LIBRI DI CINEMA – "C'era una volta il western. Immagini di una nazione", di Giampiero Frasca
Un'immersione nella mitologia western, nei meccanismi profondi di funzionamento di un genere “americano per eccellenza” che ha seguito, rispecchiato e, a volte, anticipato fedelmente gli sviluppi e le trasformazioni di una nazione. (Utet)
C’ERA UNA VOLTA IL WESTERN
Immagini di una nazione
Giampiero Frasca
Utet
Prima edizione: aprile 2007
347 pag. – 23,00 euro
Il western non occupa più quella centralità nell'immaginario quotidiano che deteneva anche soltanto una trentina di anni fa. Una prova poco scientifica potrebbe essere quella di osservare una qualunque sfilata di carnevale: una proliferazione di Spiderman, Superman, eroi del Wrestling, clown, zombie, personaggi degli anime giapponesi, i sempiterni pirati, sovrani, principi e cavalieri. E i cowboy e gli Zorro che infarcivano gli album di fotografie di qualunque bambino cresciuto durante gli anni 70?
Il western fu definito da André Bazin “ il cinema americano per eccellenza”. E sicuramente questo genere è stato un tipico prodotto della cultura americana, di cui ha seguito, rispecchiato e, a volte, anticipato fedelmente gli sviluppi e le trasformazioni, a partire dalla descrizione epica e grandiosa della conquista, lungo i cui mitologici sentieri progresso e barbarie si fronteggiavano incarnati dai cowboy e dagli indiani. Questo percorso evolutivo ha innervato il tessuto della nazione fino ad approdare all'universo crepuscolare e pessimista di Peckinpah ed Eastwood, immagine di un West in cui non esistono più eroi: metamorfosi che, osservando le contraddizioni del paese, rende il genere più vicino alla realtà storica e, allo stesso tempo, più in sintonia con un'America alla ricerca di una precisa identità.
Attraverso i suoi codici linguistici, la ripetizione degli schemi visivi e l'evoluzione della messa in scena, il western ha esibito la mitologia della società di cui ha cantato le gesta, indirizzando il pubblico verso una lettura compiaciuta dei valori collettivamente condivisi, ma anche osservato e registrato attentamente i mutamenti in atto nella nazione, le sue paure, i suoi dubbi.
C'era una volta il western ci racconta questo cammino: da La grande rapina al treno fino a Gli Spietati, da Soldato blu a Balla coi lupi, senza dimenticare Sergio Leone.
Un'immersione nella mitologia western, nei meccanismi profondi di funzionamento del genere.
INDICE
Prefazione – Fissando il sottopancia e stringendo le briglie
Capitolo 1 – L’eroe 3
1.1 L’eroe epico 18
1.2 L’eroe tragico 35
1.3 L’eroe separato 42
1.4 Appendice in forma di nota: figure della conciliazione 59
Capitolo 2 – Agenti del disordine 65
2.1 L’impetuoso contrasto della Natura: l’indiano 67
2.2 Primitivismo, opposizione e tentativi di assimilazione 73
2.3 Wilderness, assenza e accenni di minaccia 82
2.4 Breve storia di un punto di vista orbato 94
2.5 Il vizio e la corruzione nel contesto urbano: il villain 102
2.6 Dell’abiezione 110
2.7 Il fuorilegge giustificato: l’outlaw hero 124
Capitolo 3 – Rappresentazioni delle armi da fuoco 134
3.1 I tre livelli: tematico, narrativo, simbolico 142
3.1.1 La sicurezza della legalità, ovvero l’arroganza del potere 142
3.1.2 L’oggetto che ritorna: la presenza che motiva l’intreccio 149
3.1.3 L’immediatezza dell’evocazione, ossia il filtro del concetto 155
Capitolo 4 – Liturgia del duello 160
4.1 Geometrie 165
4.2 Il modello tripartito 179
4.3 Inserti, fuoricampo, ritardi e variazioni 194
4.4 Tre casi paradigmatici 200
Capitolo 5 – Rappresentazione della morte 206
5.1 La morte celata 213
5.2 La morte frazionata 228
5.3 Epifania della fine 234
Capitolo 6 – Profili del tempo 242
6.1 In principio fu la linearità 247
6.2 A spasso nel tempo 251
6.3 Figure della contrazione 263
6.4 Dilatare fino all’inerzia 266
Capitolo 7 – Note sul paesaggio 273
7.1 Il contemplativo solcato dal drammatico: il lirismo e l’epica 282
7.2 Lo squarcio dell’epica e la ridiscussione dello spazio 290
7.3 Allegorie dello spazio 296
Bibliografia 309
Indice analitico 323