GIFFONI FILM FESTIVAL – Incontro con Naya Rivera

naya rivera in glee

Tra i personaggi di Glee dove interpreta Santana, cheerleader omosessuale, ha voluto onorare con un minuto di silenzio il giovane collega Cory Monteith recentemente scomparso. Aspetta proposte per il grande schermo, parla delle 'guest star' che si sono avvicendate nelle puntate della serie, del suo album di canzoni e del sogno di collaborare con Beyoncé

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naya rivera in gleeC’è chi si è accampato sui gradini della Cittadella del cinema dalla sera prima. Chi è venuto da lontano, mangia un panino, cuoce sotto il sole, aspettando lei. “Lei” è Naya Rivera, protagonista di Glee, una delle serie tv di maggior successo degli ultimi anni. E che, dalla prossima stagione, andrà in onda su Sky1.  

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Lei interpreta Santana, cheerleader omosessuale. Volto bello – difficile immaginare altrimenti – forte, sensuale. Una Cleopatra del Duemilatredici. Sangue portoricano, afroamericano, tedesco nelle sue vene. Il cinema come sogno lontano. Una strana modestia, quando parla degli attori “veri”, quelli del grande schermo. Will Smith, Gwyneth Paltrow. Come se li sentisse ancora lontani. Eppure è una star, eccome se è una star. Una star anche tosta, nelle sue convinzioni. Pochi giorni fa, il dramma in casa Glee. Muore  Cory Monteith, uno dei protagonisti della serie. Ma non nella serie. Nella vita. E’ inevitabile, dunque, chiederle anche di questo.

 

 

Naya, qual è il suo stato d’animo, adesso, riguardo a Cory e alla sua perdita?

Non voglio entrare nello specifico, non voglio parlare di Cory Monteith. Dico solo che essere qui, a Giffoni, mi è di conforto, per onorare la sua memoria”.

 

Naya Rivera ha fatto osservare un minuto di silenzio per il suo giovane collega, morto nella sua stanza d’albergo a Vancouver, a causa di un mix di droghe e alcol. Nessuna parola in più sull’argomento, però, durante tutto l’incontro stampa, affollatissimo. “Non me la sento di rispondere ad altre domande su di lui. Ma onorare lo show è onorare Cory”.

 

 

Glee è un telefilm di enorme successo che ha il coraggio di affrontare il tema dell’omosessualità, attraverso il suo personaggio. Sente la responsabilità di partecipare alla trasformazione delle opinioni sociali verso l’omosessualità?

Sì, sento enormemente la responsabilità del mio personaggio. E penso che se il mio personaggio potrà aiutare anche solo una persona omosessuale a sentirsi più in pace con se stessa, a uscire allo scoperto, a sentirsi meglio, io avrò fatto la mia parte.

 

 

Come si evolverà il suo personaggio nella quinta serie del telefilm?

In realtà non lo sappiamo neppure noi attori! Non è per non volerlo dire. Ma i copioni ci vengono dati man mano che vengono scritti, quindi non abbiamo già il quadro completo della loro evoluzione. Posso dire che ci sarà tanta commedia, tanta arguzia e tanta musica. Che canterò e ballerò.

 

 

Dianna Agron, una delle protagoniste di “Glee”, fa un film di Luc Besson con Robert De Niro. E lei?

A me piacerebbe molto lavorare con Johnny Depp e Halle Berry, o con Denzel Washington. Per il momento, non mi hanno proposto niente per il grande schermo.

 

 

Che cosa ha imparato dalle “guest star” del grande schermo che si sono avvicendate nelle puntate di “Glee”?

Ho cercato di rubar loro tutto quello che potevo! Quando vengono personaggi come Kate Hudson, Sarah  Jessica Parker, Gwyneth Paltrow, tu ti senti piccola piccola: loro sono star del cinema, loro sono persone dalle quali imparare tutto. Un giorno vorrei essere come loro.

 


naya riveraLei ha origini ispaniche e afroamericane. Direbbe che è più difficile emergere nel cinema americano se non si è “caucasici”? C’è anche una polemica sui votanti dell’Oscar, in grande maggioranza bianchi…

Forse è vero che è più difficile, ma è anche vero che non si può usare questo come scusa, quando non si viene presi nel cast di un film o di una serie. Alla fine, se si ha talento, ce la possiamo fare. E non bisogna nascondersi dietro le scuse.

 


Lei ha fatto “Il principe di Bel Air” con Will Smith. E’ ancora in contatto con lui?

Magari! Avevo cinque anni quando ho fatto quel telefilm. Anzi, se lo vedete, ditegli che lo sto cercando….

 

 

“Glee” viene vista solo negli Usa da cinquanta milioni di persone. Come evita i rischi del successo?

Molto semplicemente, tenendo presente che alla fine di tutto è solo un lavoro. Io ho cominciato da bambina, quindi per me è normale essere nello show business. Se lavori, se tieni alla tua famiglia, se frequenti buone persone e hai buone abitudini, non rischi di perdere la testa”.

 

 

A che punto è il suo album di canzoni?

Sto scrivendo tutte le canzoni insieme a un collaboratore. Voglio ottenere un suono da rhythm’n blues anni ’90. Mi piacerebbe da morire collaborare con Beyoncé.

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