FESTIVAL DI ROMA 2012 – "Voglio tornare a domandarmi il perchè faccio film". Incontro con Marjane Satrapi

Dopo Persepolis e Pollo alle Prugne torna al cinema la regista iraniana (naturalizzata francese) Marjane Satrapi, questa volta per un progetto piccolo e veloce (La bande des jotas) che possa far tornare entusiasmo dopo "produzioni lunghe e faticose". Ma svela di stare già lavorando a un nuovo progetto, questa volta americano e probabilmente con grandi star… 

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Dopo Persepolis e Pollo alle Prugne torna al cinema la regista iraniana (naturalizzata francese) Marjane Satrapi, questa volta per un progetto piccolo e veloce (La bande des jotas) che possa far tornare entusiasmo dopo "produzioni lunghe e faticose". Ma svela di stare già lavorando a un nuovo progetto, questa volta americano e probabilmente con grandi star.

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Dopo i suoi precedenti 2 film con un tasso di impegno così elevato, perchè un progetto così giocoso?

Perchè è importante non dimenticare il perchè si fanno i film, e io non voglio lavorare sempre su progetti con grandi budget o con grandi temi, ogni tanto devo sciacquare la mia creatività. Anche in futuro farò sempre un piccolo film dopo i progetti ufficiali. In poche parole voglio sempre tornare a chiedermi "perchè desidero fare film?". Una grossa produzione ti mette addosso così tanta tensione che poi ho bisogno di tornare alle radici del mio divertimento. In questa caso non sapevamo nemmeno se il materiale girato potesse poi prendere la forma di un film, ma è stato bello sperimentare.

Quindi si distacca un po' dai filoni dominanti del cinema nel suo Paese d'origine?

Io non mi allontano mai dalle mie origini, ma non ne voglio certamente essere schiava. Nel senso che se sei iraniana non puoi occuparti di commedia per esempio. Ma in altri Paesi i registi fanno di tutto e io questo io voglio fare, sperimentare, fare cinema, questa volta mi andava di fare un film buffo. Che sia in Svezia, in Spagna o in Italia, poco cambia.

E che rapporti mantiene col suo paese?

Io sono iraniana, i miei vivono là, ma non ci metto piede da 13 anni. Non sono la persona giusta per dare giudizi sulla situazione in quel paese semplicemente perchè non ho informazioni dirette. Non voglio minimamente fare la falsa esperta politica o la pasionaria che vive a Parigi, non sarebbe giusto per le persone che ci vivono ancora in Iran. Anche se ovviamente io vivo in esilio, la nostalgia la sento eccome, mi mancano tante cose del mio Paese.

Si parla di un suo progetto americano, è vero?

Si, beh, dopo la nomination all'Oscar mi son arrivate un po' di offerte. Ma tutte relegate a storie orientali o virate al femminile, visto che sono una "donna orientale". Non mi piacevano, sino a quando è arrivata la storia giusta. Quella di un film chiamato "Le voci", la storia di uno psicopatico che quando non prende le sue medicine entra in mondi immaginari. Non so minimamente perchè mi sia stata offerta ma sono molto contenta. Le riprese inizieranno ad aprile in Germania.
 

Farà ancora film d'animazione?

Assolutamente no. Ci vuole così tanta pazienza, lavoro, tempo. Io sinceramente non ho tutta questa pazienza e abnegazione, sono una centometrista, mi piace la velocità. L'animazione è un processo troppo lungo.

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