SOUNDTRACKS – Le Ardenne, di Robin Pront

Robin Pront opta esclusivamente per brani techno. Una musica veloce, sintetica, assordante dove non c’è spazio per la comunicazione. Con quattro composizioni originali firmate da Hendrik Willemyns

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A due anni di distanza dalla sua realizzazione arriva anche nelle nostre sale Le Ardenne, lungometraggio d’esordio di Robin Pront presentato con una buona accoglienza al Festival di Toronto 2015 ed inserito nella rosa delle pellicole candidate a rappresentare il Belgio nella categoria miglior film straniero dell’89ª edizione degli Academy Awards. Un thriller dalle tinte noir che si snoda attorno alle vite criminali di due fratelli di Anversa, Dave (Jeroen Perceval) e Kenneth (Kevin Janssens), e di un amore conteso per Sylvie (Veerle Baetens). Un colpo andato storto frantuma quella quotidianità vissuta al limite mandando Kenneth in galera per quattro anni. Lasso di tempo nel quale il fratello e l’ex compagna s’innamorano sognando di vivere “una vita noiosa” lontano da eccessi, dipendenze e malavita. L’uscita di prigione dell’uomo, impulsivo quanto violento, scatena una lenta reazione a catena che sfocerà in un epilogo senza vincitori.

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Una struttura narrativa che ha il retrogusto della tragedia antica nella quale sono ravvisabili le influenze teatrali della pièce scritta dallo stesso Perceval e dalla quale Robin Pront ha tratto ispirazione per il suo primo film dopo il debutto al cortometraggio nel 2008. Una pellicola nella quale Anversa assume contorni simili a quelli della periferia degradata di una città statunitense qualsiasi, tra palazzoni/alveare e diner dalle luci al neon. Proprio la fotografia glacialmente incandescente di Robrecht Heyvaert conferisce al lavoro

le ardenne2di Pront sfumature cromatiche tali da rafforzarne le atmosfere cupe e inquiete che gravitano attorno ai protagonisti. Ritmicamente suddiviso in due sezioni, Le Ardenne, si muove tra la lentezza della prima parte, sottolineata da movimenti ovattati ed inquadrature fisse, ed una seconda più concitata dove la macchina a mano contribuisce ad accentuare quel senso di tensione che percorre l’intera durata del film.

Quelli di Dave, Kenneth e Sylvie sono destini già scritti. Redenzione e cambiamento possibilità abortite, passato e futuro dimensioni sospese nel ricordo e nell’illusione. Il titolo stesso, oltre ad omaggiare il cinema dei Dardenne nella versione originale, rimanda all’unica parentesi di felicità vissuta dai due fratelli durante l’infanzia e che farà da palcoscenico all’atto finale di una rivalità sopita ed alimentata nell’ombra. Se Veerle Baetens in Alabama Monroe di Felix Van Groeningen si immergeva nelle melodie country del bluegrass per sfogare il suo dolore, ne Le Ardenne anche la musica rimarca l’impossibilità di crescita dei suoi protagonisti. Oltre alle quattro composizioni originali firmate da Hendrik Willemyns (melodie tese, elettroniche, cupe), Robin Pront opta esclusivamente per brani techno. Una musica veloce, sintetica, assordante dove non c’è spazio per la comunicazione. Il volume troppo è alto ed il ritmo troppo serrato per permettere una comprensione reciproca. Inoltre la drum machine alla base di brani come Supersaw di DJ Furax, Hit Hard di Robert Armani o The house of the house di Cherrymoon Trax diventa metafora sonora perfetta per rappresentare lo spirito animalesco di Kenneth che fagocita drammaticamente chiunque graviti attorno a lui.


Tacklist:

In the deep end – H. Willemyns & B. Fevery
Car Wash – H. Willemyns
Container – H. Willemyns
Precious Cargo – H. Willemyns
Supersaw – DJ Furax
Hit Hard – Robert Armani
Frequency Test – Strong Heads
The house of the house – Cherrymoon Trax
The first rebirth – Jones & Stephenson
Tombe la niege – Adamo
Blow the speakers – The Moon
Destiny – Insider
Rigor Mortis (I love you) – Flesh & Bones
Stereo Murders – Marshall Masters
I laat je nooit meer gaan – David Vandyck

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