#TFF34 – Emanuela Martini, Davide Oberto e Massimo Causo presentano il programma

Presentato il programma ufficiale del Torino Film Festival 34: ecco le parole di Emanuela Martini, Davide Oberto e Massimo Causo

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Come il cinema ha immaginato il futuro? Prosegue anche quest’anno al Torino Film Festival la retrospettiva Cose che verranno. La Terra vista dal cinema, e per il direttore artistico Emanuela Martini rimane questa la stella polare da cui partire per introdurre il ricco programma della trentaquattresima edizione. Del resto questa è un’edizione che nasce all’insegna dei grandi direttori della fotografia: Ed Lachman presidente di giuria e Christopher Doyle come Gran Premio Torino, due grandi creatori di immagini e due sguardi (da) sempre puntati al futuro. Per Emanuela Martini, quindi, “è stato un lavoro lungo e bello quello di selezionare questi 158 film tra i ben 4000 visionati. Un numero che, vi assicuro, cresce di anno in anno. Il Festival, come sapete, si aprirà con Between Us di Rafael Palacio Illingworth. Cinema americano indipendente, come piace a noi, come del resto nella tradizione di Torino. I 15 film in concorso (in realtà molti di più meritavano questa vetrina, ma per fare lavorare al meglio la giuria era giusto limitarsi nel numero), sono espressione di molte diversità: si dividono per generi, tensioni, stili e tendenze che stanno raccontando il nostro tempo. C’è per esempio molta America latina, che sta diventando una costante di tanti Festival internazionali degli ultimi anni.”

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buUn programma quantitativamente molto ricco, si diceva, “anche perché con la sezione Festa Mobile ci piace continuare proporre al pubblico torinese (e anche a tutti gli addetti ai lavori che magari non hanno avuto modo di vederli) i migliori film che abbiamo visto in molti Festival internazionali. Partendo per esempio dal grande ritorno di Isabelle Huppert che con Elle di Paul Verhoeven e L’avenir di Mia Hansen-Løve ci ha regalato due grandi interpretazioni da protagonista. Poi ci sono le 8 ore di A Lullaby To The Sorrowful Mystery di Lav Diaz, un film che sembra fatto apposta per il Festival di Torino. Poi un film straordinariamente interessante da vedere proprio oggi: Free State Jones di Gary Ross, una storia ambientata nel Mississippi dopo la Guerra Civile che illumina tante dinamiche americane odierne. E non dimentichiamo la straordinaria storia di Sully di Clint Eastwood che torna a Torino. Voglio poi ricordare Kate Plays Christine di Robert Greene interpretato da Kate Lyn Sheil: film su un’attrice che si prepara a interpretare il ruolo di Christine Chubbuck, ossia la giornalista americana che si suicidò in diretta nel 1975 e che ha idealmente ispirato anche Quinto Potere di Sydney Lumet, seguendone tutto il processo di costruzione del personaggio. Ed è un film importante che crea un filo diretto con Christine, film che è invece in concorso e ispirato sempre alla storia di Christine Chubbuck.”

Davide Oberto presenta invece la sezione TFFdoc: “come sempre nelle sue due diramazioni (internazionale.doc e italiana.doc). Quest’anno presentiamo 11 film in internazionale.doc, 6 opere prime e poi un focus puntato sull’amore. E mi piace ricordare due ospiti d’eccezione: Denis Lavant e Lou Castel, testimoni di un cinema che cova ancora sotto la brace e che in passato rifletteva in maniera straordinaria sulle immagini tra il reale e il cinema del reale. Voglio ricordare poi il ritorno a Torino di Wang Bing con Ta’ang e poi l’esordio alla regia dello scrittore Jonathan Little con Wrong Element“.

daguerrotype_01Massimo Causo presenta invece la sezione Onde, tradizionalmente la più sperimentale, che ama proporre percorsi paralleli tra “cineasti già affermati e sguardi giovanissimi, puntati sempre in avanti. Quest’anno presentiamo 18 film, 15 di Onde e i 3 di ArtRum. Vorrei iniziare con un film importante per noi, Daguerrotype di Kiyoshi Kurosawa, un horror gotico che si riallaccia a una tradizione più europea, oserei dire tra Franju e Bava. Presenteremo poi il bellissimo Sarah Winchester, Opera Fantome di Bertrand Bonello, film di poco più di venti minuti in qualche modo imparentato con l’ultimo Nocturama. Poi A Crackup at the Race Riots del collettivo belga Leo Gabin che, ispirandosi all’omonimo libro di Harmony Korine, ci immerge nel mondo degli youtubers e nell’immaginario dello streaming”. Una sezione che continua a proporre sguardi orgogliosamente di confine come quelli di J. Pedro Rodrigues (O Ornitòlogo) o Carlo Michele Schirinzi (Eclisse senza cielo) sino a Yuri Ancarani che sarà l’ospite di ArtRum e presenterà The Challenge.

Ecco il link per consultare il programma ufficiale. Appuntamento dal 18 al 26 novembre per immergersi ancora una volta nel cinema sotto la Mole.

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