VENEZIA 66 – "Lola", di Brillante Mendoza (Concorso)
Il regista filippino si allontana dalle tenebre sporche e violente di Kinatay, dalla radicalità stilistica del suo cinema precedente. Prende più tempo, attenua il frastuono del mondo, quell’uragano incontrollabile di voci e suoni che sembrava affossare tutto in un gorgo di infelicità. E’ come se non ricercasse più la densità dell’umanità che affolla il quadro, per lasciare il posto all’intensità delle emozioni

