SOUNDTRACKS – The Circle, di Danny Elfman

Le composizioni di Danny Elfman ben sintetizzano le tensione verso il Cerchio che attrae la protagonista e l’aspetto emotivo e personale sempre più sacrificato in nome di una connessione assoluta

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“Metal Guru is it you, Metal Guru is it you
Sitting there in your armor plated chair, oh yeah
Metal Guru is it true, Metal Guru is it true
All alone without a telephone, oh yeah”

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“Metal Guru” – Marc Bolan & T.Rex

Era il 2013 quando Dave Eggers pubblicò The Circle, romanzo di finzione più reale della realtà a lui contemporanea. Al centro della storia Mae Holland, giovane ed insoddisfatta impiegata aziendale imprigionata nella sua cittadina la cui vita cambia radicalmente grazie ad un posto di lavoro al Cerchio. Ed è qui che il futuro s’insinua tra le pagine del libro di Eggers che dimostra ancora una volta di essere davvero un formidabile genio. Il Cerchio è la più grande, potente e tentacolare azienda di telecomunicazioni americana le cui idee stanno rivoluzionato la quotidianità di milioni di cittadini accorciando sempre di più la distanza tra assenza di privacy e distopia. All’indomani dell’uscita del romanzo furono in molti a suggerire che il suo autore avesse avuto accesso ai progetti venturi delle grandi aziende o piattaforme social, da Apple a Facebook, per tratteggiare quelle inserite nel suo libro. Da TruYou, account nel quale condensare ogni password o sistema di pagamento di un singolo individuo, a SeeChange, discreta microcamera con la quale riprendere in diretta h24 un qualsiasi luogo del mondo o la nostra quotidianità. Invenzioni che a soli quattro anni di distanza hanno già, in parte, preso vita (basti pensare alle dirette di Periscope o Facebook Live).

The-Circle-

Sarà (anche) per questo che la trasposizione cinematografica di James Ponsoldt ha il retrogusto del “superato”. Una parentesi temporale brevissima eppure sufficiente a rendere il contenuto del profetico romanzo già qui, già reale. Questo senza nulla togliere all’indiscussa quantità di spunti di riflessione sul nostro presente e le conseguenze di un uso scellerato dei mezzi a nostra disposizione (omicidi/suicidi/stupri in diretta o la mutazione del cartesiano “penso dunque sono” in “posto dunque sono”) contrapposte ai suoi benefici. Il regista torna a confrontarsi con un testo letterario a due anni da The End of the Tour nel quale ci regalava un road movie indietro nel tempo insieme a David Foster Wallace. Qui, invece, la direzione è in avanti ma le atmosfere da thriller futuristico che aleggiano nel romanzo di Dave Eggers si perdono in una sceneggiatura troppo frettolosa nell’anticipare importanti snodi narrativi o nel sacrificare personaggi chiave (su tutti il Ty di John Boyega). A ristabilire quella convivenza di frenesia, eccitazione, tensione e pericolo che caratterizza la nuova vita di Mae (Emma Watson) al Cerchio ci pensa la colonna sonora firmata da Danny Elfman, qui alla seconda collaborazione con il regista dopo il già citato The End of the Tour.

 

the-circleNome noto nell’ambito delle colonne sonore, tanto da vantare un proficuo sodalizio professionale e umano con Tim Burton fin dall’esordio del regista californiano, Elfman ha sempre spaziato tra i generi cinematografici unendo alto e basso, blockbuster e cinema indipendente (Edward mani di forbici, Will Hunting, Il lato positivo, Cinquanta sfumature di grigio, Avenger: Age of Ultron). Per The Circle dà vita ad una partitura musicale caratterizzata dall’uso di elementi elettronici, synth e tappeti musicali capaci di evocare l’universo tecnologico nel quale è immersa Mae (Wonderland, Happy Little Robots, Upgrade, Fog Attack) contrapponendoli all’uso di violino e pianoforte (Inner Sanctum, Lonely Kayak, Toilet Talk). Un’insieme che ben sintetizza le tensione verso il Cerchio che attrae la protagonista e l’aspetto emotivo e personale sempre più sacrificato in nome di una connessione assoluta. Alla partitura originale, inoltre, The Circle affianca brani non originali che spaziano dal glam rock di Metal Guru di Marc Bolan & T.Rex all’indie rock di Songs: Ohia con Farewell Transmission fino alla profetica cover di Private Eyes intonata da Lenachka.

 

Tracklist:

1. Into a Circle
2. Wonderland
3. Happy Little Robots
4. Inner Sanctum
5. Lonely Kayak
6. Aftermath
7. Upgrade
8. Panic Text
9. Conspiracy
10. Chasing Amy
11. Fog Attack
12. Stolen Kayak
13. Finding Mercer
14. Toilet Talk
15. Intake
16. Ascension
17. Mae Takes Over
18. Simple Gifts – Jónsi
19. More Happy Little Robots (Bonus Track)
20. Return to Wonderland (Bonus Track)
21. Happy Love Theme (Bonus Track)

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