Profilo di Jim Jarmusch: Il fascino dell'indipendenza

In attesa dell'uscita italiana del suo nuovo film The Limits of Control, vogliamo mettere l'accento su uno dei pochi registi del panorama americano che ha fatto dell'indipendenza un cardine fondamentale della propria produzione cinematografica
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 Jim JarmuschMi considero un poeta minore che scrive componimenti di pochi versi. preferirei fare un film su un ragazzo che porta in giro il suo cane piuttosto che sull'imperatore della Cina.

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In questa affermazione si può concentrare tutta l'essenza poetica, sobria e minimalista del regista indipendente americano.

Il cinema di jarmusch si caratterizza come il cinema delle piccole cose: il tragitto d un taxi, la conversazione rubata a due persone in un bar davanti a caffè e sigarette, i cosidetti tempi morti diventano nelle sue manimatria viva e pulsante. Storie bizzzarre, buffe e malinconiche, quelle che da sempre popolano il suo cinema.

Jim Jarmusch è riuscito ad affermare una sua oiginale e personalissima idea di cinema e  a mantenere la coerenza, pur rinnovandosi nella scelta dei temi e dei soggetti trattati film dopo film. Il suo è un cinema del quotidiano, attento alle sfumature della vita di tutti i giorni, ai contorni sfocati, e capace dim rivoluzionare i generi sovvertendone le regole e i canoni: questo rende il cineasta dell'Ohio un autore unico all'interno del panorama americano contemporaneo.

 

Jarmusch nasce ad Akron, piccola città industriale dell'Ohio, il 22 gennaio del 1953. Trasferitosi da giovane a New York per studiare da giornalista decise di fare della Grande Mela  la sua città di residenza, pur non dimenticando la provincia da dove è venuto. Essa infatti viene ritratta in molti suoi film con tenerezza ed umiltà. La città che però lo influenzerà enormemente e lo spingerà a fare cinema sarà Parigi. Durante il periodo parigino avrà modo di accostarsi ad autori come Rivette, Ozu, Bresson e Antonioni, che rappresenteranno  modelli fondamentali per il suo cinema.

Tornato in patria decise quindi di iscriversi alla New York University Graduate Film diretta da Lazslo Benedek, il quale presenterà al giovane Jarmusch il regista Nicholas Ray del quale diverrà assistente nel suo priodo d'insegnamento della scuola. Un altro incontro fondamentale per la sua formazione e sopratutto per la sua futura carriera da regista sarà quello con Wenders. Infatti, mentre per  la sua prima opera, Permanent Vacation, utilizza i soldi che aveva ottenuto tramite una borsa di studio, per la sua seconda opera, Stranger Than Paradise, ottiene da Wenders la pellicola avanzata dalle iprese di Lo Stato delle Cose.

 

Cresciuto nel clima della new wave newyorkese il regista porta con sè, trent'anni dopo, lo spirito indipendente e libero di un movimento che si è affacciato sulla scena americana come espressione di un fenomeno culturale democratico e alla portata di tutti. Superati ormai i cinquant'anni il regista di Akron dimostra di possedere ancora quella voglia di indipendenza, continuando a realizzare i suoi progetti a basso budget e mantenedo un'integrità artistica rara di questi tempi, dimostrando di rimanere fedele al suo codice etico fatto di indipendenza e minimalismo, pur evolvendosi nel cosrso delgi anni.

E così ripercorrendo la sua carriera artistica  dagli esordi ad oggi ci troviamo di fronte ad una produzione calibrata e meditata, che consta di soli undici fllm in quasi trent'anni, e che si fa più matura e evoluta opera dopo opera.

Jarmusch dead manIl regista di Akron è il tipico esempio di cineasta che si sottrae alle catalogazioni, agli inquadramenti e alle sistemazioni critiche. Il cinema "povero" di jarmusch si distingue per un carattere di spontaneità, precarietà e freschezza. Apparentemente banali e superficiali le sue opere non sono però impropvvisate, ma formalmente pensate e studiate. Reagendo con un approccio minimalista alla cultura tipicamente postmoderna dell'invasione e della frammentazione dell'immagine, Jarmusch si dimostra allo stesso tempo inserito in questa cultura: sono diverse le caratteristiche del cinema della postmodernità che si ritrovano nella sua opera, a partire dall'ibridazione dei generi tradizionali – ben visibile in film come Dead Man, Ghost Dog – il codice del samurai e Broken Flowers, dove vengono riscritti e ibridati generi classici del cinema americano come il western, il gangster moovie e il road moovie – per arrivare alla frammentazion narrativa, come in Daunbailò, Mistery Train, taxisti di notte e sopratutto Coffie and Cigarettes.

Jarmusch è un bizzarro rimescolamento di culture: un cantore della marginalità metropolitana di new York, dei club underground, dello spaesamento degli immigrati e degli sradicati di tutti i tempi, il cineasta riesce a costruire film liminari, in bilico tra cultura rap e poeisa ottocentesca, che pur offrendosi come omaggi al cinema del passato, hanno la freschezza, l'attualità e la spontaneità della commedia. Commedie spesso malinconiche, sopra le righe, opere buffe sul confine fra tristezza e umorismo sottile, non immediato, che fa dei personaggi il suo punto di forza. Spesso i suoi film nascona dall'idea di un personaggio, il quale il più delle volte ha nella mente del regista il volto, il corpo di un attore suo amico (è il caso dei musicisti Iggy pop e Tom Waits, o del nostro Roberto benigni). I vagabondi inquiti che popolano il mondo di Jarmusch sono allora lo specchio della personalità dei loro interpreti, i quali apportano – grazie all'improvvisazione e al clima di partecipazione presente sul set – il decisivo contributo alle scarne storie del regista.

Waits+JarmuschSe da un lato, quindi, il cinema di jarmusch si configura come cinema del quotidiano, della digressione spontanea, del perder tempo e della "vacanza permanente" (Permanent vacation, Stranger than Paradise, Daunbailò, Taxisti di notte e anche questa volta in modo particolare Coffie and Cigarettes manifesto del dolce far niente), dall'altro questa attenzione al quotidiano e ai suoi dettagli, quando aplicata ai generi tadizionali, ne sovverte i canoni, le regole e i tempi, creando delle opere del tutto innovative e originali (Dead Man, Ghost Dog su tutti).

 

Non sono solito sforzarmi di essere anticonvenzionale. Sono molto perplesso sul concetto di cinema indipendente nel suo complesso: non so più cosa significhi. Ha dichiarato in un'intervista del 2006 il cineasta dell'Ohio.

Sopratutto a partire dall'ultimo decennio del XX secolo, infatti, il concetto d'indipendenza è divenuto sempre più labile e indefinibile: la nascita negli anni '90 delle cosidette corporations ha comportato la fusione di case di produzione indipendenti con colossi hollywoodiani (Miramax con la Disney per citare solo un caso), rendendo sempre più incerta la definizione di "cinema indipendente". In questo contesto produttivo essere indipendenti, liberi dal compromesso, è diventato sempre più difficile, sopratutto a causa della limitata libertà d'azione lasciata ai registi per poter esercitare un controllo autoriale. jarmusch, da sempre lontano da logiche di mercato e da grose produzioni hollywoodiane, nel corso egli anni ha dimostrato di possedere una personalità autoriale forte che, unita a budget ridotti e collaborazioni di fiducia, gl ha sempre consentito di realizzare le sue storie in maniera indipendente e assolutamente personale. Rifiutando le numerose offerte, fioccate dopo Stranger than Paradise, di dirigere teen comedies, Jarmusch ha scelto di rimanere lontano dal compromesso hollywoodiano e ha preferito affidarsi a piccoli produttoi o a piccole co-produzioni che gli permettessero di esercitare la propria libertà creativa senza alcun tipo di imposizione.

 

Un autore che ha saputo andare dritto poer la sua strada. nonostante tutto.

 

Trailer di Dead man

 

 

Trailer di Ghost dog – il codice del samurai

 

 Trailer in inglese di Coffie and Cigarettes

 

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