LIBRI DI CINEMA – Tra Disney e Pixar – La “maturazione” del cinema d’animazione americano, di Tommaso Ceruso

Il libro di Tommaso Ceruso, edito da Sovera Edizioni, si accosta al cinema d’animazione occidentale in quanto specchio di una società in fase di mutazione in cui il passaggio di testimone dal Rinascimento Disney al mondo digitale della Pixar rappresenta il richiamo ma anche la mancanza di un passato da cui si illude di volersi staccare. Ed è proprio attraverso gli studi di Propp sulla fiaba che l’autore trova l’esca con cui agganciare le fila del cambiamento in atto.

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Tra Disney e Pixar – La “maturazione” del cinema d’animazione americano

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di Tommaso Ceruso

Sovera Edizioni

Collana: Ciak si scrive – le storie

pp 160

14,00 euro

Il libro di Tommaso Ceruso si accosta al cinema d’animazione occidentale in quanto specchio di una società in fase di mutazione in cui il passaggio di testimone dal Rinascimento Disney al mondo digitale della Pixar rappresenta il richiamo ma anche la mancanza di un passato da cui si illude di volersi staccare.

Dopo una prima considerazione sul bisogno delle favole da parte dell’uomo, nel primo capitolo – che si apre sfatando il mito che il cinema d’animazione sia per bambini e che sia un genere da trattare separatamente – il libro analizza il fenomeno noto come Rinascimento Disney consumatosi tra il 1989 e il 1999 – si tratta di 9 film: La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Aladdin, Il Re Leone, Pocahontas, Il Gobbo di Notre Dame, Hercules, Mulan, Tarzan. E’ un momento caratterizzato da un preciso paradigma basato sul modello fiabesco di Propp secondo cui il mondo della fiaba appartiene ad una condizione molto lontana ma originaria, alla base di tutta la storia dell’uomo.

Nel ripercorrere il cammino dell’eroe la Disney evoca luoghi atemporali e archetipici in cui l’individuo incontra la sua psiche, le sue pulsioni e i suoi desideri in un viaggio che è una graduale purificazione. L’eroe diventa il simulacro in cui il bambino riversa se stesso, dove il bene e il male diventano concreti e sullo schermo rendono chiara la loro gerarchia.

A partire dagli incipit evocativi, Ceruso fa un’interessante analisi in quest’ottica dei film citati.

Il secondo capitolo è dedicato alla svolta Pixar di cui si esamina la produzione dal 1995 al 2009: Toy Story (primo film completamente realizzato attraverso l’uso della grafica computerizzata), A Bug’s life, Toy Story 2, Monster & Co., Alla ricerca di Nemo, Gli Incredibili, Cars – Motori riggenti, Ratatouille, Wall-e, Up.

L’autore evidenzia già dall’incipit di Toy Story una chiara differenza: non ci sono più le radici ataviche evocate dalla Disney perché i film Pixar smascherano la suggestione e mettono in risalto il loro artificio, non solo come scelta stilistica ma proprio come modo per avvicinarsi allo spettatore aumentando la veridicità del film. “E’ come se lo schema legato al Rinascimento Disney, ormai sovraccarico, non attendesse altro che essere rivelato e ridimensionato”. La Pixar si trasforma in un continuo gioco metacinematografico dove lo spettatore dev’essere meno rilassato, più attento ai dettagli, libero di scegliere cosa guardare e direttamente immesso nella narrazione. Decaduto lo schema di Propp, tutto diviene più reale e quotidiano, si da’ importanza alle piccole cose (come gli insetti) e gli stessi mostri sono più ordinari che mai. Si elimina la leggendarietà delle ambientazioni e i paesaggi legati al passato. Inoltre in gioco non c’è la morte reale del protagonista ma la perdita dell’identità (sostituzione, omologazione). Emergono i temi dell’illusione e dell’iperreale e la conclusione non può che avere a che fare con la rivelazione dell’artificio.

Dopo tutto questo Ceruso può arrivare a dire, nel terzo e ultimo capitolo, che il cinema della Pixar porta ad una maturazione dell’immaginario contemporaneo non tanto perché smette di adottare il fiabesco, né per l’uso di una tecnica diversa, ma per la presa di coscienza e per la metabolizzazione del quotidiano – e non c’è altro di più attuale che questo oggi. L’autore intravede in questo cinema la messa in discussione della nostra epoca e l’ “anticipazione del tramonto della Videosfera” in un emergere dei limiti del mondo mediatico, tecnologico e virtuale. E dunque, un bisogno mai sopito dell’uomo che deve fare i conti con un mondo sempre più artificiale e mediatico (non mancano riferimenti allo shock totale dell’11 settembre americano). Il cinema, e quello d’animazione in particolare, portavoce per definizione dell’ ‘uomo di dentro’ non può che farsene testimone e provarlo sulla sua pelle. Con estrema passione di questo e d’altro ancora riflette Tommaso Ceruso.

Indice:

Introduzione

Capitolo primo

Il Rinascimento Disney

Capitolo secondo

La Pixar «verso l’infinito e oltre»

Capitolo terzo

Immaginari a confronto

Filmografia

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