Ailo – Un’avventura tra i ghiacci, di Guillaume Maidatchevsky

Un prodotto trascurabile che non riesce a restituire un’immagine credibile della natura, e nel quale dunque qualsiasi pretesa documentaristica crolla miseramente

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Era il 2006 quando il regista-biologo Luc Jacquet sorprese il mondo con il suo La marcia dei pinguini, documentario che narrava la marcia di migrazione di una colonia di pinguini imperatore verso zone adatte alla riproduzione e alla crescita dei piccoli. Il film fu coronato da un incredibile successo, culminato con il premio Oscar nella categoria per miglior Documentario.

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Con questo Ailo – Un’avventura tra i ghiacci l’esordiente regista Guillaume Maidatchevsky tenta qualcosa di simile raccontando 16 mesi di vita di una renna nei ghiacci di una Lapponia molto ben fotografata. Ma qui l’operazione appare artificiosa, eticamente discutibile, e alla fine inconcludente. Le renne e gli altri animali sono infatti stati tampinati per un anno o forse più, per poi furbescamente montare il materiale in modo da drammatizzare gli “eventi” e costruire una causalità fra essi in molti casi palesemente arbitraria.

Come è d’altronde artificioso ciò che viene fatto dire alla onnipresente voce narrante (in Italia affidata a Fabio Volo, con risultati assolutamente modesti) che il più delle volte interpreta certi comportamenti animali in modo troppo “umano”. Un esempio fra tanti, il passaggio in cui viene detto che la volpe delle nevi “vuole farsi una famiglia”.

Il risultato è un prodotto trascurabile che non riesce a restituire un’immagine credibile della natura, e nel quale qualsiasi pretesa documentaristica, anche quella minima che ci si potrebbe aspettare da un prodotto per l’infanzia, crolla miseramente.

 

Titolo originale: Ailo: une odyssée en Laponie
Regia: Guillaume Maidatchevsky
Distribuzione: Adler Entertainment
Durata: 86′
Origine: Francia, 2018

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1.4

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
2.5 (6 voti)
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