suo primo discorso da candidato ufficiale per le presidenziali. La scelta da parte del rapper di Chicago di intraprendere la corsa verso la Casa Bianca, ha scatenato fin da subito scetticismo e incredulità. Chi la vedeva come il punto d’arrivo dell’azienda Ye, chi come un’astuta e fallimentare impresa di mercato per il prossimo album, e chi invece come l’ennesima follia di un megalomane. Eppure il fattore che ha alimentato ancor di più l’incredulità nei confronti di Kanye è stato proprio il fatidico discorso in quel di North Charleston. Uno sproloquio delirante e sconclusionato, con un piccolo barlume di cupa lucidità in fondo, dove il filo sottile che divide il personaggio dalla persona sembrava essersi irrimediabilmente aggrovigliato. Un vero e proprio azzardo alla vita a alla carriera, che ci ha fatto porre la fatidica domanda: Chi è veramente Kanye West?
Ma sempre da un folle azzardo, commesso ben ventiquattro anni fa dall’amico Coodie Simmons, che ha deciso di dedicare quasi interamente la sua carriera e la sua vita sul riprendere l’astro emergente di Kanye, che oggi abbiamo una delle fonti più importanti per delineare maggiormente la figura ambigua e gli atti compiuti dal rapper: jeen-yuhs: A Kanye Trilogy. La docuserie targata Netflix parte dall’intuizione avventata ma fortunata di Simmons, per passare successivamente a consegnarci una dimensione più umana e affettiva del gigante West, attraverso il rapporto fraterno con lo stesso regista e in particolar modo con la madre Donda, dove la sua morte porterà a far emergere anche i lati più oscuri e critici del suo protagonista. Diviso in tre episodi che assumono l’imponenza di un racconto biblico di genesi, jeen-yuhs non solo analizza appunto la carriera e la vita di Ye, ma delinea una vera e propria rievocazione storica e culturale del hip-hop delle origini. Infatti, con un grande senso nostalgico, dinanzi ai nostri occhi si manifestano le figure e i volti pioneristici del movimento, come Ludacris e Scarface, che vanno a ricostruire perfettamente le sensazioni e le atmosfere dell’epoca, dove Kanye figura come una scheggia impazzita nel settore e consapevole di poter essere colui che cambierà irreversibilmente la scena.
I due decenni di riprese di Simmons, aiutato in questa impresa dal collega e amico Chike Ozah, assumono la valenza di una vera e propria operazione titanica, molto simile a The Beatles: Get Back nell’utilizzare l’innumerevole materiale d’archivio come l’unico strumento di narrazione, con il quale possiamo stipulare un rapporto più sincero ed intimo con Kanye, immergendoci totalmente non solo nelle sue infinite prove in studio, ma anche nelle sue rivoluzioni globalizzanti del prototipo di artista moderno, nella sua concezione mitomane non più legata solamente alla musica ma anche in diversi settori, come la moda, l’arte e l’imprenditoria in generale. jeen-yuhs: A Kanye Trilogy si consolida tra i progetti più riusciti nel tentativo di inquadrare e raffigurare a 360° l’uomo dietro l’artista e…viceversa.
Il trailer di jeen-yuhs: A Kanye Trilogy
Il discorso di Kanye West per le presidenziali 2020
Titolo originale: id.
Regia: Coodie Simmons, Chike Ozah
Interpreti: Kanye West, Coodie Simmons, Jay-Z, Scarface, Pharell Williams, Common, Ludacris, Jamie Foxx
Distribuzione: Netflix
Durata: circa 90′ a episodio
Origine: USA, 2022