"La valigia sul letto", di Eduardo Tartaglia

la valigia sul letto

Tartaglia, uomo di teatro, sceglie ancora una volta di adattare una propria commedia. Ed è segno di un inconscio bisogno di giocare sul sicuro, di attenersi al già fatto e al già detto, dietro gli argini tranquilli di una materia già collaudata. E’ evidente come il regista non possa e non voglia mettersi completamente in gioco con il cinema, ridiscutere la propria impostazione teatrale. E, in questo ‘gioco a nascondino’, a rimetterci è proprio il cinema

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------
la valigia sul lettoAchille Lo Chiummo (Eduardo Tartaglia) è un povero disperato. Senza lavoro e senza casa, è costretto a contendere ad un cane un posto da guardiano nel cantiere della metropolitana di Napoli. Alla fine la spunta e riesce ad accomodarsi in una baracca improvvisata nelle viscere della città. Ma non può certo trattarsi della sistemazione dei sogni. Almeno non per la sua donna, Brigida (Veronica Mazza), che si affanna a sbarcare il lunario vestendosi da ‘polpetta’ e facendo pubblicità a una catena di improbabili fast food. La miseria non va d’accordo con l’amore e la storia tra Achille e Brigida rischia di naufragare tra le difficoltà economiche. Ma forse un rimedio è ancora possibile. Perché in città tiene banco il caso di Antimo Lo Ciummo (Biagio Izzo), terribile boss della camorra, ormai isolato e messo alle strette dai nemici, che hanno assoldato una spietata quanto affascinante killer. Lo Ciummo, per sfuggire al regolamento di conti, si pente, mettendosi sotto la protezione della polizia. Achille, sfruttando la ‘quasi’ omonimia con il boss, fa credere di essere l’ultimo suo parente rimasto in vita. L’ispettore incaricato del caso (Maurizio Casagrande) non può far altro che applicare il programma di protezione per i familiari dei pentiti. L’occasione di una nuova vita. Forse…
A raccontarla, sembra una storia articolata. Meccanismi che funzionano, l’eterno gioco degli equivoci. Se tutto filasse liscio, ne verrebbe fuori un plot dal potenziale esplosivo. Eduardo Tartaglia, alla terza prova da regista, sceglie ancora una volta di adattare una propria commedia teatrale. Ed è segno di un inconscio bisogno di giocare sul sicuro, di attenersi al già fatto e al già detto, dietro gli argini tranquilli di una materia già collaudata. E’ evidente come Tartaglia non possa e non voglia mettersi completamente in gioco con il cinema, ridiscutere la propria impostazione teatrale, la formazione di attore abituato ad avere sul palco un immediato riscontro al proprio lavoro. La stessa presenza abituale di alcuni interpreti (Veronica Mazza, tra l’altro compagna di vita di Tartaglia, Biagio Izzo), che chiaramente rimanda all’immagine della compagnia, è indice di questa necessità di rifugiarsi nella tranquillità di un palcoscenico. Nulla di male, si potrebbe dire. Ma, in questo ‘gioco a nascondino’, a rimetterci è proprio il cinema. Perché La valigia sul letto, a conti fatti, ne rimane irrimediabilmente fuori. Ed è rivelatrice una battuta di Maurizio Casagrande durante la farsa della livella al cimitero (di Nusco!!!): ‘qua sembra un teatro’. La messa in scena qui è, letteralmente, questione di posizione, mai di punto di vista. L’immagine è condannata, non ha alcuna possibilità di creare o ribaltare il senso (e i sensi). Giace, sottomessa al primato degli attori. Tutti bravissimi, senza alcun dubbio. Ma, pur sotto questo aspetto, siamo alle solite. Al punto che anche noi siamo costretti a ripeterci. Il ‘metodo Tartaglia’ non convince, perché l’interpretazione sembra un lavoro dei corpi lasciati a se stessi e non un lavoro dello sguardo sul corpo. Alla fine tutti i protagonisti sono portati un po’ sbracare, andar oltre. L’unico a conservare una compostezza dimessa forse è proprio Tartaglia. Segno della responsabilità del leader. Certo, in fin dei conti si ride e, sotto sotto, i temi son tutt’altro che facili: la crisi economica come crisi d’amore, la connivenza strisciante con la malavita… Ma i pezzi scomposti e impazziti di una farsa non sempre possono diventare un film.
 
Regia: Eduardo Tartaglia
Interpreti: Eduardo Tartaglia, Veronica Mazza, Maurizio Casagrande, Biagio Izzo, Alena Seredova, Nunzia Schiano, Marjo Berasategui, Francesco Procopio, Ernesto Mahieux, Stefano Sarcinelli
Distribuzione: Medusa
Durata: 103’
Origine: Italia, 2010
 
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array