La vita è un sogno, di Richard Linklater

Una storia di formazione ambientata in un unica giornata in un film fatto di attese, molto scritto ma che sembra improvvisato. Tra le migliori del regista. Stanotte, ore 00.05, Sky Comedy

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Dazed and Confused i protagonisti di La vita è un sogno, titolo originale già emblematico che riprende il brano dei Led Zeppelin. Ma sono anche al centro di una giornata e di una notte indimenticabile mostrati attraverso un cinema qui ancora magicamente sospeso tra l’euforia, la paura, la felicità e la rabbia di quello che sta accadendo e il ricordo di ciò che è avvenuto. Non c’è fortunatamente una voce-off che racconta ma si è immediatamente catapultati nell’ultimo giorno di scuola di un liceo ad Austin in Texas nel 1976. In attesa dell’estate e delle vacanze gli studenti più grandi bullizzano le matricole. I bersagli principali sono Mitch e Sabrina ma saranno poi presi sotto la protezione di due studenti più grandi, Randall “Pink” Floyd e Jodi, sorella di Mitch.

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Dal giorno alla notte. Uno schema che in questo terzo lungometraggio di Linklater si ripeterà anche nel film successivo, Prima dell’alba. Lo schema è simile: un’apparente improvvisazione per catturare le emozioni e gli stati d’animo dei protagonisti e soprattutto la fuggevolezza dei sentimenti. Il cinema di Linklater in realtà è sempre molto scritto ma sia in questo film che il successivo hanno il grande merito di farsi assorbire completamente dai personaggi, di essere inizialmente diffidenti con loro e poi di entrarci gradualmente in confidenza.

Malgrado il brutto doppiaggio della versione italiana, La vita è un sogno mantiene la sua energia, che si sprigiona a partire dai titoli di testa con il Sweet Emotion degli Aerosmith, proprio la band che indica l’unico elemento di futuro dopo quella notte, un imminente concerto dove alcuni dei protagonisti vogliono andare.

Il modello può essere Happy Days più che American Graffiti. Non c’è infatti la nostalgia del film di Lucas, ma tanti piccoli ma decisivi episodi alla fine dei quali la vita di ognuno di personaggi sembrerà diversa. La vita è un sogno è un film fatto di attese. Ci si chiede cosa succederà dopo. Se Pink accetterà di far parte della squadra di baseball dopo i contrasti con l’allenatore che l’ha rimproverato per la sua vita sregolata. Se Mitch, nel momento in cui si è messo le cuffie e ascolta Slow Ride dei Foghat, può definitivamente sognare. Inoltre, come spesso avviene, la memoria nel cinema di Linklater, non elimina le cose negative per mantenere quelle positive. Ci sono le scene in cui le matricole vengono vessate che mantengono la loro durezza: adolescenti inseguiti dalle auto degli studenti più grandi, ragazze col ciuccio costrette a stendersi a terra, fare dichiarazioni in ginocchio e poi lavate in un autolavaggio. In quella giornata c’è tutto. Forse anche il desiderio di riviverla nella stessa maniera. Del resto i dolori lievi sono quelli che fanno più male, come la separazione/partenza di Jesse e Céline in Prima dell’alba. Ma con gli anni sono quelli che poi si idealizzano maggiormente. Ci sono i balli lenti sulle note di Love Hurts dei Nazareth, bauli di auto piene di birra, feste rimandate, bidoni lanciati e rovesciate dalle auto in corsa. Si, La vita è un sogno è un film di inizio anni ’90 che sembra girato proprio quando è ambientato, nel 1976. Per i ventenni di oggi potrà apparire superato. Per quelli che invece che li avevano nel 1993 è una manna dal cielo. Tra i vari personaggi, ci sono anche Milla Jovovich, Matthew McConaughey, Ben Affleck, Parker Posey e, non accreditata, Renée Zellweger.

 

Titolo originale: Dazed and Confused
Regia: Richard Linklater
Interpreti: Jason London, Wiley Wiggins, Sasha Jenson, Rory Cochrane, Joey Lauren Adams, Milla Jovovich, Christine Hinojosa, Michelle Burke, Shawn Andrews, Adam Goldberg
Durata: 102′
Origine: USA, 1993
Genere: commedia/drammatico

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4 (1 voto)
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