BERLINALE 64 – Incontro con il cast di "Nymphomaniac Vol. 1"
Come tutto il battage mediatico che ha preceduto il film, anche la conferenza stampa di presentazione di è stata all'insegna della provocazione. Lars von Trier ha allegramente posato per i fotografi,ma non ha preso parte all'incontro con la stampa, lasciando il campo ai suoi protagonisti. Shia LaBeouf, alla prima domanda rivoltagli da una giornalista ha citato Cantona: e ha abbandonato la sala. Per il resto, tutto nella norma
Molti di voi hanno già avuto modo di lavorare con von Trier. Per chi si è approcciato per la prima volta al suo cinema, qual è stata la sfida più grande da affrontare?
Stacy Martin: Per me la sfida era implicita nel fatto che fosse il mio primo film. E lavorare con Lars mi ha senza dubbio dato sicurezza. Anche per le scene di sesso, mi sono completamente affidata a lui. E quando hai fiducia, tutto viene più semplice.
Christian Slater: È stata un'esperienza appassionante. Lars è un regista amorevole, attento. Con lui cambia il modo di lavorare, rispetto alla velocità di Hollywood, in cui tutto va fatto in fretta. Ci si può prendere il tempo giusto per interpretare le scene.Non avevo mai lavorato su un set così. Ma ero sicuro perché lui gestisce tutto. Ho subito capito che è una persona concreta, autentica, molto sensibile. È uno che comprende perfettamente quali possono essere le paure, le situazioni meno confortevoli per gli attori. E così è naturale dare il proprio meglio per lui. Se vi chiede una cosa la fate senza pensarci troppo.
Uma Thurman: Quello che mi ha colpito da subito è stata la sceneggiatura. E ho recitato così come diceva la script. Lars ha scritto questo monologo allucinante. Sette pagine di sceneggiatura. Per una ripresa durata 25', una cosa che non mi era mai successa. È un altro modo di recitare e girare. Un po' come a teatro.