LIBRI DI CINEMA- “Dennis Hopper-Easy Rider”, di Giampiero Frasca
Un film di culto che si è trasformato in leggenda per un’intera generazione. Dennis Hopper è il grande artefice di questo successo e Giampiero Frasca ci guida in questo viaggio. Da Lindau Editore
Articolo di Daniele Pugliese
Dennis Hopper-Easy Rider
Di Giampiero Frasca
Edizioni Lindau
pp. 142, € 14,00
Easy Rider non è un capolavoro, ma è certamente il film-simbolo di un’epoca in grado di miticizzare la tematica giovanile. Ciò che lo stimato insegnante e critico cinematografico Giampiero Frasca fa è mettersi sulla strada, esattamente come fanno i protagonisti del film, per raccontarci, in un viaggio di poco più di 140 pagine, cosa ha rappresentato Easy Rider per l’America di fine anni Sessanta. Non erano anni facili per gli Stati Uniti che da una parte ostentavano benessere e, dall’altra, facevano registrare numeri da capogiro quanto a persone in stato di povertà. Erano anni in cui chiunque tentasse di uscire “fuori dal coro” veniva barbaramente ucciso (prima era toccato a J.F. Kennedy, poi a Malcolm X, poi ancora a un altro Kennedy, Robert, e infine a Martin Luther King).
Frasca, nella parte iniziale del suo libro, “sfrutta” Easy Rider come mezzo per raccontare, da bravo insegnate qual è, un po’ di storia americana. E’ solo successivamente, dopo aver “scaldato” il lettore, che si addentra in Easy Rider film. Un’accurata scheda tecnica della pellicola, la storia del film raccontata in 34 sequenze che vengono, nelle pagine seguenti, spiegate sempre con un linguaggio semplice, ma non semplicistico, e con un ritmo da “tutto d’un fiato” che è cosa insolita per opere di questo tipo. Parlare di Easy Rider (lo ricordiamo, film-manifesto della cultura alternativa che coniuga elementi come la musica rock, la droga come concetto di liberazione dai vincoli, il viaggio come fuga da una società in cui non ci si rispecchia) vuol dire soprattutto parlare di Dennis Hopper, attore, regista e sceneggiatore (assieme a Peter Fonda e Terry Southern) del film. Per lui girare (con un budget di appena 340.000 $) e interpretare questo film ha significato realizzare il lavoro di una vita (sul set rimproverò più volte la sua troupe urlandogli che questo era il suo “fucking movie”). Attraverso le pagine del libro scopriamo molto del Dennis Hopper attore e regista, del suo essere oltremodo anticonformista al punto di essere ricordato da molti solo come un eccentrico pazzoide pur avendo, come cineasta, le capacità artistiche dei vari Peckinpah, Cassavetes, Malick e Altman.
Terminato il focus su Hopper, si torna a parlare del film attraverso una carrellata di foto che vengono “esaminate” dall’autore, il quale pone sotto la sua lente d’ingrandimento anche i tanti elementi che hanno reso grande il film (tecniche di montaggio, stile documentaristico, l’uso innovativo della musica). Easy Rider è un film che o si ama o si odia e ciò è testimoniato anche da una raccolta di giudizi e recensioni “storiche” che il Frasca ha selezionato in modo tale da consentire al lettore di avere il quadro completo delle reazioni che il film di Hopper suscitò all’epoca.
INDICE
7 Da Los Angeles a «Nashville»
21 Il film
25 La storia in sequenze
49 Dennis Hopper, ovvero dell’eccesso
57 Dromomania e libertà. L’illusione di mobilità nella piena immobilità. Storia, temi e presupposti
91 Lampi al «grado zero». Enunciazione velata e Autorialità, ovvero quando il racconto si fa discorso
131 Antologia critica
139 Nota bibliografica