LIBRI DI CINEMA – “C'era una volta il cinema", di Franco Ferrini

c'era una volta il cinemaUn Franco Ferrini ironico e irriverente racconta il cinema attraverso gli incontri con i personaggi che l'hanno popolato negli ultimi vent'anni. Storie diverse, aneddoti gustosi e battute memorabili compongono la sceneggiatura del percorso di vita dello sceneggiatore, che alterna momenti di leggera spensieratezza a climax di notevole intensità. La spontaneità delle immagini tratteggiate fa scendere gli dei dall'olimpo di Hollywood sulla terra, e li rende vittima delle passioni, della tenerezza, dei capricci e degli attacchi di collera squisitamente umani. Gremese Editore

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C'era una volta il cinema. Storie, aneddoti, ritratti e battute fulminanti nei ricordi di un grande sceneggiatore italiano
Franco Ferrini
Gremese Editore
pp. 238 € 12,75

Un Franco Ferrini ironico e irriverente racconta il cinema attraverso gli incontri con i personaggi che l'hanno popolato negli ultimi vent'anni. Storie diverse, aneddoti gustosi e battute memorabili compongono la sceneggiatura del percorso di vita dello sceneggiatore, che alterna momenti di leggera spensieratezza a climax di notevole intensità in una meticolosa trascrizione dei dialoghi tra i grandi interpreti del cinema a cui ha assistito in prima persona.
 

La spontaneità delle immagini tratteggiate fa scendere gli dei dall'olimpo di Hollywood sulla terra, e li rende vittima delle passioni, della tenerezza, dei capricci e degli attacchi di collera squisitamente umani. Basta un attimo per vedere davanti agli occhi la scena in cui Tim Burton gira spericolato intorno al Colosseo a bordo di un maggiolino insieme a Renato Zero, sommerso dai fan, o la piccola Asia Argento che, persa nei sui pensieri, gioca con un gatto bianco e scrive poesie, o ancora una Romina Power impacciata ma di belle speanze, che cede alla gelosia del marito Albano e si lascia soffiare la parte di Deborah in C'era una volta in America.
 

Chi l'avrebbe mai detto che Sergio Leone avesse pensato a C'era una volta in America dopo aver letto un libro raccattato su una bancarella, che il produttore De Laurentis fosse alquanto sgarbato con sua moglie oltre che soggetto agli attacchi d'ira, e che Sophia Loren, durante le riprese, usasse risvegliare Vittorio de Sica dal torpore mattutino facendogli toccare i "meloni nazionali"? Ferrini non teme di fare nomi e cognomi per restituire la realtà così come l'ha vista lui, e il fascino verso questo mondo magico da cui non è imminune, pur facendone parte da anni. Così con estremo timore reverenziale varca la soglia della Suite Hitchcock a St. Moriz, rimane affascinato insieme con i suoi figli dalla maestosità di Jurassic Park, e risponde bruscamente alla telefonata di Billy Wilder, il suo idolo, pensando ad uno scherzo di un collega buontempone.

Se nella prima macro sezione del volume, Memorie di una pagina bianca, Ferrini segue il ritmo serrato degli eventi e degli incontri più bizzarri e soprendenti che hanno scandito la sua carriera e inaugurato amicizie decennali, in Fegatelli si sofferma su brevi bozzetti, brandelli di vita vissuta con Mario Monicelli, Jodie Foster, Vittorio Gassman, Furio Scarpelli, Federico Fellini e innumerevoli altri. Come ritagli di pellicola, inquadrature scartate nel montaggio finale, questi personaggi fanno la loro comparsa solo per pochi minuti, ma il loro carisma e la loro comicità è talmente potente da rendere indimenticabile anche solo una manciata di battute ben assestate.

Il colpo di scena finale è la spassosissima appendice I titoli più azzeccati dei film, in cui Ferrini si concede un personale spazio di divertissement, giocando con i titoli e con le trame di circa duecento film, che divide in base al tipo di storia raccontata e si diverte a rinominare con nuovi titoli sfacciati ed esilaranti. Per una storia d'amore come Shakespeare in Love il titolo più azzeccato diventa Shakespeare in rave, così come per Attrazione fatale c'è Amore e Psycho, mentre la storia di conquista Apocalypto si condensa in Meglio il precariato, e Il silenzio degli innocenti in Non fidarti del Lupo, Cappuccetto Infrarosso, così come la storia di formazione War Horse si trasforma in È nata una stalla, e la storia di maledizione Suspiria si traduce in Il colpo della strega. Per finire con la storia di vendetta Kill Bill che diventa Vedova inconsolabile elabora lutto con katana e con la storia di viaggio Apocalipse Now attualizzata in Vedi Napalm e poi muori, solo per citarne alcuni.
 

Un finale scoppiettante e perfettamente in linea con il tono giocoso della narrazione, che accompagna il lettore dietro le quinte, e gli concede il privilegio di guardare dal buco della serratura dei camerini, degli uffici e delle case in cui registi, attori e sceneggiatori hanno fatto la storia del cinema, sorridendo alle loro battute e vivendo  in prima persona le scene del film più divertente e appassionato che Ferrini abbia mai scritto: la sua vita.

INDICE

Memorie di una pagina bianca

Fegatelli

Appendice – I titoli più azzeccati dei film

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