Fly – Vola verso i tuoi sogni, di Katja Von Garnier

Un’opera che accompagna lo spettatore in un vero e proprio percorso di redenzione attraverso elementi simbolisti e un’atmosfera fin troppo patinata. Da oggi in sala

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La danza come strumento di redenzione e liberazione. Katja Von Garnier, arrivata al suo nono lungometraggio, realizza un film dinamico e di notevole impatto visivo. La regista tedesca si avvale, in questo senso, di illustri collaborazioni nell’ambito della danza. Nel cast, tra i ballerini Hip-Hop-Freestyle professionisti, spiccano i due campioni del mondo Wichert e Majid Kessab. I sinuosi movimenti che riempiono l’inquadratura e che accompagnano l’intera durata della pellicola sono sicuramente la chiave stilistica del film. Danzare, infatti, è l’occasione di riscatto sociale per i protagonisti della vicenda: dei giovani detenuti che, una volta scontata la rispettiva pena, saranno chiamati a ricostruire la loro vita. Tra di loro c’è Bex, una ragazza che sta affrontando un difficile programma di riabilitazione dopo aver causato un incidente stradale.

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A guidare l’improvvisato corpo di danza è una tenace insegnate di nome Ava che combatte per coinvolgere i ragazzi della comunità in un entusiasmante progetto. Nel giro di qualche lezione l’istruttrice tocca i tasti giusti per spronare il gruppo. Bex e gli altri acquistano fiducia in se stessi e nel proprio talento. Ballare la breakdance diventa sinonimo di libertà, emancipazione, riscatto. Ma tutto questo basterà a completare il loro processo di reintegrazione nella società?

 

Von Garnier vuole accompagnare lo spettatore in un vero e proprio percorso di redenzione. Certo, l’integrazione è un tema trattato ma solo superficialmente. La regista insiste soprattutto sulla forza purificatrice della danza, richiamata più volte da simboli di purezza e di catarsi come l’acqua e il fuoco. Attraverso questi due elementi Bex e l’insegnante creano un forte legame dato dall’esperienza da perte di entrambe di un trauma, nel caso di Bex rievocato dall’acqua, per Ava rievocato dal fuoco.

Tuttavia, l’azzeccata (per quanto intuitiva) scelta simbolista è destinata a perdersi in un’atmosfera fin troppo patinata. Ne risulta un’opera fin troppo costruita che ha ben poco di vero. Temi portanti come la durezza del carcere o il valore della reintegrazione sociale non sembrano interessare veramente a Von Garnier che disattende col passare dei minuti le premesse per un ottimo prodotto.

 

 

Titolo originale: Fly
Regia: Katja Von Garnier
Interpreti: Svenja Jung, Ben Wichert, Jasmin Tabatabai, Nicolette Krebitz, Katja Riemann, Aleksandar Jovanovic
Distribuzione: Adler Entertainment 
Durata: 110′
Origine: Germania, 2021

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.3
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Il voto dei lettori
3 (2 voti)
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