"Quello che gli uomini non dicono", di Nicole Garcia

La cineasta-attrice costruisce un teorema sull'incomunicabilità spento, senza accensioni, dove anche lo stesso spazio in cui è ambientato il film finisce per diventare anonimo. Non è sicuramente detestabile ma è impermeabile. Dura circa due ore e un quarto. Potrebbe finire dopo mezz'ora o terminare dopo quattro. Nessuno si accorgerebbe di nulla

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Presentato in concorso al 59° festival di Cannes, Quello che gli uomini non dicono ripropone lo sguardo frammentato di Nicole Garcia, attrice-cineasta francese che si era fatta apprezzare soprattutto per i suoi primi film dietro la macchina da presa, Un week-end su due (1990) e Le fils préféré (1994). Quello che gli uomini non dicono cerca di comporre un tessuto corale in cui, in una città nei pressi dell'Atlantico, viene raccontate le vicende parallele di sette personaggi che s'incrociano, si amano, si lasciano. Incroci di punti di vista immersi nei colori grigi della fotografia di Stéphane Fontaine dove dovrebbe essere accentuato quel senso di spaesamento, e comunque di solitudine, dei diversi protagonisti. In un cast ricco che vede attori come Jean-Pierre Bacri, Vincent Lindon, Benoît Magimel e Benoît Poelvoorde, la Garcia entra all'interno di alcuni microcosmi familiari come aveva già fatto con L'adversaire, presentato in concorso a Cannes nel 2002. Questa moltiplicazione appare come l'esigenza di costruire una specie di puzzle visivo dove dietro l'apparenza, vengono messe a nudo le debolezze e i vizi dei personaggi. La presenza costante è quella dello sguardo del bambino, Charlie appunto, a cui lo sceneggiatura di Jacques Fieschi-Frédéric Bélier-Garcia e della stessa cineasta vorrebbe dare la funzione non tanto di un punto privilegiato ma di un elemento di collegamento, segno di come tutte le figure di Quello che gli uomini non dicono stiano lottando in definitiva contro la loro infanzia. È il bambino, per esempio, a far scoprire al suo insegnante che sua moglie ha un rapporto con suo padre. Alla fine i conflitti vengono anche esasperati, portati al loro punto di esplosione. Ma la Garcia costruisce un teorema sull'incomunicabilità spento, senza accensioni, dove anche lo stesso spazio in cui è ambientato il film finisce per diventare anonimo. Non è sicuramente un film detestabile Quello che gli uomini non dicono ma è impermeabile. Dura circa due ore e un quarto. Potrebbe finire dopo mezz'ora o terminare dopo quattro. Nessuno si accorgerebbe quando inizia e quando finisce.

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Titolo originale: Selon Charlie


Regia:  Nicole Garcis


Interpreti: Jean-Pierre Bacri, Vincent Lindon, Benoît Magimel, Benoît Poelvoorde


Distribuzione: Lucky Red


Durata: 130'


Origine: Francia, 2006

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