La “Cosa” da un altro mondo, di Christian Niby (e Howard Hawks)

Un classico della fantascienza dal racconto di John W. Campbell. Dove Hawks risulta solo supervisore e produttore mentre dentro c’è gran parte del suo cinema. Stanotte, ore 3.15, Rai 3

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Dopo Frankenstein e prima dell’invasione aliena. In un film fittissimo di dialoghi, come una commedia di Howard Hawks che sembra segnare soprattutto la parte iniziale. Ma che appare anche dilatato, giocato tutta sull’attesa dello scontro. Marchio RKO. Sembrano esserci le tracce degli horror della Universal. Soprattutto nel modo di caricare una persistente inquietudine prima dell’azione. Però non c’è quel tragico e disperato romanticismo. Anzi lo stile di Hawks sembra puntare al massimo dell’essenzialità. Il grande regista statunitense risulta infatti come supervisore e produttore. E a dirigerlo c’era Christian Nyby, che ha collaborato come montatore per il cineasta, tra gli altri, in Il grande sonno e Il fiume rosso con cui ha avuto una nomination agli Oscar e che poi dagli anni ’50 si è specializzato come regista di serie tv. Ma comunque Hawks era sempre sul set. E il modo di filmare lo spazio che sembra apparentemente vasto ma da l’impressione di chiudersi sui personaggi, rimanda ancora a Il fiume rosso ma anche ad Acque del Sud.

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Polo Nord. Il capitano Pat Hendry, il professor Carrington e il giornalista Ned Scott si trovano davanti a un gigantesco ordigno. Per sbaglio viene riportato in vita un corpo mostruoso che prima era imprigionato in un blocco di ghiaccio e che minaccia la base.

Tratto dal racconto Who Goes There? di John W. Campbell, La “Cosa” da un altro mondo è oggi un classico della fantascienza da cui Carpenter ha realizzato uno strepitoso remake nel 1982. Nyby e Hawks realizzano un film come se si trattasse di un giocattolo mutante. Infatti il film è multiforme. Devia verso la commedia (il rapporto tra il capitano e la segretaria e il finale) e si sposta verso l’horror soprattutto nelle immagini dei cani uccisi e nel momento in cui il mostro fronteggia gli uomini della base. A una dimensione. Mentre aveva sembianze mutevoli nel romanzo. Ma la ricchezza sta anche nei moltiplici punti di vista davanti l’invasione: chi la vuol fronteggire (il capitano), chi invece cerca di crearci un contatto come se anticipasse quegli ‘incontri ravvicinati’ del cinema di fantascienza dalla fine degli anni ’70 (il professore) e invece chi è a caccia di scoop (il giornalista).

Sommerso nel bianco e nero di Russell Harlan che accentua i toni più cupi della seconda parte e arricchito dalle musiche di Dimitri Tiomkin, resta ancora oggi esemplare nel modo in cui gestisce l’attesa con segni premonitori (la pianta) oltre al grande momento della scoperta del disco volante in mezzo al ghiaccio. E si sente l’aria gelida addosso. In un paesaggio lontano ma sempre, nel cinema di Hawks, epidermico, sensoriale.

 

Titolo originale: The Thing from Another World


Regia: Christian Nyby (e Howard Hawks)


Interpreti: Kenneth Tobey, Robert Cornthwaite, Douglas Spencer, Margaret Sheridan


Durata: 83′


Origine: Usa 1951


Genere: Fantascienza

 

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