Retrospettiva Peter Liechti & concerto Norbert

Dal 17 al 20 marzo 2010

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Peter Liechti
A cinematic poetics of resistance
Retrospettiva cinematografica
A cura di Piero Pala
17-20 Marzo 2010
Nuovo Cinema Aquila
Via l’Aquila, 68, Roma (Pigneto)
 
Norbert Möslang
(Cracked-everyday electronics)
Martedì 16 Marzo h. 22:00
INIT, via della Stazione Tuscolana 133
 
Questa retrospettiva, in anteprima italiana, vuole essere un sentito omaggio al più singolare e straordinario cineasta svizzero di cui il musicista americano Jim O’Rourke, stilando sulla rivista Artforum (gen 2009) i dieci migliori film che aveva visto, inserì il suo film Kick The Habit, 1989. La filmografia Liechtiana è proprio come un calcio alle abitudini, alle convezioni, e alle categorie di genere cinematografico che anche ultimamente hanno omologato il suo ultimo lungometraggio The Sound of the Insects – Record of Mummy, 2009, vincitore del prestigiosissimo premio European Film Award for Best Documentary Prix Arte 2009.
 
Inaugurerà la retrospettiva il concerto dal vivo di Norbert Möslang: nato a St.Gallen nel 1952, suona da oltre 30 anni impiegando principalmente un set di dispositivi elettronici, manipolati e amplificati. Componente del duo svizzero Voice Crack, scioltosi nel 2002, il quale per Alan Licht, "Fu una delle migliori esperienze rumoriste degli anni ’80 e ’90". Insieme con Andy Guhl, l’altra metà dei Voice Crack, ha aperto la strada al Hardware-Hacking, manipolando oggetti elettronici di uso quotidiano con l’intento di creare inimmaginabili suoni durante le loro performances. Nel 2001 ha rappresentato, con il duo, la Svizzera alla 49ª Biennale di Venezia, mentre nel 2003 cura per la Kunst Halle di St. Gallen ELECTRONIC MUSIC ARCHIVE. Moslang ha collaborato con Liechti, per la musica di Senkrecht/Waagrecht,Kick The Habit, A Hole in the Hat, Hans im Glück… e The Sound of the Insects – Record of a Mummy, e con illustri musicisti tra cui, Poire_z, Borbetomagus, Jason Kahn, Otomo Yoshihide, Günter Müller, eRikm, Jérôme Noetinger, Lionel Marchetti, Jim O'Rourke, Aube, Florian Hecker, Oren Imbarchi.
 
I progetti filmici dello svizzero Peter Liechti hanno sempre sviluppato una grammatica di scrittura, ripresa e regia che è stata regolarmente affrontata attraverso un imprinting personale, come afferma l’autore “La realizzazione di un film corrisponde sempre a una certa fase della mia vita”; parafrasando Roger Gilbert-Lecomte un cinema dunque “dello spirito umano essenzialmente”, quello della prima persona che rimane fedele alla propria esperienza e a ciò che ha di più caro. Liechti struttura la sua primaria vocazione creativa studiando Storia dell’arte all’Università di Zurigo e con una formazione applicata al College di Arte e Design ora parte della Zurich University of the Arts. Con il tempo questa sua educazione si è sviluppata nella realizzazione di cortometraggi e lungometraggi più spiccatamente cinematografici dove il rapporto tra le due componenti primarie del cinema (immagine e suono) è sempre stato affrontato in maniera straordinariamente esemplare, catturando l’attenzione sia dei cinefili che degli appassionati delle sonorità più sperimentali. Tutti i suoi film sono l’espressione di una profonda passione e intima necessità “La vitamette alla prova le mie facoltà, e io deve renderle giustizia con i miei film” che contrasta con gli assetti produttivi del cinema commerciale, in cui gli interessi sono totalmente slegati dalle urgenze personali dell’autore, insomma come scrisse Isaac Mathes “una voce definita dalla sua sensibilità, sincerità, onestà”. Questo percorso creativo si è caricato il peso di una complessa ricerca artistica, indirizzandosi verso le differenti discipline artistiche della sua contemporaneità e interfacciandosi con un ambiente culturale anticonformista, dove il superamento della specificità univoca e convenzionale delle espressioni artistiche equivale ad un approccio eterodosso dell’espressione estetica. Per portare a termine Signers Koffer (La Valigia di Signer), 1995, Liechti impiegherà quattro anni che lo vedranno al seguito di Roman Signer, il Grand Jouer di Appenzello. Signer, artista visivo tout court, solitario, bizzarro e originale, imprevedibile come pochi altri, si destreggia, con una modestia ignota a chi opera in questo settore, con la dimensione oggettuale per mezzo di sculture, installazioni, fotografie e video, e in quella temporale con le azioni.
 
Queste ultime temerarie azioni, ricche di divertissement, mirano indifferentemente ad affrontare la vulnerabilità dell’uomo in rapporto con la natura e a indagare gli agenti atmosferici e quei processi naturali di trasformazione che si manifestano con l’evoluzione terrestre. In un assalto momentaneo l’artista contrappunta le varie tappe del suo girovagare con i propri stravaganti esperimenti fatti di esplosioni, fuochi artificiali, oggetti sull'acqua, quasi a voler manifestare la precarietà che incombe anche sul cammino umano. Senza imperativi categorici di sorta, Signer, un autentico spirito indipendente, ripensa le regole riferibili al processo artistico preferendo rischiare la sospensione cautelare dall’ambiente mediatico dell’arte e operando con un’attitudine terrena concepisce l’invenzione come un’attività in perenne pericolo, immancabilmente davanti a degli ostacoli: requisiti appunto con cui confrontarsi e talvolta arrendersi. Nel film-diary, Hans im Glück – Drei Versuche das Raechen loszuwerden
(Hans il fortunato- il film del fumatore), 2003, una sorta di saggio-documentario, il cineasta prende la decisione di smettere di fumare e per uscire dalla dipendenza della nicotina parte con la sua videocamera da Zurigo, sua città di residenza, dirigendosi a piedi lungo la Svizzera dell’Est verso i luoghi a lui più cari, nel Cantone San Gallo e in Appenzello. Hans im Glück è come un’elegia d’amore per la vita che lo riconcilia con la sua terra natale dove la forma filmica e strutturata in riprese spontanee dettate dalla frugalità del dispositivo di ripresa (una piccola videocamera) che Liechti impugna manualmente per realizzare immagini dal taglio amatoriale. Un’elegia ma al tempo stesso una tragedia nel senso più antico del termine, la ricerca della liberazione delle proprie schiavitù, in questo caso il fumo, attraverso un cammino in parte catartico che lo porterà a incontrare i suoi anziani genitori con uno sguardo quasi doloroso e disincantato, la signora dell’ospizio che con lucido strazio racconta la sofferenza di non riuscire a morire fisicamente mentre si è già morti nell’anima.
 
Peter Liechti sarà presente alle proiezioni
 
Mercoledì 17 marzo
h. 18:20
Senkrecht/Waagrecht (Verticale/Orizzontale), 1985, Super-8/Digi-Beta, colore, sonoro (senza dialoghi), 8'
Ausflug ins Gebirg (Escursioni Alpine), 1986, Super 8 e VHS/DVD, colore, sonoro (sott. inglese), 33'
Roman Signer, Zündschnur (Miccia, performance di R. S.),1990, S-VHS/DVD, col, sonoro (sott. inglese), 26'
h. 19:40
The Sound of Insects – Record of aMummy, 2009, 35mm, colore, sonoro (vers. inglese), 88'
h. 21:15
Hardcore Chambermusic – EIN CLUB FÜR 30 TAGE,2006, 35mm, colore, sonoro (sott. inglese), 72'
h. 22:30
Signers Koffer, 1995, 35mm, colore, sonoro (sott. inglese), 80’
 
Giovedì 18 marzo
h. 18:00
Namibia Crossings (Attraverso la Namibia), 2004, 35mm, colore, sonoro (sott. inglese), 92'
h. 19:40
The Sound of Insects – Record of aMummy, 2009, 35mm, colore, sonoro (vers. inglese), 88'
h. 21:20
Kick That Habit (Liberati da quell’abitudine)
1989, 16mm, S8 e VHS/D.-Be., b/n e col, sonoro (senza dialoghi), 45'
Tauwetter (Disgelo primaverile), 1987, Super 8/Digi-Beta, colore, sonoro (senza dialoghi), 8'
h. 22:30
Marthas Garten (Il Giardino di Marta), 1997, 35mm, b/n, sonoro (sott. inglese), 89'
 
Venerdì 19 marzo
h. 17:30
Senkrecht/Waagrecht (Verticale/Orizzontale), 1985, Super-8/Digi-Beta, colore, sonoro (senza dialoghi), 8'
Théâtre de l'Espérance, 1987, Super-8 e 16mm/Digi-Beta, colore, sonoro, 19'
Tauwetter (Disgelo primaverile), 1987, Super 8/Digi-Beta, colore, sonoro (senza dialoghi), 8'
Grimsel – Ein Augenschein (Grimsel – Un’indagine), 1990, 16mm/DVD, colore, sonoro (sott. inglese), 48'
h. 19:15
Marthas Garten (Il Giardino di Marta), 1997, 35mm, b/n, sonoro (sott. inglese), 89'
21:00
Hans im Glück – Drei Versuche, das Rauchen loszuwerden
(Hans il fortunato – il film del fumatore), 2003, 35mm, col, sonoro (sott. inglese),90'
22:30
Kick That Habit (Liberati da quell’abitudine)
1989, 16mm, S8 e VHS/D.-Be., b/n e col, sonoro (senza dialoghi), 45'
Tauwetter (Disgelo primaverile), 1987, Super 8/Digi-Beta, colore, sonoro (senza dialoghi), 8'
Roman Signer, Zündschnur (Miccia, performance di R. S.),1990, S-VHS/DVD, col, sonoro (sott. inglese), 26'
 
Sabato 20 marzo
h. 18:00
Signers Koffer, 1995, 35mm, colore, sonoro (sott. inglese), 80’
h. 19:30
Hans im Glück – Drei Versuche, das Rauchen loszuwerden
(Hans il fortunato – il film del fumatore), 2003, 35mm, col, sonoro (sott. inglese),90'
h. 21:10
Ausflug ins Gebirg (Escursioni Alpine), 1986, Super 8 e VHS/DVD, colore, sonoro (sott. inglese), 33'
Grimsel – Ein Augenschein (Grimsel – Un’indagine), 1990, 16mm/DVD, colore, sonoro (sott. inglese), 48'
h. 22:45
The Sound of Insects – Record of aMummy, 2009, 35mm, colore, sonoro (vers. inglese), 88'
 
Ingresso 7eu – abbonamento nominativo giornaliero 10eu
Ingresso concerto Norbert Möslang 10eu
Abbonamento (retrospettiva + concerto Norbert Möslang) 30eu
Info e prenotazioni
333 735 89 83 – 331 2156776
 
THE SOUND OF INSECTS – RECORD OF A MUMMY (Il suono degli insetti – Storia di una mummia)
2009, 35mm, colore, 88’
 
Il film di Liechti racconta la storia incredibile di come il cadavere mummificato di un quarantenne venga ritrovato da un cacciatore in uno degli angoli più remoti del paese. Gli appunti dettagliati del diario del morto rivelano che si è suicidato lasciandosi morire di fame appena l’estate prima. Un recupero stupefacente di un testo narrativo, basato a sua volta su un fatto realmente accaduto: un manifesto cinematografico a favore della vita, minacciata dalla radicale rinuncia del protagonista alla vita stessa. Basato sul romanzo “miira ni narumade” di Shimada Masahiko, ispirato a una storia vera. La lettura del diario con la voce fuori campo è, nella versione inglese, eseguita dal suo amico e collega Peter Mettler.
 
HARDCORE CHAMBERMUSIC – EIN CLUB FÜR 30 TAGE, 2006, 35mm, colore, 72’
 
Il notissimo trio svizzero Kock-Schütz-Studer è stato intensamente presente sulla scena musicale europea per oltre quindici anni. La loro musica è vigorosa e diretta: mai “ultraterrena”, ma sempre sensibile, mai “primitiva”, però sempre appassionata – una musica che è stimolante e autentica. Per un mese intero, il trio ha fatto due esibizioni a serata, nello stesso posto e alla stessa ora… 30 giorni di intensa concentrazione su una cosa. Riuscendo a comunicare lo stesso entusiasmo in forma cinematografica, HARDCORE CHAMBERMUSIC – EIN CLUB FÜR 30 TAGE
si propone di trasmettere l’eccitazione e l’euforia proprie di questi 30 concerti dal vivo ad un pubblico fisicamente assente. Musica e film diventano sintesi appassionante di due mezzi espressivi indipendenti – un’avventura musicale sotto forma di pezzo da camera cinematografico. Una maratona musicale compressa in un’ora di film. Hardcore Chambermusic invita gli spettatori ad immergersi, a condividere gioia e sofferenza – a sperimentare la musica in un modo nuovo.
 
NAMIBIA CROSSINGS – spirits and limits (Attraversando la Namibia – spiriti e limiti), 2004, 35mm, colore, 92’
 
L’Hambana Sound Company: 12 musicisti e cantanti provenienti da Namibia, Zimbabwe, Svizzera e Russia vanno in tournée insieme. Dodici sogni diversi in cammino verso un paese che, come questo gruppo recentemente formatosi, deve reinventarsi da zero: la Namibia, in passato Africa Tedesca del Sudovest. La comune ricerca per fonti più profonde di musica si trasforma progressivamente in singole esperienze “borderline”, soprattutto attraverso l’incontro con gruppi di musicisti locali in province remote – incontri euforici, tristi, intensi…
Namibia Crossings è un viaggio attraverso un paese di arcaica bellezza, pieno di bizzarri contrasti e contraddizioni – un’eco costante della polifonia di paesaggi mentali creati dagli alti e bassi del nostro gruppo.
 
HANS IM GLüCK (Hans il fortunato – il film del fumatore), 2003, 35mm, DVD, colore, 90’
 
Hans im Glück (Un uomo fortunato), è la storia di un uomo che si dà da fare per liberarsi dal vizio di fumare. Decide di recarsi a piedi da Zurigo, dove vive, a San Gallo, dove è cresciuto e ha iniziato a fumare. È pronto a ripetere il viaggio – scegliendo un percorso sempre diverso – finché non avrà raggiunto il suo obiettivo: diventare finalmente un non fumatore! Spera che attraverso questi trekking rituali per il paese e il severo divieto di fumare che si impone lungo il cammino, riuscirà a liberarsi di un certo bagaglio emozionale, e della sua dipendenza. Durante la ricerca delle cause di questa dipendenza, a mano a mano l’ossessionante ma comico tentativo di ritrovare la propria casa spirituale diventa il tema centrale. Tutte le immagini, le “introspezioni” e i ricordi incontrati durante le sue peregrinazioni senza sigarette formano infine le basi per un viaggio spirituale attraverso paradiso e inferno all’interno del proprio paese – con un’occasionale scorreria ben oltre i confini nazionali.
Hans im Glück è una resa dei conti e una dichiarazione d’amore. Un film on the road per pedoni, un film regionalista per senzatetto. Dedicato a tutti i fumatori e a tutti gli altri con qualche dipendenza, poveri diavoli che sono riusciti comunque a restare decenti – e naturalmente a tutti gli uomini fortunati.
 
MARTHAS GARTEN (Il giardino di Martha), 1997, 35mm, b/n, 89’
 
Karl vive una vita appartata. Ama tenere il suo appartamento in perfetto ordine, passare ore tranquille in un caffè, dormire. Una sera, in circostanze alquanto sinistre, incontra Martha, una donna che esercita un fascino magnetico. Ha inizio una fatale storia d’amore; perfino alla fine, Karl non sarà in grado di dire cosa è realmente accaduto – o come sia potuto accadere. Presto si rende conto che l’amore ha anche portato nella sua vita qualcosa di misterioso. Un po’ alla volta, anche i demoni che era riuscito a reprimere completamente si scatenano. Perfino le allegre uscite fra uomini che condivide col vecchio amico Uwe non riescono più a farlo rilassare come un tempo. Karl percepisce l’incontro con Martha come una convulsione, una caduta dall’alto. La violenza dei sentimenti rompe il suo fragile guscio di “sicurezza”; piomba in abissi a lui fino ad allora sconosciuti. Alla fine percepisce il circondario come nient’altro che uno sfondo macabro al suo declino e alla sua caduta. Convinto che l’intera città sia stata penetrata dai “non morti”, si barrica in casa. Ma è proprio lì che trova seduti i suoi pallidi vicini, e soprattutto lì si è sistemato Mr. Tepesch, il vecchio vampiro: è una cospirazione accuratamente ordita. Nel frattempo i legami di Martha con il vicinato si rafforzano sempre più. Karl viene trascinato in un gorgo micidiale che non potrà non concludersi che nel sangue.
 
SIGNERS KOFFER (La Valigia di Signer), 1996, 35mm, colore e b/n, 80’
 
Signers Koffer (La valigia di Signer) è una sorta di film on the road che ci porta attraverso l’Europa. Dalle Alpi svizzere alla Polonia orientale, da Stromboli all’Islanda. Sempre seguendo il magico “groove” del paesaggio. Un tentativo di vasta portata di trovare l’ideale velocità di viaggio. Roman Signer usa la sua personalissima valigia di trucchi per segnare le tappe lungo il cammino: operazioni sorprendentemente semplici colme di umorismo sottile. Ma il film è anche esplorazione di stati mentali. Un percorso da funambolo fra lo stravagante e il malinconico. Il pericolo – sia fisico sia psicologico – diventa stimolo per i sensi. Cadute improvvise, bruschi cambiamenti d’umore modellano il ritmo e l’atmosfera di questo viaggio cinematografico.
 
GRIMSEL – EIN AUGENSCHEIN, (Grimsel – Un’indagine) 1990, 16mm/DVD, colore, 50’
 
Grimsel- West era il nome del progetto per l’espansione di una centrale idroelettrica nella Valle di Hasli. Presentato il 30 giugno del 1988, al momento la sua realizzazione sembra piuttosto improbabile. Concepito in origine per esprimere opposizione alla costruzione di una nuova diga, il film prova a sondare la corrente sotterranea di malcontento causata da questi progetti di sfruttamento dell’ambiente.
 
 
 
 
 
ROMAN SIGNER ZüNDSCHNUR (Miccia – performance di R. Signer), 1990, VHS, S-VHS/DVD, b/n, 22’
 
A partire dalla stazione ferroviaria di Appenzello, una miccia viene posata lungo i 20,06 km di lunghezza della linea ferroviaria Appenzello-Gais-San Gallo, e per 35 giorni brucia percorrendo i binari ad una velocità di 150 sec/m.
L’artista Roman Signer dà fuoco alla miccia servendosi di polvere nera alle 16.00 dell’11 settembre 1989, e porta a termine l’azione con un analogo segnale di fumo alla stazione di San Gallo alle 12.04 del 15 ottobre. I minuti finali vengono accompagnati da una composizione musicale di Peter Groll, eseguita dai componenti della banda di ottoni Musikgesellschaft Harmonie di Appenzello.
 
KICK THAT HABIT (Liberati da quell’abitudine), 1989, 16mm/Digi Beta, colore, b/n, 45’
 
Kick That Habit non è né il ritratto convenzionale di un musicista, né una spiegazione psichedelica della Recycling Noise Music o un video abbellito da fronzoli documentaristici. È un tentativo sottile di intrecciare un mondo espressivo visivo ed uno acustico che riesce a creare una sintesi ben riuscita. Il ritratto dei due musicisti (Norbert Möslang e Andy Guhl) che riciclano apparecchi elettronici gettati via per produrre suoni innovativi non è che il punto di partenza per una ricerca enigmatica di mondi esperienziali perduti, distrutti, disordinati. Le riprese delle prove e dei concerti dei due musicisti vengono contrapposte a frammenti visivi di ricordi del regista. Il senso di condanna che Peter Liechti riesce a estrarre dagli ordinari avvenimenti quotidiani è anche estremamente percepibile nella musica. Queste parti autonome si intrecciano con “Ausflug ins Gerbig”, dall’Alpstein al Lago di Costanza – due magici pilastri che delimitano la Svizzera orientale, regione nativa sia di Liechti sia dei musicisti.
 
THÉÂTRE DE L’ESPÉRANCE, 1987, 16mm/DVD, colore, 19’
 
Pace nel mondo, disarmo e riarmo sono frasi trite, e le immagini che vediamo in televisione e sui giornali sono immagini trite. È stato con questo pensiero che ho voluto – con non poca gioia – riportare all’attenzione il vertice di Ginevra fra Reagan e Gorbaciov… il film fa rivivere quei giorni passati con la massima precisione possibile, in conformità con le straordinarie immagini tremolanti che mi sono rimaste impresse nella memoria. Ho messo insieme parte del materiale raccolto come spettatore a Ginevra, ma ho anche ritoccato le vecchie immagini televisive fino a ridurle all’obbedienza. La cornice alla storia mi è stata fornita da Roman Signer: ritornello, commento e aria fresca”. Peter Liechti
 
TAUWETTER (Disgelo primaverile), 1987, 16mm/DVD, colore, 8’
 
Quando la neve si scioglie e le colline dell’Appenzello sono macchiettate di verde e di bianco, lentamente i secchi d’acqua vanno su e giù lungo i pendii. Dopo un certo tempo, questo oscillare gentile diventa un violento agitarsi. Degli spari risuonano, i secchi vengono forati. Lentamente l’acqua inizia a scorrere. Questo è il culmine di un rituale che ha inizio nelle profondità delle viscere della montagna. Poi gli zampilli schizzano sul terreno in disgelo e l’acqua comincia a uscire a fiotti, facendo quasi straripare il pozzo a valle…
 
AUSFLUG INS GEBIRG (Escursioni Alpine) 1986, S-8 su 16mm/DVD, colore, 33’
 
Un uomo va in vacanza in un paese limitrofo non identificato. L’atmosfera oppressiva delle Alpi è la controparte ideale al cupo stato d’animo che si porta dietro: stufo delle Alpi, stufo della civiltà, stufo della diffusa emntalità… a volte tanto disinibito malumore può essere divertente. Queste escursioni in montagna gli servono. Ha bisogno della rabbia per comprendere la propria ansia.
 
SENKRECHT/WAAGRECHT (Verticale/Orizzontale), 1985, S-8 su16mm/DVD, colore, b/n, 8’
 
Nelle loro successioni di movimenti ed eventi, le azioni di Roman Signer sono concepite come sculture spazio-temporali. In conformità con le opposte direzioni prese in queste testimonianze, il film si chiama semplicemente Senkrecht/Waagrecht (Verticale/Orizzontale). Tale tendenza oppositiva è sottolineata dagli esterni: inverno/ghiaccio/acqua/estate/nuvole/aria. Il “commento”alla storia è fornito dai segni astratti del linguaggio dei segni utilizzato dai non udenti e soprattutto dalla musica di Möslang/Guhl.
 
 
Si ringraziano:
 
Peter Liechti, Norbert Möslang
Hanna Bruhin, Events & Programmes SWISS FILMS, Zurigo
Ruth Theus Baldassarre, Ambasciata di Svizzera, Roma
Salvatore Lacagnina e Elena Catuogno, Istituto Svizzero, Roma
Roman e Aleksandra Signer, San Gallo, Svizzera
Juan Mateo Lupin, organizzazione e logistica
Lilith Mazzocchi, grafica
Alessandra Spirito, traduzioni
Chiara Roccasecca, Stefania Fantigrossi, Stefano Tinto
 
 
Il progetto è realizzato in cooperazione con SWISS FILMS, agenzia di promozione del cinema svizzero
e con il patrocinio e il sostegno dell'Ambasciata di Svizzera in Italia e dell’Istituto Svizzero.
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