"Roma in salsa noir". Incontro con Marco Risi e il cast di "Cha Cha Cha"

Marco Risi con Luca Argentero sul set di Cha cha cha

Il regista presenta a Roma questa sua altra immersione nel cinema di genere assieme ai protagonisti Luca Argentero, Eva Herzigova, Claudio Amendola e Pippo Del Bono. E' l'ultimo film del direttore della fotografia Marco Onorato, a cui è dedicato, scomparso il 2 giugno 2012. In sala dal 20 giugno

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Marco Risi con Luca Argentero sul set di Cha cha chaMarco Risi presenta a Roma il suo ultimo film Cha cha cha, altra immersione nel cinema di genere, assieme ai protagonisti Luca Argentero, Eva Herzigova, Claudio Amendola e Pippo Del Bono. E' l'ultimo film del direttore della fotografia Marco Onorato, a cui è dedicato, scomparso il 2 giugno 2012. In sala dal 20 giugno.

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Cha cha cha esce quasi subito dopo La grande bellezza di Sorrentino. E, da questo punto di vista, viene subito in mente un confronto nell'approccio diverso di filmare Roma. Qui però c'è come protagonista un investigatore privato

Marco Risi: Non sapevo che Sorrentino stava facendo un film su Roma mentre giravamo. Tra l’altro l'ho visto ed è bellissimo. Poi la figura dell’investigatore privato mi ha sempre affascinato proprio per il suo lato romantico e la sua solitudine. Elliot Gould ne Il lungo addio di Robert Altman aveva un gatto che gli faceva compagnia. Qui invece Argentero ha un cane con una gamba sola. Quanti se lo terrebbero? Poi mi hanno sempre attratto i romanzi di Chandler su Philip Marlowe.

Un altro aspetto che poi ho voluto mettere a fuoco è questo amore sottotraccia. Con la figura di Eva Herzigova che vuole essere una sorta di Grace Kelly e Kim Basinger insieme. Mi piacciono anche i rapporti con i 'cattivi’ con Claudio Amendola  che dice una delle battute più importanti del film: “Che cazzo di paese”. Oppure anche il personaggio di Pippo Del Bono che agisce nell’ombra ma ha un enorme potere.

 

 

Marco Risi con Eva Herzigova sul set di Cha cha chaIl lavoro con i caratteristi?

Marco Risi: C’era chi diceva “Non esistono piccoli ruoli, esistono piccoli attori”. Invece qui ho avuto grandi attori anche in piccoli ruoli, come Marco Leonardi e Bebo Storti a cui scricchiola una scarpa che è una citazione di Il muro di gomma.

 

 

Era già questa l'origine del progetto, cioè una sorta di film di genere, quasi noir notturno?

Marco Risi: All’inizio volevamo fare un film sulla trattativa Stato-mafia e ho incontrato anche Antonio Ingroia e Massimo Ciancimino. Poi invece il progetto è dirottato sul modo di raccontare questo paese attraverso gli occhi di un investigatore privato.

 

 

Ci può essere qualche riferimento al polar francese, che viene in mente guardando l'inseguimento in metropolitana?

Marco Risi: I francesi girano molto in metropolitana. Forse perché gli funziona bene. Quando vado a Parigi vorrei stare sempre li sotto (ride). Non so se ho pensato ai francesi, forse no.

 

 

Ci sarà un seguito?

Se incassa più di 10 milioni di dollari forse sì. E lo sguardo di Eva Herzigova forse merita un sequel.

 

 

Quali difficoltà ci sono state nel girare la scena con l'intrusione in casa dell'investigatorte mentre lui è sotto la doccia?

Luca Argentero:  Forse è una delle scene preparate con più attenzione. Io ero preoccupato dell’efficacia della scena poi dopo averla vista ero contento perché funzionava. Regalava adrenalina, buio, ombra

Marco Risi: Abbiamo girato 4 ore, con 4 macchine da presa. John Woo insegna. Forse gli americani una scena simile la fanno in 2 giorni ma il produttore Angelo Barbagallo ci ha detto di andare veloci (ride). Poi, proprio per quella scena, ho anche pensato a Il maratoneta (sia il libro sia il film) con  il protagonista nel bagno, da solo , che sente i rumori. 

 

 

claudio amendola in Cha cha chaL'ambiguità del poliziotto interpretato da Claudio Amendola?

Marco Risi: E’ un altro di quei personaggi ambigui che mi affascinano. Non si capisce bene infatti se il poliziotto sia dalla parte giusta o no. Può essere anche una delle facce di questo paese. Quando vedevo i film di mio padre, per esempio,  non mi divertivo tanto perché vedevo le cose marce dell'Italia. Per esempio In nome del popolo italiano, che era del 1971, ha in qualche modo anticipato Mani Pulite.

 

 

Il lavoro dei protagonisti sui loro personaggi?

Claudio Amendola: La gioia di fare un film con Marco era tanta. Era passato tanto tempo da Mery per sempre e poi ultimamente sono stato lontano dal cinema. Marco mi ha dato un personaggio doppio che ogni attore vorrebbe fare. E poi ho scoperto un attore bravo e intelligente come Luca Argentero che è stato l’unico che mi ha menato in 32 anni e ha la voglia di fare questo mestiere che invece a me da un po’ è passata.

Eva Herzigova: (si emoziona). Questa opportunità mi è caduta dal cielo. Avevo poi un ruolo in cui non dovevo fare vedere neanche una spalla. Il mio personaggio era pieno di dolore e di rabbia.  E la sceneggiatura era scritta benissimo

Marco Risi: Il ruolo di Michelle doveva essere interpretato da un’attrice straniera. Ho fatto anche i provini con altre. Poi in un albergo di Londra abbiamo fatto un provino (tra cui la scena in cui butta all'aria il dossier sul figlio) e lì ho visto la sua forza e capito  che ce l’avrebbe fatta a fare questo personaggio

 

 

In Cha cha cha ci sono anche frammenti di commedia. In che stato si trova oggi?

Marco Risi: La commedia ultimamente ha perso il graffio degli anni d'oro, che è durato, diciamo, fino al 1975. Una volta ho parlato di questo con Scarpelli e lui mi ha detto che alla fine degli anni '70 non si poteva più ridere di certe cose. Lì per lì non ero d'accordo. Oggi, tra i registi migliori di commedie, c'è Paolo Virzì. E ho trovato delle cose interessanti anche in Viva l'Italia. Del resto oggi è difficile trovare attori come Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi.

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