SOUNDTRACKS – Her – Spike Jonze
La colonna sonora di Her, composta da Arcade Fire e Owen Pallett, tende a far risaltare la natura intima del rapporto tra i due protagonisti, optando per la scelta di strumenti “classici” come il piano e gli archi e riducendo al minimo l'uso di synth o dispositivi musicali che rimandino alla dimensione futuristica ipotizzata dal regista.
"I'm lying on the moon
My dear, I'll be there soon
It's a quiet and starry place
Time's we're swallowed up
In space we're here a million miles away"
The Moon Song – Karen O
«Esegui una canzone malinconica». In questa frase, all'apparenza irrilevante, pronunciata all'inizio del film, Spike Jonze ci da le coordinate per decifrare Her e il suo protagonista: Theodore Twombly (Joaquin Phoenix). Un imperativo e un aggettivo che racchiudono e intrecciano i due temi attorno ai quali si sviluppa la pellicola. Theodore vive nella Los Angeles del 2025, in un futuro più prossimo di quanto forse immaginiamo, dove gli uomini possono comunicare con i loro computer e dispositivi elettronici direttamente da un'auricolare. Lavora per un sito web, BeautifulHandWrittenLetters.Com, per il quale scrive lettere d'amore commissionategli da sconosciuti che non riescono ad esprimere i propri sentimenti, servendosi del talento di “ghost writers” per esternare ciò che provano. Theodore, abilissimo nell'immedesimarsi nelle emozioni altrui, sta affrontando il divorzio da Catherine (Rooney Mara), rimandando la firma delle carte che sanciscono la loro separazione definitiva, incapace di gestire la sua emotività. La richiesta di una canzone malinconica al proprio dispositivo altro non è che il nutrimento del quale si serve per alimentare il suo stato d'animo infelice. Theodore è mosso da una profonda empatia. Quest'ultima se da una parte facilita il suo lavoro, dall'altra lo condanna a quello stato d'animo nostalgico, esemplificato da Jonze attraverso i flashback del matrimonio con Catherine, che lo porta a limitare al minimo i contatti con gli altri. Il suo esilio volontario termina quando decide di provare un nuovo sistema operativo, Samantha (Scarlett Johansson), dotato di un'intelligenza artificiale in continua evoluzione, basato sull'intuito ed in grado di crescere attraverso le proprie esperienze. Se, inizialmente, il suo ruolo è limitato alla riorganizzazione del lavoro o della posta di Theodore, in breve tempo Samantha si trasforma in una confidente con la quale condividere pensieri o progetti. La sua è un' influenza positiva, stimolante, che parallelamente la fa progredire nel suo sviluppo e permette a Theodore di mettere in atto cambiamenti significativi nella sua vita. É in questo contesto che Spike Jonze, Premio Oscar per la miglior sceneggiatura, descrive l'innamoramento tra un essere umano e un sistema operativo, mostrandoci le varie fasi entro le quali si struttura il rapporto.
Jonze, nella sua eclettica carriera, dalla regia di videoclip per artisti molto dissimili (Björk, Fat Boy Slim, Weezer, Kanye West) all'editoria (Dirt, Grand Royal Magazine), aveva già immaginato la convivenza e l'interazione tra esseri umani e macchine. Nel corto I'm Here del 2010, il regista ci mostra robot e uomini che vivono in una Los Angeles a noi contemporanea. Se qui si concentra nel mostrare la relazione tra due androidi, il bibliotecario Sheldon e la ribelle Francesca, in Her si spinge oltre, tratteggiando una storia d'amore basata su un'assenza fisica. Samantha, nonostante sia un'entità incorporea, nel suo continuo evolversi, manifesta però emozioni e bisogni umani, arrivando lei stessa a provare malinconia per qualcosa che non sarà mai. L'incapacità di relazionarsi con il reale di Theodore si fonde dunque con l'impossibilità di tramutarsi in un'entità vivente di Samantha, portandoli a condividere le proprie mancanze.
L'idea della sceneggiatura nasce in Jonze da una doppia ispirazione. La lettura, oltre dieci anni fa, di un articolo incentrato sulle conseguenze sociali dovute alla nascita della messaggistica istantanea e la visione di Synedoche, New York, il primo lungometraggio dello sceneggiatore Charlie Kaufman, lo stesso di Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee. Analizzando la filmografia di Jonze è evidente come i suoi protagonisti si rapportino costantemente al doppio, al molteplice, creando loro stessi dei prolungamenti reali o immaginari (dalle marionette alle creature selvagge) dei quali finiscono per perderne il controllo. Se nelle prime due pellicole questo aspetto ha una valenza prevalentemente negativa, già con Il paese delle creature selvagge assistiamo ad un'inversione di marcia che si assesta nel finale di Her.
Inoltre, in due occasioni, sarà quest'ultima a scrivere delle melodie che fotografino quei momenti condivisi insieme. I fratelli Butler, con i quali Jonze aveva già lavorato nella stesura della sceneggiatura del corto Scene from The Suburbs ispirato dal loro terzo album in studio, costruiscono una partitura ad andamento circolare, decostruendo per il film anche due brani presenti in Reflektor, loro ultimo disco. Partendo da brani come Sleepwalker, Milk and Honey e Loneliness # 3, distinti da un utilizzo costante e solido di synth e sonorità elettroniche che fanno da sfondo alle inquadrature di un Theodore solo ed infelice, si spostano con Divorce Papers, Morning Talk (Super – Symmetry) e Photograph verso l'armoniosa unione di archi e piano, modulandoli diversamente a seconda che si tratti di momenti di tristezza (il ricordo di Catherine) o di delicatezza, per ritornare alla distorsione del synth di Milk and Honey (Alan Watts & 641) quando Theodore scopre le conversazioni di Samantha con un altro S.O. basato sulla figura del filosofo inglese Alan Watts. In sostanza la partitura segue le varie fasi che contraddistinguono una storia d'amore, dall'iniziale esaltazione per un sentimento appena nato, passando per passione, gelosia e incomprensioni.
La scelta delle musiche non originali rafforza ulteriormente la peculiarità del loro rapporto. Quando Theodore va all'appuntamento al buio con l'affascinante Amelia (Olivia Wilde) la canzone che si sente al ristorante è la versione remix di
Track listing:
Part One – Arcade Fire
Sleepwalker
Milk & Honey
Loneliness #3 (Night Talking)
Divorce Papers
Morning Talk/Supersymmetry
Some Other Place
Song On The Beach
Loneliness #4 (Other People’s Letters)
Owl
Photograph
Milk & Honey (Alan Watts & 641)
We’re All Leaving
Dimensions
Part Two – Various Artists
Off You – The Breeders
When You Know You're Gonna Die – Arcade Fire
Cleopatra in New York (Zim Zam Mix) – Nickodemus
Alien Child – Will Collins
Super Symmetry – Arcade Fire
Magnesium – N.A.S.A.
I'm So Glad – Entrance
The Moon Song – Scarlett Johansson and Joaquin Phoenix
Racing Turtles – Barrie Gledden, Tim Reilly and Jason Pedder
8 Bit Disco No. 3 – Philip Guyler
Need Your Love So Bad – Little Willie John
Sure of Love – The Chantels
Dimensions – Arcade Fire
The Moon Song – Karen O.