La programmazione di Fuori Orario dal 14 al 20 gennaio

Omaggio a Demetrio Stratos, Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri e le scritture in fuga tra Rita Azevedo Gomes e Andrzej Zulawski. Da stanotte.

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Domenica 14 gennaio dalle 2.15 alle 6.00

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Fuori Orario cose (mai) viste                                                                       

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di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

SULLE TRACCE DEGLI DÈI 3 – PER DEMETRIO STRATOS

a cura di Fulvio Baglivi

AMOREVOLMENTE PROGREDIRE, AMOREVOLMENTE REGREDENDO

(Italia, 2023, col., dur., 20’)

A cura di: Fulvio Baglivi

Con: Ermanna Montanari, Enrico Pitozzi, Marco Sciotto

Il sei dicembre del 2023 si è aperta la prima mostra in Italia dedicata a Demetrio Stratos e alla sua ricerca vocale. La riscoperta di questa figura centrale della musica del dopoguerra, non solo in Italia, come dimostra il rapporto intenso con John Cage, è dovuta all’acquisizione dell’archivio di Demetrio Stratos da parte della Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna, asse del lavoro è stato il progetto Malagola, la (non)scuola di vocalità ideata, realizzata e diretta da Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi. Nello stesso giorno dell’apertura della mostra (che andrà avanti fino all’8 gennaio) c’è stato un momento di confronto e ricordo, moderato da Marco Sciotto, con interventi focalizzati sulla vita, la musica, la ricerca di Stratos di cui proponiamo alcuni estratti.

VEDO, SENTO, PARLO – RUBRICA DI VITA MUSICALE

(Italia, 1977, b/n, dur., 27’)

Andata in onda il 3 febbraio del 1977, la rubrica presentata da Maria Grazia Picchetti ha come ospiti la cantante Cathy Berberian e Demetrio Stratos che parlano dell’uso della voce nella musica d’avanguardia degli anni ’70 e di nuove tecniche vocali esibendo in studio le proprie ricerche.

TEATROMUSICA 1977/1978 – DEMETRIO STRATOS, ESPERIMENTI VOCALI

(Italia, 1978, b/n, dur., 10’)

Puntata di Teatromusica del 27 aprile 1978, Daniele Ionio ha tra gli ospiti Demetrio Stratos che si esibisce mostrando le sue ricerche sulla vocalità e le possibilità dell’uso della voce nella musica contemporanea.

INCONTRO CON – SPECIALE COMPLESSO AREA

(Italia, 1977, b/n, dur., 28’)

Mezzora con gli Area in concerto, live andato in onda il 4 settembre del 1977, quando il gruppo era in procinto di lasciare la Cramps Records di Gianni Sassi per approdare all’etichetta Ascolto. Asseconda anche l’uscita del disco Anto/Logicamente gli Area eseguono brani da tutti gli album precedenti.

CONCERTO PER DEMETRIO STRATOS

(Italia, 1979, col., dur., 83’’)

Il 14 giugno del 1979 era previsto a Milano un concerto all’Arena Civica per sostenere le cure di Demetrio Stratos, ricoverato a New York per combattere un tumore. Il giorno prima Stratos si spense, il live diventa un tributo alla sua arte e alla sua ricerca vocale. Oltre agli altri membri degli Area suonarono Francesco Guccini, la PFM, Branduardi, Vecchioni, Venditti, Finardi, Banco del Mutuo Soccorso nonché gli Skiantos, che avevano trovato casa sempre nella Cramps Records del geniale Gianni Sassi.

 

Venerdì 19 gennaio dalle 1.40 alle 6.00                                      

SCRITTURE IN FUGA

a cura di Lorenzo Esposito 

CORRESPONDÊNCIAS                  

(Id., Portogallo, 2016, col., dur., 146’03”, v.o. sott.it.)

Regia: Rita Azevedo Gomes

Interpreti: Rita Durão, Luís Miguel Cintra, Mário Barroso, Tânia Dinis, Anna Leppänen, Pierre Léon, Francisco Nascimento, Luna Picoli-Truffaut, Hugo Tourita, Eva Truffaut

Presentato in concorso al Festival di Locarno nel 2016 

Il film trae ispirazione dalla corrispondenza epistolare tra due poeti portoghesi, considerati fra i più importanti letterati lusitani del Novecento: Sophia de Mello Breyner Andresen e Jorge de Sena, all’epoca in esilio in California (1957-1978). Decine di lettere in cui emerge il profondo legame di amicizia che unisce i due poeti, un laccio affettivo che va oltre l’interesse comune per la poesia. Una corrispondenza che si protrasse per vent’anni, tracciando il racconto di un’amicizia. Nelle missive i due poeti affrontano la situazione politica portoghese (alcune lettere furono sequestrate dalla Polícia Internacional e de Defesa do Estado, PIDE), parlano di letteratura, del 25 Aprile e del silenzio mantenuto da tanti intellettuali portoghesi. In quegli scritti vi è anche spazio per esprimere il proprio disagio esistenziale, o lo sfogo causato dall’ingiusta attribuzione di premi letterari ad altri colleghi, rappresentano la testimonianza di quanto fosse importante, per entrambi, la lotta per la libertà, l’impegno civile e politico (tanto nella vita quotidiana quanto nell’opera poetica e letteraria), in un paese duramente oppresso dal regime di un uomo mite e poco carismatico come António de Oliveira Salazar. L’assenza di un leader forte contribuì sensibilmente a delegare agli apparati di controllo la repressione di qualsiasi forma di dissenso al regime. La Polícia Internacional e de Defesa do Estado (PIDE), fu senza subbio il pilastro principale dell’Estado Novo.

Jorge de Sena fu costretto a un lungo esilio proprio a causa della sua dura opposizione al regime di Salazar. Si trasferì prima in Brasile e successivamente negli Stati Uniti, intraprendendo una brillante carriera accademica. Non fece mai ritorno nel suo paese di origine. Sophia de Mello è unanimemente considerata la più grande e più amata poetessa portoghese della seconda metà del Novecento, candidata al Premio Nobel per la Letteratura nel 2002. L’oceano Atlantico (l’acqua, elemento così centrale nella poesia della Andresen e unico orizzonte verso il quale tanta lirica portoghese ha teso il suo sguardo) divide la prossimità fisica tra i due amici, ma la distanza non estingue il sentimento che li unisce, le profonde affinità politiche e intellettuali, la consapevolezza dell’importanza della poesia e del ruolo del poeta, testimone e cantore del suo tempo. In Correspondências le lettere e i poemi costruiscono un dialogo tra la saudade e il desiderio di colmare la distanza vissuta durante lunghi anni. Gli scritti emergono come ‘testi vivi’ che attraversano corpi, luoghi, lingue, paesi e immagini, in un film in cui storia e politica, passato e futuro si misturano in assoluta libertà. Il cinema di Rita Azevedo Gomes è, fin dal suo esordio, uno ‘spazio’ misterioso, intimo, atemporale e discontinuo. La contaminazione del cinema con la musica, la pittura e la poesia è possibile e incessante, come la trama dell’immagine non è mai eterogenea in questo film, dalla risoluzione perfetta del digitale alla irregolarità del super 8, è un cinema di immagini fragili come il mondo. Frágil como o mundo, secondo lungometraggio della Gomes, è una celebre poesia della Andersen, che trova voce anche in Correspondências, stabilendo, tra la Andresen e la Gomes, quel legame misterioso che solo la poesia intuisce e suggerisce per frammenti.

“All’inizio pensai di realizzare un documentario, ma il film ha assunto una struttura diversa e si è trasformato in una sorta di film-saggio in cui voci diverse, di amici e attori, portoghesi e stranieri -come Eva Truffaut, Pierre Léon, Rita Durão, Luís Miguel Cintra o Anna Leppänen – leggono il carteggio tra i due poeti, permettendo che la vita e i luoghi d’elezione di entrambi possano scorrere davanti ai nostri occhi.” (Rita Azevedo Gomes)

COSMOS                                           

(Id., Francia-Portogallo, 2015, col., dur. 98′, v.o. sott.it.,)

Regi: Andrzej Zulawski

Con: Jean-François Balmer, Sabine Azéma, Jonathan Genet, Johan Libéreau, Victoria Guerra, Clémentine Pons

Ultimo film del grande regista polacco, Cosmos è stato presentato in Concorso al Locarno Film Festival dove ha vinto il Premio per la Miglior Regia e al  Trieste Film Festival, che gli aveva dedicato una retrospettiva. Tratto dal capolavoro omonimo di Witold Gombrowicz, Cosmos segue le ‘avventure’ di due giovanotti che partono per la campagna per una breve vacanza e, una volta trovata una piccola pensioncina familiare, vengono assediati da segni misteriosi che sembrano sorgere dai tratti più ovvii del quotidiano: un passero impiccato, un legnetto appeso a un muro… La pensione è abitata da personaggi inquietanti (la padrona, il marito, la figlia) che vanno a intricare l’enigma attorno a una trama cosmico-poliziesca che corre inesorabile verso la catastrofe finale. Se per Zulawski Cosmos, il film, considera Gombrowicz uno scrittore “non spasmodico, ma rapido, breve, estremamente ritmico, in una parola caustico” (Mubi, Interview with Zulawski), per Gombrowicz, come annotò nel suo Diario, Cosmos è “un romanzo sulla formazione della realtà”.

 

Sabato 20 gennaio dalle 1.40 alle 7.00

FUOCO CENTRALE. LUCI, PAROLE, ECHI DAL PIANETA VALDOCA (1)

a cura di Fulvio Baglivi

CIO’ CHE CI RENDE UMANI – UNA CONVERSAZIONE CON MARIANGELA GUALTIERI E CESARE RONCONI                                  PRIMA VISIONE TV                      

(Ita., 2023, col., dur., 20’ circa)

A cura di: Fulvio Baglivi e Lucrezia Ercolani

Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri, raccontano l’avventura Valdoca, iniziata a Cesena più di 40 anni fa, che ha attraversato teatro, video, poesia, trovando e dando vita a una serie di lavori/creature vive, palpitanti, enigmatiche. Dai versi di Mariangela alle immagini di Cesare, la produzione Valdoca si staglia davanti ai nostri occhi e si impone come uno dei progetti centrali dell’ultimo ‘900 e del nuovo Millennio.

COME CANI, COME ANGELI                                  PRIMA VISIONE TV  

(Ita., 2023, col., dur., 27’)

Voci: Ida Travi, Giorgiomaria Cornelio, Roberta Sireno, Mariangela Gualtieri

Con: Lia e Aurora Sindona, Silvia Calderoni e Nico Guerzoni, Ida Travi, Lea Marjovski Griggio ed Elena Griggio, Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi, Matteo Ramponi.

Ultima opera in video realizzata da Cesare Ronconi, presentata il 3 novembre scorso all’interno della mostra Ciò che ci rende umani, Come cani, come angeli si concentra sui corpi e la luce, incarnandosi (mentre scarnifica i corpi) nei versi della poetessa Ida Travi. Più corpi, più voci e un grande mistero.

L’ULTIMO RITOCCO DEL NUME SU EVA NASCENTE + IL DESIDERIO DEL NUME SU EVA NASCENTE                                                     PRIMA VISIONE TV                      

(Ita, 1985, col., dur. 2’30” + 2’45”)

Ideazione e regia: Cesare Ronconi

Interpreti: Massimo Abbondanza, Mariangela Gualtieri

Primi, brevi, film di Cesare Ronconi, vincitori a Salsomaggiore nel 1985, festival diretto da Adriano Aprà e realizzato con la complicità di Marco Melani. L’inquadratura è fissa, la scena si ripete in un gioco cosmico/comico che rompe i canoni della messa in scena quanto dell’uso del video.

FOLGORAZIONI                                            PRIMA VISIONE TV                       

(Id., Ita., 1986, col., dur., 15’)

Ideazione e regia: Cesare Ronconi

Interpreti: Karin Jourdant, Carolina Talon Sampieri, Gabriella Rusticali, Pierre Renaux, Mariangela Gualtieri e gli allievi dello stage Gladiatores dell’Università di Parma

Seconda opera video di Ronconi, Folgorazioni inizia quel percorso di “manipolazione” dei materiali (filmati e rifilmati, alterati, spogliati di tutto ciò che è apparenza) che ritroviamo anche nell’ultimo Come cani, come angeli. Diviso in undici frammenti di durata diversa il film parte dalla violenza fisica per arrivare al mistero della vita e della morte, l’enigma che accompagna i lavori di Valdoca.

FINE FINE È IL RESPIRO                                            PRIMA VISIONE TV                      

(Ita., 1986, col., dur., 15’)

Ideazione e regia: Cesare Ronconi

Interpreti: Mariangela Gualtieri, Karin Jourdant, Gabriella Rusticali, Pierre Renaux, Carolina Talon Sampieri

Cinque quadri poetici dedicati a ognuno degli attori dello spettacolo Ruvido Umano. Cinque quadri sul respiro o, meglio, sul soffio, filmati attraverso un monitor che rimanda all’immagine originaria.

NOI BAMBINI, NOI AGHI DI PINI                                  PRIMA VISIONE TV                      

(Ita., 1986, col., dur., 15’)

Regia: Cesare Ronconi

Voce recitante: Mariangela Gualtieri

Interpreti: Allievi della Civica Scuola d’Arte Drammatica

Realizzato con gli studenti della scuola d’arte drammatica il film mostra la maestria di Ronconi nel lavoro con i giovani, la sua idea di attore vicina a quella di Carmelo Bene, il suo metodo di lavoro teso a spogliare il mondo per rendere visibile l’enigma.

MCMXC (Millenovecentonovanta)                          PRIMA VISIONE TV                       

(Ita., 1986, col., dur., 40’)

Soggetto e regia: Cesare Ronconi

Commissionato dalla USL N. 93 di Cesena MCMXC è un’indagine sul mondo giovanile che diventa una jam session di sequenze libere ed elettriche. Non ci sono “protagonisti”, quello che emerge è “un’aria” che di lì a poco avrebbe dato vita all’ultimo momento di vitalità e fermento in Italia.

PAESAGGIO CON FRATELLO ROTTO – TRILOGIA                         PRIMA VISIONE TV 1)FANGO CHE DIVENTA LUCE; 2) CANTO DI FERRO; 3) A CHI ESITA

(Id., Ita., 2007, col., dur., 106’)

Ideazione e regia: Cesare Ronconi

Parole: Mariangela Gualtieri

Con: Marianna Andrigo, Vanessa Bissiri, Silvia Calderoni, Leonardo Delogu, Elisabetta Ferrari, Dario Giovannini, Gaetano Liberti, Muna Mussie, Vincenzo Schino, Florent Vaudatin

Film realizzato a partire dall’omonima opera teatrale con Silvia Calderoni tra i protagonisti:

“In quest’opera c’è il ritratto, l’istantanea, di qualcosa di attuale e invisibile. C’è un dolore che sembra riguardare soprattutto l’occidente: la spaccatura micidiale fra noi e l’anima del mondo, quell’energia intuita e sempre tradita, che ci tiene vivi. Questa “anima del mondo”, taciuta con superiorità dalla scienza, rimpicciolita a corpuscolo con macchie dalla religione, resa ridicola dalla razionalità, resa retorica e melensa dalla lingua corrente, questo pezzo di brace cosmica che brucia nella terra e in ognuno di noi, questo è ciò che viene fotografato in questa opera. È anche fotografata la distanza fra ciò che sentiamo e il modo in cui viviamo, fra il nostro dentro e il nostro fuori, per dirla semplicemente. “Come siamo andati lontano da ciò che ci tiene in vita!” grida la filosofia. Qui appunto si fotografa quella lontananza.” [Mariangela Gualtieri]

 

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