"Lo stravagante mondo di Greenberg", di Noah Baumbach
Greenberg – il ritorno alla regia di Noah Baumbach, fidato collaboratore di Wes Anderson, vanta una straordinaria performance di Ben Stiller, perfettamente calato nel ruolo di un uomo di quarant'anni paralizzato tra ansie e rimpianti. Dopo quella di Adam Sandler in Funny People di Judd Apatow, è un'altra potente interpretazione/confessione, sorretta da una scrittura scaltra e consapevole.
What’s the fucking point of the story?
E’ quello che ad un certo punto si domanda Ben Stiller, dopo aver ascoltato un bizzarro racconto dell’eccentrica Greta Gerwig. Ed è come se il film – che ne risente per forza di cose – volesse sdoganarsi dalla struttura libera di Wes Anderson e volesse arrivare da qualche parte, alla chiusura di un discorso, cosa a cui tutti ambiscono nella vita, il più delle volte invano. Dopo due prove alla regia e una costante collaborazione con l'autore de I Tenenbaum – con cui ha scritto sia Le avventure acquatiche di Steve Zissou sia Il fantastico Mr. Fox – Noah Baumbach è tornato dietro la macchina da presa con una sceneggiatura basata su un soggetto della moglie Jennifer Jason Leigh. L’asso nella manica del suo ultimo Greenberg è però Ben Stiller, qui impegnato in un ruolo palesemente autobiografico, che potrebbe essere associato alla interpretazione/confessione di Adam Sandler nello splendido Funny People di Judd Apatow. Il suo personaggio si presenta senza mezzi termini: ha quarant’anni, ha una carriera mancata nel mondo della musica, e si professa contento di non fare niente, se non entrare ed uscire dall’ospedale psichiatrico, a causa di frequenti esaurimenti nervosi. Baumbach lo mette esattamente al centro del film – il suo stile si adatta bene al pedinamento ravvicinato degli attori, e da il suo meglio nelle sequenze girate negli interni – e vanta il merito di aver capito subito dove puntare la sua attenzione. Il suo talento nella scrittura è innegabile, specie per quello che riguarda la dimensione umana delle sue storie: Roger Greenberg è un uomo paralizzato, un individuo che difende una libertà potenziale che è solo un alibi per giustificare la sua incapacità di relazionarsi. Arrivato a Los Angeles da New York, va a vivere nella villa vuota del fratello, cerca disperatamente qualcuno con cui andare a bere e non trova nessuno. Il più delle volte rimbalza da un incontro all’altro solo per alimentare il suo rimpianto – i fallimentari incontri con la sua ex, l’ambiguo rapporto sospeso tra rancore e affetto con un ex-membro della sua band – fino a quando non trova una ragazza altrettanto sola, molto più giovane di lui, che ogni tanto va a badare al cane di famiglia. Coerentemente con quella che è stata
Titolo originale: Greenberg
Regia: Noah Baumbach
Interpreti: Ben Stiller, Greta Gerwig, Rhys Ifans, Jennifer Jason Leigh, Brie Larson
Distribuzione: BIM
Durata: 107'
Origine: USA, 2010