inizioPartita – Martha is dead di Luca Dalco (PC)

Un videogioco horror che trova la sua forza nella grande cura al dettaglio e alla narrazione. Nonostante alcuni momenti ripetitivi resta uno dei prodotti italiani più interessanti degli ultimi anni.

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Oggetto di un dibattito sulla censura nei videogiochi, Martha is dead è il secondo progetto di LKA, studio di sviluppo di videogiochi italiano che ha deciso di ambientare l’opera nel paese in cui ha base: San Casciano in Val di Pesa.

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Nel luglio 1944, in piena Seconda guerra mondiale, Giulia, figlia di un generale tedesco con la passione per la fotografia, ritrova in riva al lago della Roncola il cadavere della sorella Martha. Da quel momento si dipana una trama di enigmi e misteri che getta le sue radici nel mondo del folklore popolare e del disturbo mentale. Giulia, scambiata dal resto della famiglia per la sorella, comincia progressivamente a perdere i contatti con la realtà, confondendo ciò che è vero dalla fantasia, fino a dissolvere la sua personalità in quella della sorella. L’unica creatura che sembra poter risolvere i suoi dubbi è la misteriosa dama bianca, il fantasma di una donna morta di femminicidio anni prima, e che ora si dice infesti il lago nutrendosi dell’anima di giovani fanciulle.

Anche in questo lavoro tornano alcuni elementi del precedente The town of light e che si dimostrano una cifra stilistica di LKA. L’interesse per la storia italiana, per la malattia mentale e per il dettaglio sono punti cardine di entrambi i videogiochi, e forniscono importanti chiavi di lettura dell’opera.

Sorprende l’estrema cura che il team ha riservato alla ricostruzione realistica delle ambientazioni e delle situazioni. Se The town of light era ambientato in un manicomio, l’ambientazione rurale di Martha is dead consente di portare il giocatore nell’esterno toscano, attraverso i campi di grano e foreste ricostruite in Unreal Engine.

L’attenzione per la ricostruzione realistica si riflette anche nel gameplay, diventandone a tratti fonte di frustrazione e di forza. Sono numerose le attività che Giulia può svolgere durante il gioco, tra cui fotografare, sviluppare diapositive, comunicare attraverso il telegrafo. Tutte sono riprodotte fedelmente, il giocatore può scegliere quali obiettivi, filtri e pellicole impostare sulla macchina d’epoca, può immergere le pellicole nel bagno di sviluppo e deve imparare la tabella morse per poter comunicare tramite telegrafo. Se a prima vista ciò è sorprendente e coinvolge proprio in virtù del livello di dettaglio, a lungo andare rischia di diventare un compito gravoso e ripetitivo, che interrompe la tensione della storia in momenti eccessivamente piatti. Forse sarebbe stato utile implementare maggiormente la funzione “salta” come è stato fatto solo per alcuni passaggi particolarmente lunghi, consentendo a chi lo desidera di concentrarsi unicamente sulla storia.

L’interattività e il realismo diventano punti di forza nelle violente sequenze di body horror in cui lo spettatore è costretto a mutilare il corpo della sorella per poter progredire nella storia. La scelta di costringere il giocatore a compiere ogni truculento atto è particolarmente efficace e, sebbene possa allontanare i più suscettibili, crea una situazione volutamente disagiante, costruendo sequenze fortemente metaforiche e intriganti, capaci di creare suspense e orrore.

Martha is dead non è un videogioco perfetto, è a tratti ripetitivo e alcune scelte stilistiche bloccano una tensione altrimenti ben costruita. Nonostante ciò, è uno dei prodotti italiani più interessanti degli ultimi anni, capace di coinvolgere per la sua vocazione narrativa, per l’attenzione quasi maniacale alla ricostruzione storica e al dettaglio. Portando sullo schermo scene disturbanti dal grande valore simbolico e artistico, riuscendo a trattare temi interessanti come le atrocità della guerra, il suicidio, l’autolesionismo e l’arte fotografica. Alcune riflessioni della protagonista («Una fotografia è insieme presente e passato, come un corpo morto») sembrano dialogare con le riflessioni sull’arte di Hans Belting, e dimostrano nuovamente l’ottimo lavoro di ricerca e scrittura svolto dal team LKA.

Requisiti minimi PC:

    • Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
    • Sistema operativo: Windows 10 64bit
    • Processore: Intel Core i5 o equivalente AMD
    • Memoria: 8 GB di RAM
    • Scheda video: Nvidia GTX 670 o AMD R9 270X
    • DirectX: Versione 11
    • Memoria: 30 GB di spazio disponibile
    • Note aggiuntive: Raccomandata l’installazione su SSD

Voto: 88/100
Tipologia: walking simulator, survival horror, avventura grafica
Sviluppatore: LKA
Distributore: Wired productions

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