24 FCAAAL – Einstein and Einstein, di Cao Baoping (Concorso lungometraggi)

Cao Baoping dimostra sin da subito la centralità delle proprie intenzioni centrando tutto il film sulla sua giovane protagonista. Il film racconta di un percorso di formazione e lo stile minimalista, mai lezioso, crea un silenzio sotterraneo nel quale ci sembra di ascoltare i pensieri della giovanissima protagonista.

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Il primissimo piano iniziale del film sul volto di Li Wan non può lasciare dubbi circa il perimetro di interesse che il non più giovanissimo regista ha deciso di circoscrivere nel realizzare il film.

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Li Wan conduce la vita con i nonni poiché i suoi genitori, separati, sono troppo impegnati, pare nel lavoro, non possono tenerla con loro. Il regalo di un cucciolo di cane, al quale sarà dato il nome di Einstein, le cambierà la vita. Quando il cane viene smarrito dal nonno Li Wan comprende la cattiveria degli adulti. Il nuovo cane, in sostituzione del primo, che si chiamerà anche lui Einstein, costituirà prova ulteriore di questa certezza. Ma intanto Li Wan cresce, ma conserva, nonostante tutto, una sua originaria disponibilità verso il mondo.

L’apparente tranquillità familiare in cui è immerso il film, sembra contrastare con i sentimenti che attraversano i suoi personaggi. La mite Li Wan e noi con lei, scopriamo solo lentamente, quale sia il suo posto nel mondo, il significato dei legami con le persone care, come va elaborato il risentimento per i torti subiti. Li Wan non è rancorosa, non è vendicativa e conserva una propria saggezza che la rende sempre e più pronta al perdono, alla disponibilità, perfino quando non è ricambiata in questi semplici e sinceri sentimenti. Sono i piccoli avvenimenti della giornata, degli anni, a renderla consapevole di una specie di solitudine esistenziale che ancora non sembra comprendere bene, perché non sa quale significato attribuirgli. Le promesse non mantenute del padre per una mostra di astronomia, scienza che affascina la piccola protagonista, la decisione di mandare il secondo cane responsabile di una presunta aggressione al viziatissimo fratellino, affinchè fosse cucinato nel ristorante specializzato in questo tipo di pietanze (ma poi si scopre che il cane era stato affidato ad un canile, ma era morto lo stesso lontano dalla sua padrona), la decisione di mangiare lo stufato di cane al pranzo con l’importante personaggio rispettato dai suoi genitori, sono tutte prove alle quali la ragazzina si sottopone come antidoto e protezione. Li Wan non reagisce, il proprio tormento è tutto interiore, personale, privato, quasi sia cosciente di una malattia della vita e dei passaggi necessari per rendersi immuni. Il regista lavora con stile minimalista, senza mai rendere lezioso il proprio lavoro. C’è un silenzio sotterraneo che sembra attraversare l’intera vicenda ed è in questa quiete  che sembra di ascoltare i pensieri della protagonista. Il film è dunque il racconto di una ragazzina che prova a trovare, con quotidiana fatica, il proprio posto nel mondo, affidandosi soltanto alle proprie forze, lavorando con intelligente costanza sui sentimenti di rivalsa, sul rancore che la potrebbe rendere distante e perduta. Li Wan è il ritratto di una adolescente che impara a conoscere la falsità degli adulti, la loro incapacità a mantenere le promesse, le debolezze mascherate da un falso e ipocrita autoritarismo. Attraverso questi ostacoli la ragazzina trova la misura della propria esistenza, comprendendo le difficoltà delle relazioni umane.

Li Wan si mette dunque alla prova e quando nel finale, riconoscerà il proprio cane, il primo, quello al quale era realmente affezionata, la prova sarà di non dare un dolore alla nuova padrona, fingendo di non riconoscerlo. Il passaggio all’età adulta è avvenuto, la sua disponibilità verso il mondo sembra essere ormai una struttura costante della sua vita e in questo nuovo assetto Li Wan proseguirà il proprio cammino.

Cao Baoping racconta abbassando tutti i toni del film e costruisce questo piccolo dramma adolescenziale che si trasforma in un percorso di crescita con una attenzione e una cura non comuni. Riuscire a trasferire sullo schermo con pochi ed essenziali tocchi, con gli sguardi, con le espressioni e con i movimenti silenziosi della macchina da presa, i pensieri e i sentimenti della protagonista può avvenire solo dopo un grandissimo e profondo lavoro sulla psicologia dei personaggi. Trasformare questo percorso, così accidentato, in un film che assomiglia ad una commedia dimostra le particolari capacità e la sensibilità narrativa del suo autore, complice il viso pulito e amabile di Cao Xinyue che interpreta con misura il personaggio della giovane protagonista.

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