DVD – "Brivido caldo", di Lawrence Kasdan
Nel suo film d'esordio Lawrence Kasdan si serve della grammatica del cinema noir per una lucida e spietata lettura della realtà, in cui l'individuo, costretto ad una terribile coscienza di sé, è condannato, per la sua stessa natura, ad un declino inesorabile verso la miseria morale. Da Warner Home Video
Titolo originale: Body Heat
Anno: 1981
Durata:
Distribuzione: Warner Home Video
Genere: Thriller
Cast: William Hurt; Kathleen Turner; Richard Crenna; Ted Danson; J.A. Preston; Mickey Rourke
Regia: Lawrence Kasdan
Formato DVD/Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: inglese Dolby Digital 5.0; italiano mono 1.0; francese mono 1.0
Sottotitoli: inglese, francese, italiano, olandese, islandese, italiano per non udenti
Extra: selezione scene; 5 scene inedite; documentari: Il progetto, La realizzazione, La messa a punto; intervista a Kathleen Turner e William Hurt; trailer originale
IL FILM
L'esordio di Lawrence Kasdan è un film sorprendentemente maturo, che s'inscrive, rappresentandone uno degli esempi più significativi degli anni '80, nella tradizione del neo-noir, "genere" di non facile ed univoca definizione, capace di andare molto oltre la nostalgica rivisitazione del noir classico, e che si afferma negli anni '70 con film come Chinatown, Il lungo addio e Taxi driver, per poi trovare nell'opera lynchiana la sua espressione forse più completa e sicuramente più originale. In Brivido caldo Kasdan guarda alla Hollywood nera degli anni '40, e soprattutto a La fiamma del peccato di Billy Wilder, dal quale prende in prestito anche la rigorosa divisione in tre atti che caratterizza tutte le opere del regista viennese, ricalcandone la costruzione stilizzata ed efficace dei dialoghi, l'utilizzo straniante degli angoli di ripresa, la ripetuta proiezione di linee d'ombra sul protagonista, per creare invece un'atmosfera ed una visione che abbandonano lo stato di percezione allucinato e l'elemento onirico che avevano caratterizzato e reso così anomalo il noir americano, facendo posto ad una lucida e spietata lettura della realtà, in cui l'individuo, costretto ad una terribile coscienza di sé, non è più l'aberrazione di un sistema in rapido e disorientante mutamento, ma è condannato, per la sua stessa natura, ad un declino inesorabile verso la miseria morale. Costruito secondo una struttura che procede con movimenti concentrici e tra loro intersecati, contrassegnati dal segno-simbolo costituito dagli incendi che scandiscono i tre atti, Brivido caldo è un viaggio che già al suo inizio contiene la coscienza della definitiva disfatta con la quale si conclude. La relazione autodistruttiva, volta alla morte intesa come eliminazione fisica e come disintegrazione morale e basata su una sorta di accecamento sessuale, in cui sprofonda Ned Racine (William Hurt), vittima del prorompente fascino sessuale e della superiorità intellettuale della spietata Matty (Kathleen Turner alla sua prima esperienza cinematografica), è splendidamente calata nella costante evocazione del caldo, letteralmente cucito sui corpi, che diventa l'elemento fisico, allo stesso tempo affascinante e ripugnante, attraverso il quale viene resa palpabile l'aria sordida e perversa che attraversa tutta la pellicola. Lo smarrimento individuale in cui sprofonda il protagonista viene perfettamente tradotto in una delle scene finali, dove Kasdan disegna una sorta di mappa della moralità nella quale Racine, il cui sguardo di uomo "normale" tende a coincidere sempre di più con quello dello spettatore, si trova ad occupare il centro-limbo, incapace di procedere fino in fondo nelle tenebre della devianza che avvolgono il corpo del desiderio e della perversità incarnato dalla Turner, e troppo ottusamente opportunista per intraprendere il difficile cammino verso la luce nella quale si staglia l'unico personaggio indiscutibilmente retto della pellicola, Oscar (J.A. Preston). Lo strano senso d'instabilità prodotto dall'unione adulterina dei corpi che si vampirizzano nell'atto sessuale e dall'affresco del protagonista, che nella sua debolezza risulta allo stesso tempo spregevole e "simpatico", viene accresciuto dal contesto in cui è calata la storia. A prescindere dal già citato Oscar, tutti i personaggi secondari sono caratterizzati da una sorta di ambigua devianza e comandati da istinti puramente egoistici, lasciando trasparire un mondo segnato irrimediabilmente dalla legge dell'abominio morale. La scelta delle luci, dominata dalla predilezione dei toni rossi ed arancio, è caratterizzata dall'esasperazione dei contrasti, non solo la notte appare il luogo dai confini difficili da decifrare, confusi nella nebbia-vapore, nel fumo e persi nell'oscurità, ma anche il giorno è ritratto come negazione della visione, i dettagli vengono dissolti in una luminosità abbagliante che nega all'occhio ogni possibilità di ristoro.
IL DVD