Le fate ignoranti, di Ferzan Ozpetek

Un inno alla libertà, all’amore, al coraggio di vivere senza proteggersi dalla vita…
“Il mio primo film – Il bagno turco – era il tentativo di riscoprire le mie radici turche attraverso il mio nuovo occhio italiano. Il secondo – Harem Suare – era una indagine sul perché mi ero staccato dalle mie radici ed ero andato, quasi come un esule sentimentale, alla ricerca di un’altra cultura, trovandola in Italia. Con Le fate ignoranti voglio capire perché sto qui e come vedo l’Italia di oggi. (…) Anche perché ho capito che, per cambiare la propria vita non è sempre necessario partire, affrontare l’ignoto, perdersi in panorami esotici e lontani. Spesso basta bussare alla porta di chi ti vive accanto.”
È così che il regista, Ferzan Ozptek, presenta il suo nuovo film, che raggiunge i suoi scopi con spontaneità e semplicità; un film fatto di delusioni, di riscoperte, di paura. Delusioni date dalle persone che amiamo; riscoperta di sé, della vita, dei sentimenti; paura di vivere fino in fondo, di chi non vive e non la pensa come noi, di chi potrebbe mettere in discussione le radicate certezze sociali.
Nel dolore di una perdita e nell’incapacità di farsene una ragione, una donna è costretta a mettere in discussione tutta la sua vita passata e quella futura: un marito morto che la tradiva, la voglia di conoscere l’amante, di entrare nella sua vita, di capire come e perché avesse una storia con suo marito. Un guscio di dolore frantumato dalla rabbia, dalla voglia di sapere, dalla curiosità nei confronti di una grande famiglia in cui ci si accetta e basta, senza pregiudizi, di un mondo frenetico, solare, variegato e confusionario, che arriva a sconvolgere la tranquillità borghese di Antonia, interpretata da una altrettanto solare Margherita Buy. Due mondi che si scontrano e si confrontano nella periferia di Roma. Antonia ci si muove disorientata, come una bambina affascinata e spaventata da qualcosa di nuovo.
Due persone che hanno amato lo stesso uomo inevitabilmente si avvicinano, legate dalla sofferenza, dalla mancanza, dall’impossibilità di competere, dalla voglia di parlare di lui e di riappropriarsi di ruoli e ricordi. Ma l’amore ha tante sfaccettature, e spesso nasce da sentimenti diversi: quello della serenità e della rassicurazione, per Antonia, legata a Massimo da circa quindici anni in un ruolo di moglie e amica; quello dell’insicurezza, per Michele, legato a Massimo da sette anni, nel ruolo di amante, costretto a dividerlo con qualcosa di inviolabile. Chiarendosi ed insultandosi, Antonia e Michele riusciranno anche a metabolizzare il lutto, e a riprendere a camminare ognuno per la propria strada: più incerta della prima, ma più coraggiosa e più libera.
Regia: Ferzan Ozpetek
Sceneggiatura: Gianni Romoli, Ferzan Ozpetek
Fotografia: Pasquale Mari
Montaggio: Patrizio Marone
Musica: Andrea Guerra
Scenografia: Bruno Cesari
Costumi: Catia Dottori
Interpreti: Margherita Buy (Antonia), Stefano Accorsi (Michele), Serra Yilmaz (Serra), Andrea Renzi (Massimo), Gabriel Garko (Ernesto), Erica Blanc (Veronica), Rosaria De Cicco (Luisella), Lucrezia Valia (mara), Koray Candemir (Emir), Filippo Nigro (Riccardo)
Produzione: Tilde Corsi e Gianni Romoli per R&C Produzioni
Distribuzione: Medusa
Durata:106’
Origine: Italia, 2000

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